13 Capitolo

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«Fra poco è pronta per essere messa in pista» mi aveva detto Chad pochi giorni dopo che ero stata con lui a casa di Colton.
Mia madre mi aveva informato che potevo iniziare ad andare alle lezioni di scuola guida. Avevo pregato mia madre di farmi prendere la patente e lei dopo varie volte che mi aveva risposto di no, mi ha risposto che potevo farla.
Senza la patente non potevo guidare la Mustang e quindi ero contentissima per entrambe le notizie.
Colton mi aveva chiesto di passare al Garage ogni tanto, ma non avevo tempo e non volevo vedere Chad.
Più che altro non volevo vedere la sorella di Colton che era stata invitata ad aiutare suo fratello. Colton non la voleva lì, ma non so bene che segreti ci fossero fra i due fratelli e lui la lasciava restare.
Io, Mike e Kaori avevamo deciso di fare un pomeriggio di relax e shopping insieme e per merenda decidemmo di prendere un gelato.
«Allora, come va con Chad?» chiese Mike.
Io stavo mangiando il mio cono e non mi aspettavo quel tipo di domande.
«Bene» risposi.
«Se andava tutto bene, ora ti trovavi con lui e non con noi. I tuoi veri amici».
Era vero, li avevo un po' trascurati, ma ogni tanto stavamo insieme.
«Ma voi siete i miei amici e niente può mettersi fra noi». Guardavo negli occhi il mio amico.
Lo facevo per fargli capire che gli volevo bene davvero. Ed era il mio migliore amico.
«Ultimamente non ci vediamo più spesso. Ogni volta uscivamo e ci dicevamo tutto. Ora non so più niente di te Asa. Ti voglio bene, ma tu non puoi continuare a tagliarci fuori. Io e Kaori siamo felici che ogni tanto trovi il tempo per noi, ma non ci basta» esclamò Mike.
Mi faceva sentire in colpa per non essere stata una buona amica.
Ed era vero.
Avevo messo Chad e Colton al primo posto e avevo fatto scalare all'ultimo i miei due migliori amici.
«Mi dispiace» dissi veramente dispiaciuta.
Mike si alzò dalla panchina della gelateria. «Dispiace anche a me».
Se ne andò portandosi dietro Kaori. Mi lasciarono li da sola, come doveva essere.
Tornai a casa in autobus e mia madre mi tartassò dicendomi perché non ero tornata a casa insieme a Mike.
Mi sentivo male per averli ignorati e così mandai lo stesso messaggio ad entrambi.

"Domani cenetta x3?"

Non ricevetti risposta.
Mangiai insieme ai miei e poi tornai in camera.
Presi il telefono, ma ancora niente.
Anche il giorno dopo non avevo ricevuto risposta e mi dispiaceva di aver mandato a puttane un'amicizia come quella fra me Mike e Kaori.
Erano i ragazzi più dolci e simpatici che potevo conoscere.
Kaori l'avevo conosciuta da poco, ma era diventata una parte importantissima della mia vita.
A scuola entrambi mi evitavano e ogni volta che provavo a parlare se ne andavano.
Chad continuava ad invitarmi al Garage, ma dovevo iniziare le lezioni all'autoscuola.
So che facendo così mi stavo allontanando da tutti, ma così potevo capire chi era veramente mio amico e cosa provavo io.
Dopo scuola tornai a casa e rimasi un po' da sola con i miei pensieri.
Pranzai e poi mi misi a fare i compiti per il giorno seguente.
Finiti i compiti andai alla lezione di scuola guida.
Dovevo fare velocemente a prendere questa patente, avevo già una macchina che mi aspettava. Se ancora Chad mi permetteva di averla.
La prima lezione è stata semplice, ma ero sicura che da lì a poco non ci avrei più capito nulla.
Odiavo la teoria.
Chad mi aveva insegnato qualcosa quando mi aveva fatto guidare la sua Hummer, ma senza di lui sembravano cose impossibili.
Presi il telefono e feci un gruppo di whatsapp fra me, Mike e Kaori.

"Prima lezione di scuola guida fatta!
Alla prossima vi aspetto, così non sembrerà così difficile insieme a voi! :*"

Inviai il messaggio ed aspettai.
Visualizzarono, ma non risposero.
Io ero quella brava a visualizzare e non rispondere e non mi aspettavo nulla del genere da loro.
Chiusi l'applicazione e chiamai Chad.
«Pronto?» rispose.
«Ciao Chad».
Silenzio.
«Ehi piccola. Vieni al Garage?» mi chiese.
«Certo» risposi.
Sentì un rumore di attrezzi di ferro che venivano appoggiati in un tavolo.
«Dove sei? Ti vengo a prendere».
Gli diedi la mia posizione e poco qualche minuto lui era lì.
«Buon pomeriggio signorina. Vuole un passaggio?» disse dal finestrino aperto.
Sorrisi e feci il giro della macchina ed entrai.
Avete mai pensato di avere un posto dove ci si sente felici e ci si sente a casa?
Il mio posto era in quell'auto accanto a quel meraviglioso ragazzo.
Al garage per fortuna non c'era Eli che gironzolava attorno a Chad.
Gli dissi che avevo appena fatto la prima lezione teorica di scuola guida e lui mi sorprese dicendo che questa sera avremmo festeggiato.
Niente Colton, niente amici.
Solo noi due.
Ero agitata al pensiero di passare una serata da sola con lui, ma nel frattempo ero eccitata.
«Nelle parti meccaniche la Mustang è pronta, vuoi farci un giro?» mi chiese Chad.
Ci eravamo messi a sedere di fronte all'auto e non potevo che accettare il suo invito.
«E me lo domandi? Certo che voglio farci un giro» dissi eccitata solo all'idea.
«Va bene, allora questa sera portiamo fuori la nostra bimba» disse lui facendomi l'occhiolino.
Mi riaccompagnò a casa nel nostro solito posto e mi informò che sarebbe tornato a prendermi dopo cena.
Si sporse dal suo sedile e mi diede un bacio sulla guancia, che non mi aspettavo minimamente.
«Ok, a-allora a dopo» dissi balbettando.
Lui mi sorrise e io arrossii.
Aprì la portiera e scesi.
Lo salutai e me ne andai a casa felice per quel gesto inaspettato.
Quella sera le cose sarebbero cambiate, me lo sentivo dentro in ogni parte di me.
Non so specificare se in bene o in male, ma dovevano cambiare.
Era stato difficile convincere i miei genitori a lasciarmi andare fuori quella sera, ma con occhioni dolci e tutto il resto ora mi stavo preparando per il mio primo appuntamento.
Il mio primo appuntamento con Chad.

TUTTA COLPA DI JACK [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora