6 Capitolo

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Il sabato non andavamo a scuola e ci preparavamo per le nostre serate.
Alle nove Chad mi sarebbe venuto a prendere e saremo andati a casa tua per guardare delle serie tv in streaming.
I miei genitori non lavoravano e così andammo a fare colazione al bar e poi andammo a fare spesa e ancora shopping.
«Cosa farai questa sera?» mi chiese mia madre.
Io le risposi che sarei andata a casa di una mia amica e che Chad mi sarebbe venuto a prendere.
Quando i miei genitori sentirono il nome del figlio del datore di lavoro di mio padre mi guardarono preoccupati.
«Asa, tesoro, Chad non può essere tuo amico» disse mia madre in disappunto.
Mio padre aveva la stessa faccia sconcertata di mia madre, ma non aveva aperto bocca.
Per fortuna non sanno quello che ho combinato non mi avrebbero più fatto uscire e mi avrebbero rinchiuso nella mia stanza senza cibo né acqua.
«Perché non posso scegliere da me i miei amici?» dissi arrabbiata.
«Puoi scegliere i tuoi amici, ma Chad è meglio che te lo tieni lontano. Chissà che combinerai in sua presenza» disse mia madre.
Le volevo dire: "Sai mamma, ho già combinato un gran casino".
«Perché pensi che combinerò qualcosa?» le dissi sorpresa.
Non solo se ne stava calma mentre preparava il tavolo per il pranzo, ma pensava che sarebbe stato semplice allontanarsi da Chad.
«Ti conosco Asa, sei una combina guai e non possiamo permetterci che per colpa tua, tuo padre venga licenziato».
Quindi se mio padre veniva licenziato la colpa era mia, anche se si poteva trattare del crollo dell'economia.
Andai in camera mia con mia madre che mi urlava dietro urlandomi che la dovevo aiutare in cucina.
Misi le cuffie e chiusi gli occhi fino a quando mia madre decise di aprire la porta della mia camera.
«Ti abbiamo lasciato fare sempre quello che volevi, ma ora devi ascoltarci. Fallo per il bene della famiglia» disse mia madre pregandomi.
Quando faceva così non la sopportavo e dovevo assecondarla per farla smettere.
«Non devo vedere Chad? Va bene, allora me ne resto a casa» dissi incrociando le braccia al petto.
Aveva vinto e vedevo sulla sua faccia il sorriso della vittoria.
«Perché non vai alla festa con Mike questa sera?» mi chiese mia madre curiosa.
«Non avevi detto che non devo vedere Chad?» le chiesi senza neanche guardandola negli occhi.
«Un conto è che state voi due da soli in macchina e un altro è andare ad una festa con tante persone» cercò di spiegarsi.
«Allora perché all'aperitivo del lavoro di papà ci avete lasciato andare?» le dissi sfidandola con le braccia conserte.
«Perché c'erano anche i suoi genitori e loro avevano acconsentito. Non potevamo fare la parte dei cattivi» spiegò lei.
Alla fine del discorsetto lei mi disse che il pranzo era pronto e che dovevo seguirla a tavola.
Non parlai con loro e loro non lo fecero con me.
Finito di mangiare andai in camera e aprì l'armadio, dovevo trovare un abbigliamento adatto per quella sera. Ci sarei stata con Chad e i miei non me lo avrebbero impedito. Presi il telefono e mandai un messaggio al mio nuovo "amico".

"Ehy Chad, sono Asa. Ti devo chiedere una cosa. -A"

Lui non mi rispose subito, ma aspettai mangiandomi le unghie, seduta sul mio letto.

"Ehy Asa. So che sei tu. Cosa mi devi chiedere di importante? Non mi vorrai dire che non vieni questa sera! -C"

Mi ero dimenticata che lui aveva il mio numero di telefono. Che sciocca!

"Questa sera non mi puoi venire a prendere a casa. Però che ne dici di andare alla festa? Possiamo vedere le mie strambe serie tv un'altra volta. -A"

"Va benissimo, ma come mai questo cambiamento? -C"

Dovevo dirgli la verità o una bugia?

"Perché non voglio rimanere a casa -A"

La verità è meglio.

"Allora ti vengo a prendere e andiamo alla festa -C"

Non potevo farmi vedere dai miei genitori con Chad, quindi dovevo escogitare qualcosa e anche alla svelta.
Mandai un messaggio a Mike per sapere se sarebbe andato alla festa e lui mi rispose che ci andava insieme a Kaori e gli chiesi se potevo unirmi a loro.
Anche se il giorno prima avevamo litigato eravamo già tornati amici come prima.

"Vado con Mike e Kaori alla festa -A"

Risposi a Chad e dopo qualche minuto mi ritrovai i miei due migliori amici a casa e andammo a fare una passeggiata.
«Cosa ti ha aiutata a cambiare idea sulla festa?» mi chiese Mike quando fummo rimasti solo noi tre.
Raccontai che ai miei non andava bene che uscivo insieme a Chad, essendo il figlio del datore di lavoro di mio padre.
«Posso combinare casini ha detto mia madre» dissi imitando la mamma.
Mike si mise a ridere. «Hai già fatto un casino enorme vomitandogli addosso, ma non ha detto nulla di quell'episodio al papino?».
«Se i miei vengono a sapere di questa cosa mi fanno partire al primo volo per l'Antartide e non scherzo» dissi più a me stessa che ai miei amici.
Già mi immaginavo con gli orsi polari e le foche. Non era un bellissimo spettacolo.
Continuai a dire che l'unico modo per poterci vedere, io e Chad, era andare alla festa. Ma non con lui.
Quando tornammo a casa mia, i miei due amici decisero di andare a casa e poi sarebbero tornati un po' prima per aiutarmi a scegliere i vestiti.
Iniziai a leggere il libro che avevo sul comodino e bussarono alla porta.
Mia madre entrò nella mia stanza e si avvicinò al mio letto dove ero distesa a pancia in giù.
«Quindi vai alla festa?» chiese lei.
Io annui e lei ne fu contenta.
Disse che aveva qualcosa da fare e mi lasciò sola con il libro, ma ormai si era fatto tardi quindi feci una doccia rilassante e poi mi asciugai i capelli.
Come avevano promesso i miei due migliori amici passarono ad aiutarmi e poco dopo ero pronta, dal trucco fino alle scarpe.
Non ero mai stata così felice di andare ad una festa in vita mia.
Mentre mio padre ci accompagnava alla festa ricevetti un messaggio da Chad.

"Allora ci vediamo fra poco -C"

Prima di rispondere guardai verso mio padre che stava guidando e un po' mi sentivo in colpa per le bugie che stavo rifilando ai miei.
Rimisi il telefono nella borsetta a tracolla e pensai alle cose che potevano accadere quella sera.
Asa ricordati di non fare casini!

TUTTA COLPA DI JACK [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora