29 Capitolo

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  Eravamo stati lontani per giorni e dopo esserci rotolati sotto le lenzuola per almeno due volte ci raccontammo cosa avevamo fatto.
Gli raccontai di come avevo conosciuto Bonnie e Drew e come si erano presi cura di me.
Chad sembrava geloso di Drew, ma lo tranquillizzai dicendogli che tra noi non c'era stato nulla.
Certo, avevo dormito nel suo letto, ma lui era sul divano.
Gli raccontai che Colton mi aveva raccontato delle modifiche che Chad aveva fatto alla Bmw e della Mustang.
Mi era mancato molto e capì che lo amavo alla follia.
«Ci sarai questa sera alla cena di mio padre?» mi chiese lui mentre mi accarezzava i capelli.
Eravamo abbracciati sul suo letto e mi stavo imprimendo ogni sensazione che mi dava il suo corpo accanto al mio.
«Se tu ci sei, io ci sarò» risposi baciandogli le labbra.
Mi era mancato il suo odore virile.
«Puoi invitare anche Bonnie e Drew se ti va» mi disse.
Forse era meglio non chiedere ai miei due nuovi amici di venire alla cena di lavoro del padre di Chad, ma lui voleva incontrarli.
«Va bene. Dopo manderò un messaggio a Bonnie. Non so se potranno. Lei lavora al pub» lo informai.
Promisi a Chad che ci avrei provato appena tornata a casa.
Bonnie non mi aveva telefonato per farmi una strigliata colossale e non avevo sentito neanche Drew.
Nonostante tutto mi mancavano anche loro.
Salutai Chad e tornai a casa dove mi feci una doccia veloce e pranzai.
In casa non c'era nessuno e non sapevo a che ora sarebbero tornati i miei genitori.
Erano partiti prima che mi svegliassi e teoricamente almeno la mamma doveva essere tornata.
Presi il telefono e chiamai Bonnie.
Lei mi rispose dopo due squilli. «Asa?».
«Ciao, mi dispiace se me ne sono andata senza dirvi niente» dissi tutto d'un fiato.
«Scuse accettate. Come stai oggi?» disse lei facendomi sorridere.
«Benissimo. Io e Chad ci siamo rimessi insieme, almeno penso» risposi.
Le raccontai quello che era successo quella mattina tralasciando certi particolari.
«Sono contenta per voi». Dal suo tono capì che stava sorridendo.
«Chad mi ha chiesto di invitarvi ad una cena questa sera. Tu e Drew» chiesi.
«Ho il giorno libero» disse mentre una porta si apriva e poi si richiudeva. «È tornato Drew. Gli chiedo se ha qualcosa da fare e poi ti faccio sapere, ok?» finì.
«Va bene. Allora aspetto una tua risposta. Salutami Drew. Ciao».
Ci salutammo e chiusi la telefonata.
Ora dovevo aspettare la sua risposta.
Vagai per casa senza una meta con il telefono in mano fino a quando non sentì le chiavi sbloccare la serratura.
«Asa, sei a casa?» urlò mia madre.
Andai nell'ingresso di corsa. «Si ci sono».
«Questa sera vieni alla cena?» mi chiese appoggiando le chiavi sul mobiletto apposito.
«Certo» dissi sorridendo.
Lei mi guardò felice. «Vi siete rimessi insieme?».
Io annui.
Andai in camera ed aprì l'armadio.
Dovevo trovare un vestito adatto per quella serata.
Trovai un abito lungo quasi fino al pavimento, nero, senza spalline e con lo spacco laterale.
Decisi di mettermi quel vestito per la cena.
Bonnie mi mandò la sua risposta:


"Se ci vieni a prendere tu, noi ci siamo. Ehm cosa devo mettermi?"


Sorridendo scrissi un altro messaggio:


"Vengo a casa vostra un po' prima almeno ti aiuto a scegliere cosa mettere. Mi porto qualcosa di mio se vuoi"


Eravamo rimaste d'accordo di vederci prima a casa loro in modo da parlare un pò.
Presi una busta e ci infilai il mio vestito, un paio di scarpe con il tacco e un coprispalle, perché iniziava a far freddo la sera.
Presi anche due vestiti che potevano andare bene a Bonnie e i trucchi.
Decisi di lasciare i capelli sciolti e andai a mettere tutto nella Bmw.
Ora che la vedevo accanto la Mustang non sapevo quale prendere.
Tornai in casa e presi una pochette nera dove ci infilai le chiavi e il portafoglio.
Entrai in macchina e accesi il motore.
Fu facile ritrovare la via di casa di Bonnie e Drew.
Parcheggiai in un posto libero vicino all'entrata dell'edificio e poi andai a suonare il campanello con le varie buste nelle mani.
Bonnie mi aprì e salì le scale per arrivare all'appartamento.
Salire quelle scale mi mancava.
Bonnie mi aspettava davanti la porta e quando mi vide mi sorrise e mi fece entrare.
Quando appoggiai le buste sul divano che per qualche giorno era stato il mio letto la mia amica mi abbracciò.
«Sei andata via ieri e già mi mancavi» disse stritolandomi.
«Anche tu mi sei mancata. Drew?» le domandai.
Lei mi indicò la stanza del fratello ed io andai a bussare.
«È aperto» disse lui dall'altra parte.
Aprì la porta e lo trovai disteso sul letto con la testa appoggiato sulla testiera.
Stava leggendo un libro.
Quella visione mi fece scoppiare a ridere.
Lui mi guardò torvo e io lo raggiunsi.
Mi andai a distendere accanto a lui e guardai cosa stava leggendo.
Non era un libro, ma un fumetto.
«Come va?» domandai.
Lui mi guardò in faccia e poi tornò a guardare il fumetto.
«Bene. Ho saputo da Bonnie che tu e Chad vi siete rimessi insieme» disse con voce piatta.
«Drew...» dissi, ma lui mi anticipò.
«Lo so, fra te e me non può esserci niente e dobbiamo essere solo amici» disse lui scendendo dal letto.
«Drew, sei il mio migliore amico. Ti ho promesso che verrò a quel concorso di musica a cui tu tieni tanto, ma non posso fare altro. Io amo Chad. So che non gliel'ho detto molte volte e lui lo sa, ma vogliamo riprovarci» dissi alzandomi anch'io.
Tornai da Bonnie perché era l'ora di prepararci.
Però prima avevo chiesto a Drew se poteva mettersi una giacca e lui mi aveva guardato male.
Aprì il suo armadio e trovai una giacca nera, una camicia bianca e un paio di jeans.
Bonnie si era messa uno degli abiti che avevo portato e stava meglio a lei che a me.
«Questo vestito ti sta una favola. Te lo regalo» dissi mentre si stava rimirando sullo specchio.
Lei mi guardò con gli occhi lucidi e poi mi abbracciò. «Grazie, sei una vera amica».
Misi anch'io il mio vestito e mi truccai.
Bonnie mi diede una mollettina con i luccichini e la misi per tenermi lontano i capelli dal viso.
Lei si era arricciata i capelli e il vestito rosso di pizzo che le avevo regalato le stava una meraviglia.
Mise un paio di scarpe con il tacco dello stesso colore del vestito e prese la borsetta.
Presi anch'io le scapre e le misi. Non erano alte come le sue, ma andavano bene.
Drew uscì dalla sua stanza ed era proprio carino vestito con la giacca.
Gli andai vicino e gli scompigliai i capelli. «Ecco, così stai meglio».
Prendemmo tutto quello che ci serviva e uscimmo dall'appartamento.
Bonnie inchiavò la porta e poi scendemmo le scale ridendo.
Quando i miei due amici videro la mia Bmw strabuzzarono gli occhi.
«Questa è la tua auto?» chiese Drew.
«Si. I dettagli blu li ha fatti Chad» dissi mettendo le cose nel bagagliaio.
Entrammo in auto ed entrambi la guardavano e non toccavano nulla per paura di rompere qualcosa.
«Siete pronti?» chiesi quando accesi il motore.
«Si» risposero in coro emozionati.

TUTTA COLPA DI JACK [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora