21 Capitolo

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L'estate si avvicina ed ero riuscita a recuperare tutte le materie di scuola.
Ero riuscita anche a prendere la patente e quindi ora non avevo bisogno di essere portata ovunque dai miei o da Chad.
La storia dei messaggi era stata dimenticata da tutti.
Tranne che da me.
Avevo continuato a cercare senza nessun indizio.
Ero stata altre volte a casa di Colton, ma non ero riuscita ad andare a ficcanasare in giro.
Chad si preoccupava ogni volta che eravamo a casa del suo amico e mi guardavo in giro.
«Non puoi continuare con questa storia. È tutto finito» mi diceva sempre.
Per lui era tutto finito, ma per me ancora non lo era.
Come potevo lasciar perdere se non avevo trovato il colpevole della perdita del lavoro del padre di Kaori e gli altri messaggi.
Dovevo scoprire la verità.
Così ad una delle feste che Colton organizzava quando i suoi genitori erano fuori decisi di scoprire la verità.
Colton organizzava sempre delle feste quando i suoi genitori erano via.
Da quando ero fidanzata con Chad avevo iniziato a frequentarle e mi piacevano.
Ero arrivata quando la festa ancora non era iniziata per aiutare Colton e Chad a preparare la casa.
Avrei attuato il mio piano quando tutti sarebbero stati qui.
Nessuno si sarebbe accorto della mia mancanza. Forse Chad o Colton, ma mi sarei inventata una scusa per lasciarli qualche minuto.
La casa iniziò a riempirsi di ragazzi di tutti le età e mancava poco all'attuazione del mio piano.
Per non destare sospetti stavo parlando con Chad e dei suoi amici, ma non vedevo Colton.
Erano stati invitati anche Mike e Kaori, ma loro dovevano aiutarmi con il mio folle piano.
Si, perché ad ogni minuto che passava mi sembrava una missione impossibile.
Dovevo essere credibile agli occhi di Chad e dei suoi amici. Forse quei ragazzi non si accorgeranno della mia bugia, ma il mio ragazzo si.
Mi dispiaceva mentirgli, ma se non voleva aiutarmi a scoprire la verità dovevo farlo da sola.
I ragazzi in quella casa ballavano al ritmo della musica alta che proveniva dalle casse sistemate in ogni angolo, e nelle loro mani c'erano bicchieri di chissà che cosa.
Era ora.
Ero agitata, ma dovevo tranquillizzarmi.
Mi girai verso Chad e gli sussurrai nell'orecchio. «Vado in bagno».
Lui annuii e mi rispose che al mio ritorno lo avrei trovato li.
La parte più difficile era fatta, ora dovevo andare al piano di sopra nello studio del padre di Colton.
Ci ero passata davanti tante volte.
Salì le scale cercando di non essere sospetta e intanto mi guardai intorno.
Trovai la porta chiusa, ma non a chiave e quindi sospirai.
Entrai e chiusi la porta dietro di me.
La stanza era occupata da una grande libreria in legno antico che prendeva quasi tutte le pareti, un caminetto in pietra e una scrivania in legno scuro con una poltrona rivolta verso di me.
Mandai un messaggio a Mike dicendogli che doveva avvertirmi se saliva qualcuno.
Mi avvicinai alla scrivania ed iniziai a guardare i vari fogli.
Niente.
C'erano dei cassetti ed iniziai ad aprirli, ma all'interno non c'era quello che stavo cercando.
Ogni tanto lanciavo lo sguardo verso la porta sperando che non entrasse nessuno.
L'ultimo cassetto era chiuso a chiave, ma non volevo arrendermi.
Forse ero molto vicina alla risposta alle domande che avevo.
Aprì di nuovo gli altri cassetti per trovare la chiave, ma non la trovai.
Mi avvicinai alla libreria e cercai la chiave, ma il mio telefono vibrò.

"Asa muoviti! Eli sta per salire"

Mike mi aveva avvertita che la sorella di Colton stava salendo le scale, ma quante possibilità avevo che stava salendo per entrare nello studio del padre?
Ero troppo sicura del fatto che Eli non sarebbe mai entrata qui in questa stanza che non sentì la maniglia cigolare.
«Perché Colton non ha chiuso anche questa stanza?» borbottò Eli entrando.
Mi ero nascosta così velocemente che non avevo avuto il tempo di rimettere i fogli in ordine.
Dalla mia postazione la spiai e grazie a lei ora avevo scoperto dove era la chiave.
Proprio in quel momento Mike iniziò a tempestarmi di messaggi e tenevo il telefono fra la mano e il legno che mi fece scoprire.
Eli alzò lo sguardo e io allontanai il telefono da dove lo avevo tenuto fino a quel momento.
«Chi c'è?» domandò lei.
Iniziò ad avanzare e io iniziai a pregare che qualcuno la chiamasse per andare chissà dove.
Era molto vicina al mio nascondiglio.
Avevo trovato un mobiletto e mi ci ero infilata molto velocemente, sperando che chi fosse entrato non mi avrebbe scoperto.
Eli era a pochi passi dallo scoprirmi, ma per complicare le cose arrivarono Chad e Colton.
«Eli, che ci fai qui dentro?» domandò Colton alla sorella.
Eli si era fermata e si girò verso il fratello.
«Ero venuta a prendere una cosa in camera mia, ma ho trovato la porta aperta dello studio di papà» rispose lei.
Sentì dei passi che si allontanavano e poi la porta che si chiuse.
Tirai un sospiro di sollievo e poi aprì l'anta del mobile, ma non ero sola.
Chad e Colton mi guardavano arrabbiati.
«Scusa Colton, ma dovevo sapere la verità» dissi cercando di far capire il mio intento.
«Introducendoti nello studio di mio padre?» disse Colton urlandomi addosso.
Lui aveva fatto molto per me e adesso lo stavo ripagando così.
Mi sentivo male.
Chad mi guardava sorpreso.
«Chad» dissi avvicinandomi a lui, ma con un segno della mano mi fece fermare.
Si fidavano entrambi di me e io li avevo delusi.
«Mi dispiace» dissi veramente dispiaciuta.
Le lacrime stavano per uscire, ma non potevo piangere davanti a loro.
Entrambi erano stati accanto a me fino a quel momento e ora non riuscivano a guardarmi.
Colton aprì la porta dello studio e poi si girò verso di me. «Vai».
Guardai Chad e mi accorsi che se le cose tra noi erano andate bene fino a quel momento, ora non sarebbe stato lo stesso.
«Mi dispiace» dissi ancora quando arrivai accanto a Colton.
Scesi le scale di corsa e Mike mi si avvicinò preoccupato. «Mi dispiace Asa, ma ho dovuto dire tutto a Colton e a Chad».
Ero arrabbiata con il mio migliore amico, ma se Chad e Colton non fossero arrivati così presto le cose si sarebbero messe altrettanto peggio.
Anche se le cose erano peggio di quel che credevo.  

TUTTA COLPA DI JACK [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora