5 Capitolo

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Tutti erano in fermento per la festa che si sarebbe svolta il giorno dopo.
Non ci sarei andata, ma da quando avevo messo i piedi dentro la scuola Chad non aveva mai smesso di chiedermi di andarci con lui. Aveva anche capito che io non lo avrei mai chiamato, quindi a scuola mi prese il telefono mentre lo avevo in mano e scrisse il suo numero sulla tastiera e fece partire la chiamata.
Fece squillare per un po' il suo telefono e poi rifiutò la chiamata.
«Bene ora ho il tuo numero e ti tartasserò fino a sfinirti per domani» disse lui tutto felice e orgoglioso di sé stesso.
La giornata scolastica andava avanti velocemente e alla fine delle lezioni Kaori e Mike mi dissero che sarebbero andati alla festa.
«Asa io vado alla festa» disse Mike.
«Anche io» disse anche Kaori.
«Vi avevo detto che potevate andare anche senza di me. Andate a divertiti» esclamai.
Mike e Kaori provarono di nuovo a convincermi ad andare con loro alla festa, ma la mia risposta era sempre la stessa. No.
Il mio migliore amico mi guardò con gli stessi occhi del gatto degli stivali. «Dai Asa, vieni con noi».
«Mike non voglio andare alla festa e voglio rimanere a casa a guardare American Horror Story» spiegai.
«Mi stai dicendo che è meglio restare rinchiusi in casa a guardare un film, che andare ad una delle feste più fighe del momento? No no, allora non ci siamo proprio» disse il mio amico indignato.
«Puoi andare alla festa anche senza di me!» dissi.
Mi stavano troppo addosso e non potevano costringermi ad andare.
Quel giorno mia madre era riuscita a tornare prima dal lavoro e mi era venuta a prendere.
Andammo a mangiare fuori e lei mi raccontò della sua mattinata di lavoro, ma io non ascoltai nessuna delle sue parole.
Io e Mike eravamo amici da molto tempo e non eravamo mai andati ad una festa separati.
«Asa mi stai ascoltando? Che ti è preso?» chiese mia madre quando capì che non la stavo ascoltando.
«Niente mamma, ero solo distratta. Cosa stavi dicendo?» risposi guardandola.
Ricominciò a fare un piccolo riassunto delle cose che aveva appena detto da quando eravamo entrate dentro il ristorante, ma la mia mente continuò a divagare e andò a Chad.
Iniziai a cercare il telefono, ma mi ricordai di averlo lasciato in macchina.
Finito il pranzo mia madre decise che era una buona giornata per fare shopping e io la seguì per i negozi.
Mi piaceva fare shopping, ma con mia madre era impossibile tornare a casa con vestiti che piacevano a te.
Mi fece provare una camicetta che non mi piaceva affatto con un paio di jeans aderenti.
I jeans mi piacevano e sono sicura che mi sarebbero serviti per andare a scuola.
Nel prossimo negozio trovai un paio di leggins neri e una canottiera larga che a mia madre non piaceva, però me li comprò ugualmente.
Mi comprò anche un paio di scarpe per l'inverno e con quelle tornammo a casa.
A casa andai in camera con l'intenzione di fare i compiti, ma quando guardai le tante notifiche nel telefono dovetti abbandonare l'idea di iniziare a studiare.
C'erano molti messaggi da parte di Chad e nessuno di Mike e Kaori.

"Dai vieni con me alla festa! -C"

Questo era solo il primo messaggio, ma la sostanza erano tutti uguali, tranne uno.

"Se non vuoi venire alla festa per colpa mia dimmelo... ho saputo che i tuoi amici vanno alla festa senza di te e che avete litigato. Tutto ok? -C"

I miei due amici non si erano preoccupati per me e poi arriva lui dicendomi che aveva scoperto che Mike e Kaori andavano alla festa e che avevamo litigato. Ora mi chiede se andava tutto bene. Siamo in un mondo parallelo?

"Tutto bene...non è vero che non voglio andare alla festa perché ci sei tu. Sono stanca e voglio vedere qualcosa in streaming. -A"

Gli risposi gentilmente dicendo la verità.

"Cosa guardi di bello o forse non hai ancora scelto niente da guardare? -C"

E cosi iniziò una lunga conversazione.
Io gli risposi che vedevo una delle mie serie tv preferite e lui mi chiese qual'era.
Parlammo di film e notai che non avevamo gli stessi gusti.

"Se non vuoi restare sola posso venirti a fare compagnia. Non ho molta voglia di andare alla festa e poi me lo devi. -C"

Scrisse infine.

"Ti devo qualcosa? -A"

Gli risposi.

"Mi devi una maglietta, però se mi permetti di farti compagnia ne possiamo riparlare – C"

Non potevo che ridere.

"Va bene, ma tu dovrai guardare American Horror Story insieme a me -A"

Gli risposi e la sua risposta arrivò poco dopo.

"Allora domani sera ti vengo a prendere alle nove. Ok? -C"

Pensavo di guardarmelo a casa e adesso? Niente panico Asa, respira profondamente.

"Va bene, allora a domani -A"

Appena bloccai lo schermo del telefono iniziò a vibrare e Chad mi stava telefonando.
Oddio.
Mi schiarì la gola e risposi. «Pronto?».
«Se ti sei accorta mi hai detto di si per domani» disse lui ridendo.
La sua voce al telefono era bellissima.
«Già. Perché mi hai telefonato?» gli chiesi, ma la mia voce era stridula.
Non riuscivo proprio a parlare decentemente con lui.
«Per dirti che sono felice che hai accettato» rispose.
Parlammo ancora un po' e poi ci salutammo.
Guardai l'orologio e si era fatto tardi, ancora dovevo iniziare a fare tutti i compiti ed ero in ritardo.
Feci i compiti poi andai a mangiare.
Quando tornai in camera ripresi il telefono e c'era una notifica.

"Buonanotte Stellina"

Non potevo che sorridere ed andare a dormire serena.

TUTTA COLPA DI JACK [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora