27 Capitolo

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  Io e Drew stavamo diventando amici e avevamo deciso di alternarci per dormire sul divano.
Lui non era molto d'accordo.
Dovevo dormire nel suo letto e lui voleva dormire sul divano.
Potevo confermare che il suo letto era comodissimo e non potevo negargli un pò della sua comodità.
Sapevo che Chad era ancora in vacanza e quindi potevo andare ovunque senza incontrarlo.
Drew mi aveva invitata a sentirlo suonare in un bar e io avevo accettato.
Mi piaceva la musica e mi piaceva stare con il mio nuovo amico.
Drew ci sapeva fare con la chitarra.
Mi faceva provare emozioni uniche.
Ogni volta che si esibiva aveva un piccolo fan club di ragazze che se lo vedessero con me, mi ucciderebbero con lo sguardo.
Drew era carino, ma non provavo niente per lui.
Eravamo solo amici.
Mi sembrava di avere al mio fianco il fratello che non ho mai avuto ed ero felice ed orgogliosa di lui.
Quando toccava a lui dormire sul divano gli facevo trovare il caffè pronto, ma senza combinare qualche danno.
Mi piaceva essere utile e preparare il caffè anche per Drew e Bonnie.
«Fra qualche mese ci sarà un concorso. Ti va di venire a fare il tifo?» mi aveva chiesto una volta mentre facevamo colazione.
Avevo accettato e lui mi aveva abbracciato.
Bonnie era diventata la mia migliore amica ed era felice per il passo avanti che avevamo fatto io e suo fratello.
Bonnie e Drew non erano effettivamente fratelli. Lui era stato adottato, ma nessuno della sua famiglia avevano fatto differenze.
Mi sentivo ancora con Mike e Kaori, ma non volevo rivelare dove mi trovavo.
Mia madre mi telefonava, ma mi lasciava la mia privacy.
Aveva capito che avevo bisogno di spazio e del tempo per pensare.
Bonnie e Drew non frequentavano la mia stessa scuola e non potevamo vederci durante le lezioni, ma sarebbero sempre stati nel mio cuore e i primi messaggi della giornata.
Fra poco ricomincerà la scuola e dovrò rincontrare Colton e Chad.
Dovevo far finta che nessuno dei due esistesse.
Quando Bonnie lavorava le andavo a fare compagnia e lei mi offriva qualcosa da bere.
Colton non era insieme a Chad e potevo trovarlo dovunque.
«Fra poco ricomincia la scuola» disse Bonnie mentre preparava un cocktail.
Io e Drew eravamo andati al pub dove lavorava Bonnie e ogni tanto ci rifilava qualche drink.
«Già, non me ne parlare» dissi sospirando.
«Asa?» sentì dire da una voce familiare dietro di me.
Mi girai e dietro di me c'era Colton con un'aria sorpresa.
«Colton» dissi.
Avevo combinato un casino con lui e avevo provato a far tornare le cose come prima.
«Sai che ai ragazzi del Garage manchi. Sei l'unica ragazza che entrava li dentro» disse ridendo.
Anche a me mancavano loro, ma non potevo andare se lì dentro c'era Chad.
«Digli che mi mancano anche loro» dissi.
Mi mancava parlare con Colton.
Presentai Bonnie e Drew al mio amico e gli chiesi se poteva tenerselo per sé, il fatto di avermi incontrata.
«Chad ha portato la Mustang a casa tua. A tua madre le é venuto un colpo. La tua Bmw ha avuto un cambio look» mi informò Colton.
Non ci potevo credere.
Abbracciai Colton e quasi mi scendevano le lacrime.
«Grazie» dissi emozionata.
«Quando tua madre ha visto la Mustang non credeva a nessuna delle nostre parole. Non le abbiamo detto che viene da una vicina di una corsa clandestina e che ci hai messo le manine quanto me e Chad» raccontò.
Mi mancava parlare con Colton.
«Aspetta, tu correvi alle corse clandestine?» chiese Bonnie sorpresa.
Mi misi a ridere. «Non io, Chad. Me l'ha regalata, diciamo. Poi l'ho aiutato a sistemarla».
Mi ricordo ancora di quando mi aveva detto che ero il suo portafortuna.
Vedevo Bonnie molto interessata a Colton e Drew se n'era accorto.
«Dai Drew, non fare il fratello super iperprotettivo» gli dissi in un orecchio.
Lui si irrigidì, ma non capì il perché.
Gli appoggiai una mano sulla coscia e lui la spostò.
«Ehi, che succede?» gli chiesi.
Lui mi guardò con gli occhi luminosi e poi rivolse la sua attenzione al bicchiere che aveva davanti. «Niente».
Colton se ne andò con il numero di Bonnie nella rubrica e non potevo che essere orgogliosa della sua testardaggine.
Se si metteva in testa qualcosa niente l'avrebbe fatta cambiare idea.
Drew mi riaccompagnò a casa ed andai sulla terrazza dell'edificio.
Quella mattina avevo scoperto che l'edificio aveva una terrazza per tetto e mi piaceva il panorama da lassù.
Chiesi a Drew di farmi compagnia e con le mani nelle tasche mi seguì in silenzio.
«Che ti prende?» gli chiesi quando fummo sulla terrazza.
«In che senso?» disse alzando un sopracciglio.
«Perché ti comporti così? Ho fatto qualcosa che non dovevo?» domandai stanca.
«No, non è colpa tua» rispose.
«Allora dimmi perché fai così? Io ti voglio bene. Sei come un fratello per me».
Volevo capire, ma lui non mi aiutava.
Drew si avvicinò e dovetti alzare il mento per poterlo guardare in faccia.
Lui mise una mano sulla mia guancia e poi le sue labbra furono sulle mie.
Non potevo fare una cosa del genere.
Non dovevo.
Il mio cuore mi diceva di smetterla, perché non era lui che dovevo baciare così, invece, il cervello mi diceva di continuare.
Il mio cervello pensava che se mi fossi innamorata di Drew avrei dimenticato Chad. Nulla di questo sarebbe successo.
«Drew, non posso» dissi sottraendomi al bacio.
Lui borbottò qualcosa e poi arrabbiato ritornò all'appartamento.
Dovevo fare qualcosa.
Guardai il cielo pieno di stelle e poi mi promisi che avrei fatto di tutto per tornare insieme a Chad.

TUTTA COLPA DI JACK [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora