26 Capitolo

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Il giorno dopo mi svegliai riposata e aprì la porta il più delicatamente possibile.
Drew stava ancora dormendo sul divano e mi andai a preparare un caffè.
Bonnie era ancora in camera sua e non sapevo dove trovare quello che mi serviva.
Iniziai ad aprire le ante dei mobili.
Quando ne aprì una, una pentola cadde e non feci in tempo per prenderla.
Cadde a terra facendo rumore.
Drew si alzò in piedi di scatto, ma Bonnie rimase nella sua stanza.
Aveva il petto nudo e un paio di boxer.
Dovevo ammettere che era un bel vedere.
Per un pò dovevo disintossicarmi della razza maschile.
Forse mi prenderò un cane.
«Ma che diavolo?!» disse lui spaventato.
«Scusa. Stavo cercando qualcosa per fare il caffè, ma c'era una pentola messa male ed è finita a terra. Scusa per averti svegliato. Non volevo» mi scusai.
Si avvicinò e prese la caffettiera che stavo cercando.
Aveva lo stesso profumo del suo cuscino, ma senza l'essenza del sapone che utilizzavano per lavarlo.
«Grazie» lo ringraziai.
«Mettiti a sedere, ci penso io» disse sbadigliando.
Io ero ancora in pigiama e un po' mi vergognavo.
Mi ero seduta sulla sedia e avevo appoggiato i gomiti sul piccolo tavolo.
«Sei un musicista?» chiesi.
«Si» rispose.
«Wow. Il mio migliore amico Mike suonava la chitarra, ma purtroppo ha smesso».
Non so bene il perché gli avessi detto di Mike, ma so che Drew era un bravo ragazzo.
E poi speravo che fosse l'inizio di una grande conversazione, ma mi sbagliavo.
«Hai dormito bene questa notte?» mi chiese.
«Si molto bene e tu?» risposi.
«Bene, ma il risveglio è stato un po' traumatico» rispose lui.
Mentre parlavamo il profumo del caffè si espandeva in tutta la stanza.
«Oh nettare divino» esclamai.
Lui mi guardò come se fossi pazza.
Lo guardai e mi misi a ridere.
«Io amo il caffè, ok?» dissi mettendo il broncio.
Preparò due tazze e le mise sul ripiano della cucina.
Chiuse il fornello e versò un po' di caffè in entrambe le tazze.
Le prese entrambe e poi le appoggiò sul tavolino.
«Ci vuoi del latte?» mi chiese.
«Si, ma voglio pensarci io» dissi alzandomi in piedi.
Mentre prendevo il latte la porta della camera di Bonnie si aprì.
«Buongiorno» disse sbadigliando.
«Buongiorno» dicemmo in coro io e Drew.
«Come stai?» mi chiese lei.
«Un pò meglio» dissi ritornando a sedere.
Drew ci guardava curioso. «Dove hai conosciuto mia sorella?».
Bonnie e Drew erano fratelli?
Ero sorpresa.
Non si assomigliavano molto.
Lei era riccia e capelli rossi. Occhi verdi e un corpo tutte curve.
Drew aveva i capelli corti e scuri. Gli occhi erano marroni e bè un corpo niente male.
Bonnie guardò il fratello. «Ti pare questo il modo di stare in casa quando c'è un ospite?».
Drew sbuffò ed entrò in camera sua dove ne uscì con un paio di jeans e una maglia bianca.
«Ci siamo conosciute al pub» spiegai quando lui ci incitò a parlare.
«Aveva bisogno di parlare e io l'ho ascoltata. Le ho dato il mio numero» continuò Bonnie.
«Poi quando pensavo di fare due giorni di completa vacanza al mare e di provare ad andare avanti ci trovo il mio ex nella casa accanto».
Drew ci ascoltava senza emettere in suono.
«Mi ha chiamata e mi ha chiesto se potevo andare a prenderla. Le ho detto che poteva rimanere qui fino a quando voleva» finì il discorso Bonnie.
Drew si mise a ridere e la sorella lo guardò male.
«Non voglio farvi litigare. Se volete chiamo i miei e mi faccio venire a prendere» dissi preoccupata.
Non volevo che i due litigassero per me.
«Come si chiama il tuo ex?» chiese Bonnie.
Non capivo perché me lo stesse chiedendo, ma le risposi ugualmente. «Chad Evans».
Al solo pronunciare il suo nome mi venne una fitta al cuore.
Come potevo andare avanti se mi sentivo così?
Si alzò in piedi e mi indicò.
«Vi siete messi insieme?» disse sorpresa.
Non riuscivo a capire cosa stesse dicendo e così mi voltai verso il fratello.
«Non farci caso» mi disse sospirando.
«Cavolo, allora mi devono dei soldi» sorrise.
Non riuscivo a capire. «Di che stai parlando?».
Mi mise le mani sulle spalle. «Dove e come vi siete conosciuti?».
«Al pub dove lavori tu, ma non ne voglio parlare. Uno perché è stato un giorno imbarazzante e due perché non voglio. Ho fatto anch'io una scommessa, ma guarda come è andata a finire» dissi alzandomi dalla sedia.
«Aspetta» disse Bonnie mentre mi dirigevo verso la camera di Drew.
Presi il telefono e lo accesi.
Mi ero dimenticata di chiamare i miei amici. Ora dovrebbero essere preoccupati per me.
Infatti trovai molte telefonate.
Da Mike, da Kaori e dai miei genitori.
Decidi di chiamare i miei e di informarli che stavo bene.
Andai alla mia valigia e presi un paio di short di jeans e una canottiera bianca.
Intanto digitai il numero di casa e mi diressi in bagno.
«Asa!» urlò mia madre preoccupata.
Ultimamente stavo facendo preoccupare i miei cari un po' troppo.
«Si mamma, sono io. Stai tranquilla sto bene» dissi tranquillizzandola.
«Sai che spavento ci hai fatto prendere?!» disse agitata.
Misi in vivavoce in modo che potevo cambiarmi con entrambi le mani.
«Quando Mike ci ha chiamati e ci ha detto che eri scomparsa siamo andati nel panico».
Sentivo tanta agitazione nella sua voce e mi sentivo in colpa.
«Mi dispiace tantissimo. Ora avverto anche Mike e Kaori. Ciao mamma» dissi.
Stavo per chiudere, ma lei continuava a farmi domande a cui non volevo informarla.
Scusa mamma.
Uscì dal bagno e composi il numero di Mike.
«Asa! Ci hai fatto venire un colpo. Stai bene?» mi chiese Mike appena accettò la chiamata.
«Si sto benissimo» dissi andandomi a sedere accanto a Drew che stava guardando la televisione.
Mike non era solo. Sentivo delle voci e una di quelle non avrei mai pensato di sentirla in questo momento.
Chad.
«Cosa ci fa lui lì?» domandai cambiando tono di voce.
«Era preoccupato. Quando siamo tornati ti abbiamo chiamato e cercato ovunque, ma non ti abbiamo trovato. Chad ci ha sentiti e ci ha voluto aiutare. Ci ha detto che è venuto a parlarti ieri sera» spiegò il mio migliore amico.
Sospirai.
Non riuscivo a capire Chad.
Mi faceva diventare matta.
«Dove sei?» mi chiese Mike.
Non mi andava di chiudere in faccia anche a lui, ma volevo rimanere da sola.
«A casa di un'amica, ma non dovete preoccuparmi per me» dissi chiudendo la conversazione.

TUTTA COLPA DI JACK [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora