22 Capitolo

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 I giorni passavano, ma non riuscivo a parlare con Chad.
Mi stava evitando.
Avevo provato a parlare anche con Colton, ma era impossibile.
Ero andata anche al Garage, ma nessuna delle volte che ero andata avevo trovato chi cercavo.
L'unica cosa che avevo ricevuto da Colton, era una lettera, dov'era scritto che i messaggi erano stati scritti da sua sorella Eli e aveva convinto il padre a far licenziare il padre di Kaori dalla compagnia in cui lavorava, perché era gelosa di me.
Da come mi aveva detto Colton sua sorella e Chad erano molto vicini a mettersi insieme, ma il mio arrivo ha rovinato tutto.
Kaori e Mike mi stavano sempre accanto e mi accorsi che dovevo molto ai miei due amici.
Qualche giorno in cui ero in una cupa depressione mi arrivò un messaggio da parte di Chad.

"Dobbiamo parlare. Ci vediamo al pub"

All'inizio non avevo capito, ma poi ripensai a dove era iniziato tutto.
Quella sera ero andata ad una festa al pub e poi avevo incontrato Chad.
Ripensare a quel giorno mi fece venire le guance rosse per l'imbarazzo, ma poi mi ricordai delle belle giornate che avevo passato con quel ragazzo magnifico e tutto passò. Volevo incontrarlo perché mi mancava e perché non avevo perso le speranze.

"Ok"

Risposi al suo messaggio e velocemente mi vestì.
Presi le chiavi di casa e dell'auto e mi fiondai fuori casa.
Mia madre mi aveva chiamato, ma non avevo tempo di fermarmi e dirle dove stavo andando. Le scrissi un messaggio dicendole che sarei tornata a casa tardi.
Avevo bisogno di vedere Chad e niente e nessuno me lo avrebbe impedito.
Guidai fino al pub senza pensare a nulla.
Più mi avvicinano e più l'agitazione montava in me.
So che le cose che stavo per sentire non mi avrebbero reso felice, ma almeno potevo rivederlo.
Quando era il momento non ero riuscita a dirgli che lo amavo ed ora quello che avevo fatto per scoprire la verità.
Parcheggiai la Bmw e poi scesi dall'auto.
Mi incamminai verso il pub e prima di aprire la porta feci un lungo respiro.
Chad era seduto in un tavolo e mi stava aspettando.
Non si era fatto la barba e i capelli erano più lunghi di quanto ricordavo.
«Ciao» lo salutai.
Lui mi guardò e mi sentì un po' a disagio.
Chad mi fece segno di sedermi e io lo feci.
«Questo posto non è cambiato dall'ultima volta che ci sono venuta» dissi cercando di rompere il ghiaccio.
«Già» disse.
Sul tavolo c'era un bicchiere pieno di un liquido ambrato e non mi piaceva che Chad bevesse.
Lui stava guardando il bicchiere e non riusciva a guardami negli occhi.
«Cosa vuoi dirmi?» dissi passando al sodo.
Alzò lo sguardo verso di me e vidi che i suoi occhi erano pieni di tristezza.
«Perché non hai voluto fidarti di me? Mi fa impazzire questa situazione» disse tutto d'un tratto.
«Tu continuavi a dire che era tutto finito, ma non era finito un bel niente. Ho provato a scoprire la verità per Kaori. Non volevo mentire e ci sono stata anche molto male per questo, ma l'ho dovuto fare» spiegai.
«Come posso stare con te se tu non ti fidi di me. Forse è meglio lasciarci» disse con un filo di voce.
Chad finì il liquido ambrato in un sorso e poi si alzò dal tavolo.
Non sapevo cosa dire.
Le parole erano ad un passo dalla mia bocca, ma non riuscivano ad uscire.
Non volevo perderlo.
«Chad!» dissi voltandomi verso di lui.
Lui si fermò per ascoltare delle parole che non arrivarono.
Se ne andò e mi lasciò in quel pub da sola.
Dove tutto era iniziato, tutto era finito.
«Ti amo, Chad» dissi ad un pub pieno di persone che se ne fregavano di chi fossi.
Restai seduta in quel tavolo fino a quando una delle bariste mi prese per pazza.
«Se non prendi qualcosa non puoi stare qui seduta» disse la barista.
Io la guardai, ma ero sicura di vederla bene?
Vedevo tutto un po' annebbiato, forse era colpa delle lacrime che stavo trattenendo.
«Vorrei un rum e coca» dissi.
Lei tornò dietro il bancone e preparò quello che le avevo ordinato.
Quando tornò con il bicchiere, lo mise sul tavolo e poi si fermò un attimo.
«Era il tuo ragazzo quello?» disse riferendosi a Chad.
«Lo era» dissi con un filo di voce che non sembrava neanche mia.
La ragazza mi guardò comprensiva e mi appoggiò una mano sulla spalla.
«Passerà. Sono stata lasciata anche io ieri, ma eccomi qui» disse indicandosi.
Non sembrava una ragazza che era appena stata lasciata, ma sembrava capirmi.
Facemmo un patto io avrei parlato dei miei problemi e lei mi avrebbe portato da bere ogni volta che volevo.
Le raccontai di tutto tralasciando la famiglia di Colton e lei mi aveva fatta ubriacare.
Era la seconda volta che mi trovavo ubriaca in quel pub, ma ora mi sentivo vuota.
«Dovresti andare avanti» disse ad un tratto la ragazza. «Esci con qualcun altro» finì.
Era un buon consiglio, ma non avrei mai più provato quello che provavo per Chad.
Quando fu ora di andare lei mi porse la mano. «Io sono Bonnie e se hai bisogno io sono qui».
Io le strinsi la mano e poi me andai in macchina.
Non ero in grado di guidare e così mi incamminai a piedi verso casa.
Era tutto così silenzioso che stavo per impazzire.
Arrivai a casa che i miei genitori erano andati a dormire da un pò di tempo.
Entrai in casa come un automa e senza nessuna emozione e sentimento mi buttai sul letto.
Mia madre aveva ragione, combino solo guai.
Se potessi tornare indietro le cose sarebbero diverse.
Se io e Mike non ci fossimo andati al pub quel giorno io e Chad non ci saremmo mai conosciuti ed ora non starei così male.
Lasciai uscire le lacrime che avevo trattenuto fino a quel momento e il cuscino si bagnò in pochi istanti.
Mi sentivo sola senza Chad.  

TUTTA COLPA DI JACK [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora