Il party era ormai terminato da ore e tutti si erano diretti alle proprie case ed io ero da poco uscita dal bagno, andai in camera e trovai Jimin che ormai dormiva da un po', quindi decisi di appoggiarmi sul letto e provare a dormire ma non ci riuscivo.
Erano le quattro del mattino ed io ero ancora sconvolta; ancora non potevo crederci che poche ore fa volevo gettarmi dalla finestra e quindi giurai di non ubriacarmi mai piu' in tutta la vita.
Mi giravo in continuazione nel letto, volevo dormire ma il sonno non riusciva a rapirmi e i miei occhi erano perennemente spalancati, avevo un forte mal di testa e non sapevo cosa fare, avrei voluto scrivere ma era buio e non riuscivo a leggere sul diario, volevo prendere il cellulare ma era scarico e lo avevo lasciato chisa' dove quindi dovevo rassegnarmi a rimanere sveglia.
Non vedevo l'ora che Jimin si svegliasse per dirgli che volevo ritornare a casa mia per un po' ma mentre pensavo a tutto cio' fortunatamente i miei occhi iniziarono a stancarsi e a chiudersi cadendo in un sonno profondo.
Passo' qualche ora e il sole era quasi alto nel cielo, il venticello fresco entrava dalla finestra insieme ad un piccolo spicchio di sole mentre gli uccellini cinguettavano svolazzando nel cielo.
Mi svegliai,apri' gli occhi e notai che erano le sette e mezza del mattino, avevo dormito appena tre ore e non mi sentivo piu' stanca, decisi di girarmi verso Jimin e guardarlo dormire "sembra proprio un bambino, chisa' cosa sta sognando?!"
Quando all'improvviso si sveglio' anche lui sgranchendosi "buongiorno piccola, dormito bene?"
Era ancora mezzo addormentato, aveva i capelli spettinati e gli occhi mezzi chiusi "non vorrei proprio svegliarmi, ho mal di testa e sento ancora tutto il caos della musica di stanotte rimbombarmi nel cervello, aiuto!" si mise le mani ai lati della testa chiudendo gli occhi.
"Oppa, non sono neppure le otto, dormi ancora un po', no?"
Sbadiglio' e si addormento' subito dopo mentre cercava di dire qualcosa.
"Mh, benissimo. Ora ritorno a guardare il soffitto annoiandomi."
Jimin si sveglio' di nuovo di scatto sbadigliando all'infinito "devo farmi una doccia e lavarmi i denti, puzzo ancora di alcool e fumo e sono ancora vestito."
Si alzo' aggiustandosi un po' i capelli "vado a lavarmi, torno subito!"
Acconsenti' ed aspettai il suo ritorno per dirgli che volevo tornarmene a casa.
Passo' circa un'ora e Jimin era appena uscito dalla doccia, si vesti', asciugo' i capelli con calma continuando a sbadigliare e poi ritorno' da me.
"Eccomi ora sono come nuovo!"
Lo abbracciai forte"oppa, devo dirti una cosa.."
Si stacco' piano da me fissando il pavimento"cosa, piccola?!"
"avevo pensato di tornare a casa mia.."
Jimin appena udì le mie parole si sentì mancare le forze "ma..ma come mai?"
Sospirai "staro' via soltanto qualche settimana, mi mancano mia mamma e Matt, poi ritornero' da te, lo prometto."
Jimin mi guardo' dritto negli occhi "ei, sicura che il motivo e' soltanto questo?"
"Oppa..si, in piu' devo schiarirmi un po' le idee, ultimamente sento qualcosa di strano nel petto che non so come spiegare.."
"Provaci piccola, sono qui!"
"Oppa, te lo diro' quando ne saro' sicura al cento per cento, d'accordo?"Mi sentivo strana.
Sentivo ancora qualcosa per Taehyung ma allo stesso tempo stavo iniziando a provare qualcosa per Jimin.
Non sapevo cosa fosse ma quando ero con lui dimenticavo tutto e tutti, persino Taehyung.
Jimin riusciva a farmi sorridere in ogni momento e mi dava sicurezza, c'era sempre per me a sostenermi quando ne avevo bisogno e a farmi ridere ogni volta.
Non sapevo se era amore ma stavo iniziando a sentire qualcosa che non era piu' amicizia e lo avevo capito perche' quando lui mi guardava negli occhi o quando eravamo piu' che vicini, il mio cuore batteva all'impazzata e non mi era mai capitato con lui.
Ero spaventata, avevo paura di perdere anche lui se solo glielo avesse detto.
Avevo perso gia' troppo, non volevo perdere anche Jimin che era l'essenza del mio sorriso, della mia felicita'.
Era diventato la mia vita.
Era il centro del mio mondo, il mio appiglio!"Piccola, ci sei?"
"Ei, si, scusami, stavo pensando.."
Iniziai a fare gli occhi lucidi e subito dopo mi scese qualche lacrima e lo abbracciai "torno presto oppa, te lo giuro, sappi che anche se staremo per poco lontano, mi mancherai come l'ossigeno!"
Jimin non poteva fare altro che sorridermi e asciugarmi le lacrime "ei, non staremo lontani mica tutta la vita? Okay che avremo fusi orari differenti ma c'e' sempre il cellulare, a costo di star sveglio tutta la notte ti telefonero', stai tranquilla!"
"Me lo prometti, oppa?"
"Certo che si ma ora promettimi che non piangerai e che mi farai uno di quei sorrisi spettacolari che sai fare soltanto tu!"
"ma smettila, non ho un sorriso spettacolare!"
"E invece si, lo dico io ed io ho sempre ragione!"
"Oppa, mi aiuteresti a preparare le valigie? Mia sorella ha detto che resta ancora un po' qui, poi mi raggiungera' con Ian tra qualcue giorno."
Jimin si alzo' dal letto e prese la mia valigia "certo che ti aiuto ma posso accompagnarti io all'aeroporto?"
"Ovvio che devi accompagnarmi, e' un ordine!"
"Hai ragione, saranno gli ultimi secondi della giornata in cui potro' abbracciarti forte..non farmici pensare, vieni quii!"
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一 Il suo sorriso, le luci di Seoul. 一 ParkJimin ➴
Fanfiction*[È PIENA DI ERRORI. GIURO CHE APPENA HO TEMPO LA REVISIONO SUL SERIO!]* Aveva un modo meraviglioso di sorridere: i suoi occhi sembravano del tutto chiusi e il suo sorriso illuminava tutto il resto del viso. Aveva delle guanciotte deliziose e delica...