Non davo alcun segno di miglioramento e i giorni continuavano a trascorrere senza alcun freno;
Jimin ormai non riusciva ne' piu' a dormire, ne' a mangiare.
Era ossessionato da tutto cio', mi voleva di nuovo tutta per se' al 100% della mia salute ma erano passati cinque giorni e ancora non mi ero risvegliata.
"Quanti giorni potro' resistere ancora?
Per quanto ancora potro' accarezzarle la mano, il viso, senza essere ricambiato?
Per quanto ancora potro' piangere nel vederla cosi'?
Per quanto ancora dovro' aspettare?!"Jimin si sentiva impazzire.
Trascorreva ogni suo secondo accanto al mio letto ma puntualmente secondo dopo secondo non cambiava nulla.
"E se non dovesse svegliarsi? Io mi uccido, lo giuro."Si fece forza decidendo di spiegare l'accaduto ai nostri amici.
Prese il telefono tra le mani tremanti e con la vista appannata causata dalle lacrime inizio' a digitare il numero di casa.
Rispose Jensen, il quale si lascio' cadere il telefono tra le mani non appena aveva sentito tutto cio'.
Ero la migliore amica della sua ragazza, ero come una sorella minore per lui e sentire tutto cio' lo aveva devastato cosi' come aveva devastato il resto della casa.Poche ore dopo i ragazzi decisero di andare a Parigi per raggiungerci.
Dopo quasi 12 ore di viaggio arrivarono e si diressero con fretta all'ospedale.
Abbracciarono forte Jimin chiedendogli di me, a quel punto lui abbasso' lo sguardo e i suoi occhi si ricoprirono nuovamente di lacrime "non c'e' nessuna novita', ma e' lì, sul letto.."
Indico' con un dito la stanza faticando ad alzare lo sguardo verso di essa.
"Resto fuori a prendere un po' d'aria."
Usci' fuori dal balcone per piangere in solitudine ma dopo qualche secondo inizio' a piovere.
Si appoggio' contro il muro, riparandosi sotto al balcone del piano superiore e si lascio' cadere lungo la parete sedendosi sulle fredde mattonelle del balcone.
Continuava a piangere e a pensare tra sé di avere tutte le colpe possibili, non riusciva a cambiare idea!Avrebbe avuto bisogno di un abbraccio, il mio, di quelli forti, di quelli in cui mi appiccicavo addosso come se fossi una super colla restandoci addirittura per ore.
Gli mancavano quei momenti e non ne poteva piu', non sapeva piu' cosa fare, l'unica cosa che gli riusciva era guardare il paesaggio intorno a sé con la vista offuscata dalle le lacrime, avrebbe voluto urlare tutto cio' che sentiva dentro.
Aveva il cuore in frantumi, sgretolato.Intanto il clima intorno a se' cambiava sempre piu', da lì a poco sarebbe arrivato ottobre e avrebbe portato con se' cieli grigi e lunghi temporali.
Le foglie cadevano con forza dagli alberi scossi dal vento e la pioggia rispecchiava proprio lo stato d'animo di Jimin.
Grigio e cupo.
Aveva un estremo bisogno di luce.
La luce del mio sorriso.
Si asciugo' le lacrime e sforzandosi sul ginocchio dolente, decise di alzarsi per raggiungere gli altri.Chiuse la porta del balcone continuando ad asciugarsi le lacrime che scorrevano senza pieta' sul viso e facendo un lungo sospiro entro' nella stanza.
I ragazzi erano tutti lì a piangere sperando nel mio risveglio ma nulla.
Erano distrutti, soprattutto Kath e Mag che non la smettevano di urlarmi contro "svegliati, ti prego!"
Jimin non riusciva a vedere tutto cio' e ritorno' a piangere dopo qualche secondo.
Stava esplodendo.
"Non potete immaginare quanto io mi senta in colpa.
Dovevo essere io al suo posto e invece non ho nulla, nulla!"
Disse per poi cadere a terra.
Non era mai al riposo e quindi la frattura al ginocchio peggiorava giorno dopo giorno e non riusciva a tenersi in piedi.
Jungkook corse con Namjoon verso di lui per aiutarlo ad alzare da terra e lo fecero accomodare sul letto accanto a me.
Si volto' verso di me e mi abbraccio' di scatto, mi bacio' le guance per poi ricoprirle con le sue lacrime.
La voce gli si spezzava tra le tonsille, inizio' a singhiozzare senza sosta "amore mio, ti prego, svegliati e abbracciami!"
I ragazzi alla vista di quella scena non riuscivano a smettere di piangere e quindi uscirono quasi tutti fuori ad eccezione di Jungkook e Taehyung che tra le lacrime sussurro' a Jimin di uscire fuori per qualche secondo.
"Non odiarmi ma vorrei passare qualche minuto insieme a lei."
A quel punto Jungkook prese Jimin sulle spalle ed uscirono fuori accomodandosi nel corridoio.Taehyung chiuse la porta.
Si avvicino' verso una sedia poco piu' lontana e l'avvicino' al letto per poi sedersi.
"Non avrei mai pensato di trovarti in questo stato, credimi.."
Mi si avvicino' al viso e mi accarezzo' dolcemente i capelli.
"Non riesco ancora a crederci.."
Mi strinse forte la mano e inizio' a piangere forte.
"Lo sai, ho lasciato Naeun qualche giorno fa.
Non..non poteva piu' continuare tra noi."
Si incanto' a guardare il pavimento pensando alle parole adatte da dire in quella circostanza ma la tristezza lo aveva rapito e il cuore gli stava andando in frantumi.
"Emily, io.. Ho sbagliato con te, okay?
Sono un pezzo di merda, okay?
Saro' pure tutto cio' che vuoi, potrai odiarmi all'infinito ma la verita' e' che non ho smesso di pensare a te, mai, neppure per un attimo.."
"Chissà se percepisce la mia voce, chissà se mi riconosce.."
"La verita' e' che non ho mai smesso di amarti, Emily.
Non so cosa mi sia preso quando Naeun e' tornata ma lo giuro che io ho sempre amato te, sempre, dal primo giorno in cui ci siamo visti e credimi che tutt'ora ti amo ancora ma so che non mi perdonerai mai.
Jimin ti ama, tu ami lui e va bene cosi'.. Io sarei solo un problema in piu' e non mi va di complicarti ancora la vita!"Dopo aver pronunciato queste tristi parole decise di alzarsi e di riporre la sedia al proprio posto.
Si avvicino' nuovamente a me sfiorandomi le labbra con un dito per poi avvicinarsi ad esse e stamparmi un bacio leggero.
"Ti amero' per sempre,piccola.."
Si asciugo' l'ultima lacrima che aveva sul viso e si diresse fuori dai ragazzi accennando un leggero sorriso falso "ho la sensazione che si riprendera' presto.
Siamo positivi ragazzi, ce la fara'.
Lei e' forte e noi dobbiamo continuare a darle forza.
Ce la faremo, insieme!"
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一 Il suo sorriso, le luci di Seoul. 一 ParkJimin ➴
Fanfiction*[È PIENA DI ERRORI. GIURO CHE APPENA HO TEMPO LA REVISIONO SUL SERIO!]* Aveva un modo meraviglioso di sorridere: i suoi occhi sembravano del tutto chiusi e il suo sorriso illuminava tutto il resto del viso. Aveva delle guanciotte deliziose e delica...