Eravamo in auto.
I finestrini abbassati,il venticello fresco,la musica ad alto volume.
Jimin mi teneva per mano e mi stampava qualche dolce bacio di tanto in tanto.
"Amore,guarda la strada!"
Adoravo il suo sguardo dolce che si posava su di me, quei baci, le carezze alla mano ma volevo che guardasse la strada.
Ero pur sempre una tipa molto ansiosa!
A quel punto Jimin mi sorrise in un modo così dolce che mi fece arrossire all'improvviso.
"Amore,stai tranquilla, è tutto sotto controllo!"disse mentre inizio' a canticchiare "ma city" alzando il volume dello stereo al massimo.
Gli sorrisi anche io e appoggiai la testa al sedile dell'auto; nonostante la musica alta e Jimin che canticchiava, crollai, mi addormentai per tutto il viaggio.Un'ora e mezza era passata e noi arrivammo a destinazione.
Era la vecchia dimora dei Park;
Jimin aveva trascorso lì tutta la sua infanzia ed era felicissimo di ritornarci e soprattutto di viverci di nuovo.
Anche io ero felicissima!
In quel modo avrei potuto conoscere di lui anche la sua infanzia, il suo rifugio di quando era piccolo, i suoi giochi, il suo tutto.Parcheggio' l'auto e scese da lì senza far alcun rumore, non avrebbe voluto svegliarmi.
Prese i bagagli e li portò all'interno della casa e dopodiché ritornò all'auto e mi prese in braccio appoggiandomi sul divano dolcemente.
Mi spostò una ciocca di capelli dal viso e mi posiziono' un cuscino dietro la schiena per farmi dormire comodamente e si diresse piano alla porta per richiuderla.
Prese le valigie e sali' di sopra a riordinare le nostre cose nella nostra nuova stanza.La stanza era molto più spaziosa di quella di Seoul.
Il pavimento era ricoperto di mattonelle bianche larghe, le pareti erano ricoperte da una carta da parati in stile scozzese beige e bianco e poco più lontano sorgevano due porte in vetro scorrevoli che portavano dritto al giardino, accanto ad esse c'era il resto della parete contornata da mobili di colore avorio, il letto matrimoniale era posto al centro della stanza con due piccoli comodini altrettanto avorio posti ai lati e dinanzi ad esso vi era un tappeto di un colore beige chiaro.Era bellissima così come il resto della casa che mostrava colori chiari misti al rosa antico e tortora.
Era come quelle bellissime case da telefilm, tutto perfetto!
Nel frattempo Jimin riordinò l'intera casa ed erano ormai le due di notte;
io ero ancora sul divano a dormire fino a che non mi squillò il telefono, era Angèline.
Mi aveva scritto un sms un po' contorto con errori di ortografia come al solito ma ormai mi ero abituata e riuscivo a capirli alla lettera.
Nonostante gli errori riusciva a trasmettere tutto l'affetto e l'amore che provava per me, in ogni istante.
E' sempre stata una tra quelle persone che mi ha sempre dato un motivo per sorridere, così come Jessy, come Monique, come Nina.
Così come Brit e Samu.
C'era sempre per me in ogni momento di bisogno, in ogni momento felice, così ero io per lei.
Era una parte importantissima di me.A quel punto sfilai il cellulare dalla tasca dei jeans e con gli occhi ancora socchiusi cercai di sbloccare il cellulare per leggere l'sms ricevuto poco fa.
Alzai la luminosità dello schermo e mi persi a leggere quelle parole.
"Banana mia, sono passate circa due ore da quando sei andata via e sembra essere passata un infinita' di tempo.
Siamo tutti felici che ormai avete preso la decisione di essere autonomi e di vivere insieme ma dopo la scorsa esperienza a Parigi siamo un po' preoccupati, per questo credo che tutti noi saremo in pensiero e vi telefoneremo ogni giorno o quasi e verremo lì almeno una volta a settimana.
Resti sempre la mia sorellona, ti voglio bene!
Dormi bene e sogna Jimin e Yoongi che ci sposano!"Avevo una piccola lacrima sul viso ma leggere 'banana' mi aveva fatto sorridere.
Ormai lei mi chiamava così, adorava dare soprannomi alle sue migliori amiche.
Monique era Monique saxy e Brit era l'aliena.
Anche leggere del matrimonio mi aveva fatto sorridere, ormai ci pensavamo spesso.
Angèline voleva che ci sposassimo tutti e quattro lo stesso giorno, la trovava una cosa dolcissima e anche io lo pensavo.
"Chissà se arriverà mai quel giorno!"
Mentre fantasticavo sul fatidico matrimonio mi resi conto che l'orologio segnava le 02:45.
"Cazzo! Quanto tempo ho dormito! Chissà Jimin dov'è adesso!"Mi alzai con fretta dal divano per poi riordinarlo, cercai in tutte le stanza del piano terra ma Jimin non c'era.
Avrei voluto chiamarlo ma avevo paura di svegliarlo in caso dormisse e così mi limitai a salire le scale trovandomi poi al 'piano notte'.
Guardai tutto ciò intorno a me con stupore.
Era bellissima quella casa, era davvero la casa che avevo da sempre desiderato!Mi guardai intorno stupita e mi persi in ogni dettaglio dell'abitazione.
Guardavo ogni sfumatura di colore su quelle pareti e tutto ciò che mi circondava quando all'improvviso Jimin mi abbracciò da dietro per poi appoggiare il mento sulla mia spalla destra.
"Ben svegliata, cucciola!"disse per poi stamparmi un bacio sulla guancia.
Mi voltai verso di lui e lo abbracciai contenta.
Mi strinsi fortemente tra le sue braccia con tutto l'amore che potevo.
Ero felicissima.
Non potevo crederci che finalmente avevamo una casa tutta nostra e del tempo solo e soltanto nostro.
Sembrava un sogno!
Mi strinse forte anche lui, trasmettendomi tutta la felicità che provava e mi riempì il capo di baci.
Alzai lo sguardo verso il suo per poi perdermi lì dentro, nei suoi bellissimi occhi a mandorla per qualche secondo.
Mi sorrideva dolcemente.
Aveva un modo meraviglioso di sorridere: i suoi occhi sembravano del tutto chiusi e il suo sorriso illuminava tutto il resto del viso.
Aveva delle guanciotte deliziose e delicate come qualsiasi parte di sé.
Era la perfezione per me, non c'erano dubbi.
Ero così ossessionata da lui, così, come dire, persa.
Ero persa in ogni suo minimo dettaglio e niente e nessuno al mondo avrebbe potuto farmi cambiare idea.
Ormai il mio cuore batteva sempre più ogni secondo che passavo a specchiarmi nei suoi occhi e batteva ancor più quando vedevo avvicinare il suo viso sempre più al mio fino a sfiorarmi il naso.
Era il mio paradiso tutto ciò.
Era il mio tutto.
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一 Il suo sorriso, le luci di Seoul. 一 ParkJimin ➴
Fanfiction*[È PIENA DI ERRORI. GIURO CHE APPENA HO TEMPO LA REVISIONO SUL SERIO!]* Aveva un modo meraviglioso di sorridere: i suoi occhi sembravano del tutto chiusi e il suo sorriso illuminava tutto il resto del viso. Aveva delle guanciotte deliziose e delica...