capitolo 19: il concerto

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-Sara, Sofia svegliatevi!- dissero Mirko e Fabrizio
-no, ancora 5 minuti- risposi mettendo la testa sotto al cuscino
-em....sai che giorno è oggi?- mi chiese Mirko
-non so...mercoledì?- risposi
-non tirare a indovinare! È sabato! - rispose
-bene- dissi
-e sai che ore sono?- mi richiese
-l'ora di ieri a quest'ora suppongo- risposi
-Sì, esattamente le 12:00- disse
-e alora?- chiesi
-be, ti dice niente un certo "concerto"?- rispose
-mmmm....fammici pensare.....o mio dio! Perché non mi avete svegliata prima!- esclamai scattando in piedi
-cosa?! Mi prendi in giro?!?!- disse Mirko.
Mi chiusi nell'armadio ed uscii già vestita e pettinata.
Sofia fece lo stesso e scendemmo tutti in salotto.
Sul frigorifero c'era un post-it giallo con scritto:

Sono uscita per fare delle commissioni,
oggi è un giorno importante perciò non fare tardi.
Sono sicura che sarai bravissima e bellissima.
Ci vediamo questa sera,
baci, mamma♥

Un "buona fortuna" poteva anche scriverlo. Ero più agitata di Sofia nel giorno della foto di classe.
-ok andiamo, devo fare le prove e scegliere i vestiti e il trucco.- dissi
-ok- risposero in coro.
Quando arrivammo i ragazzi della band ci dissero -siete in ritardo!-
-be....se qualcuno non ci avesse svegliate di continuo questa notte, saremmo qui da un pezzo!- risposi
-quindi ora è colpa nostra?!- chiese Fabrizio
-be, anche colpa vostra- risposi
-certo certo, vuoi solo accollare la colpa a qualcun'altro- disse
-cosa vorresti dire con questo??- chiesi
-che non sai prenderti le tue responsabilità- rispose
-qesta me la paghi!- urlai e gli saltai addosso, questa volta Mirko non mi fermò e potei finalmente picchiarlo.
Presi un cusino, anche s avrei preferito una mazza.
-questo è per aver detto quella frase che odio ieri sera- dissi e gli diedi una cuscinata
-questo è per averci fatto prendere un colpo questa notte e averci svegliate- dissi e gliene diedi un'altra
-e questo è per avermi detto che non so prendermi le mie responsabilità!- aggiunsi dandogli uno schiaffo.
Mi fermai e mi alzai dicendo -bene, inziamo le prove?-
Lu si alzò e disse -sto bene, tranquilli-
-sai, non ci eravamo minimamente preoccupati- rispose Sofia
-Sì, me ne sono accorto- disse
-mi dispiace, ma te le sei proprio cercate- gli disse Mirko.
Mi sentivo liberata da un peso sullo stomaco, ora avrei anche potuto fare il concerto ad occhi chiusi.

Ero lì, dietro le quinte di un grande palcoscenico.
Ormai era sera e il nostro turno si stava avvicinando.
-Ho scelto dei vestiti da rock star che...hei, concentrati Sara, sei in una situazione difficile!- pensai, ero così agitata che il mio cervello si rifiutava di ascoltarmi.
-Sara, noi samo i prossimi- mi disse Ross
-em...grandioso!- risposi cercando di sembrare più convinta possibile, ma a guardare le loro facce si capiva chiaramente che non ci ero riuscita.
Mi tremavano le gambe ed ero sicura che non sarei mai riuscita a cantare.
Il presentatore ci annunciò, ero nel panico.
-dai, non ci pensare- mi disse Ross e salimmo sul palco.
I ragazzi iniziarono a suonare, ora toccava a me ma io ero ancora nel panico assoluto. Successe tutto nel giro di pochi secondi, guardai il pubblico e vidi che c'erano anche Sofia, i ragazzi e mia madre, poi guardai la band e mi feci un po di coraggio. Presi un gran respiro ed iniziai.
Quando fummo di nuovo dietro le quinte Ross mi disse sorridendo -hai visto? La gente sta ancora applaudendo!-
-Sì- risposi.
Sì, ero riuscita a cantare. Dopo tutto era una cosa facilissima.
Il concerto finì a mezzanotte e tornammo tutti a casa esausti.
-ci sei riuscita!- mi disse Sofia abbracciandomi
-Sì be...non era così difficile- risposi
-noi vi promettiamo che questa notte non vi sveglieremo- disse Fabrizio, Mirko si limitò ad annuire perché sapeva che sarebbe successo comunque.
Infatti ogni tanto si sentiva qualche rumore, ma dopo tutto mantennero la parola e non litigammo.
Sembrava un bel lieto fine, ma sapevo che il giorno dopo sarebbero ricominciate le liti. Ormai bisognava solo farsene una ragione.

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