capitolo 24: rimpatriata inaspettata

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La mattina seguente mi svegliai molto presto trovando la voglia chissà dove. Scesi in spiaggia e mi misi ad ascoltare il rumore delle onde.
-hey, già sveglia?- mi chiese Mirko
-ah, non ti avevo visto.- risposi saltando per lo spavento
-scusa- disse
-niente. Senti, ieri sera ho sentito che cercavi di dirmi qualcosa ma mi sono addormentata- dissi
-ah sì, ti sei presa la stanza sbagliata. In teoria.- rispose
-perché?- chiesi
-sai, se ti dicessi che io dormo in una stanza viola e lilla capiresti?- rispose
-mmmm....ops, scusa.- risposi
-ah non ti preoccupare, l'abito non fa il monaco- disse
-e il colore non fa la camera- risposi ridendo
-esatto- disse ridendo anche lui
-Miiirkooo!!!!- lo chiamo Fabrizio
-scusa, vado a vedere cosa vuole quel tacchino ubriaco- disse andando in casa.
Dcisi di tornare in camera per togliere il pigiama.
Mi feci la doccia e mi vestii. La tinta viola era andata via così mi guardai allo specchio per convincere il mio cervello che quella persona ero io.
All'improvviso qualcuno mi prese da dietro tappandomi la bocca con la mano e disse -ferma, non muoverti- sapevo chi era. Una parte di me era felice di rivederlo, ma l'altra lo odiava. Esatto ragazzi, era Breat. Lui mi girò e fece cadere la lampada che avevo sul mobile
-Sara tutto bene? - chiese Mirko dalla sua camera
-rispondi di sì o te ne pentirai- sussurrò
-Sì tranquillo!- risposi. Mi liberai spingendolo e chiesi acida -cosa vuoi?-
-mi hanno mandato per una missione, devo ucciderti- rispose puntandomi contro una pistola da spia.
Panico.
-cosa?? E perché?!- chiesi
-è un ordine, non gli ho chiesto il motivo!- rispose.
In teoria doveva spararmi e uccidermi, ma vedevo che non riusciva a farlo.
-be, d'accordo uccidimi- dissi incrociando le baccia. Passarono 10 minuti.
-vuoi che ti dia una mano a premere il grilletto?- chiesi
-no! Sto per spararti- rispose
-d'accordo, quando vuoi- dissi sedendomi
-guarda che lo faccio veramente- disse
-certo, tanto sono qui. Fai con calma- risposi, presi una limetta per unghie e iniziai a usarla per prenderlo in giro. Veramente non ci riusciva?!
Passarono così altri 30 minuti..
-sai, in realtà dovevo uscire con quei tre amici perché sai, sono strani e a volte rompi scatole, ma in fondo sono simpatici e...- iniziai a chiaccherare
-stai cercando di farmi premere il grilletto?!- chiese seccato dalle mie chiacchere
-accorcerebbe i tempi!- risposi con ironia
-aaa, non posso farlo- disse togliendo la pistola
-certo, avrei potuto dirtelo 40 minuti fa!- risposi alzandomi
-ma se non porto a termine la missione l'altra parte manderà qualcuno per uccidere entrambi- disse
-lo farà veramente o si limiterà a dire di farlo?- chiesi continuado a prenderlo in giro
-non è uno scherzo, non siamo in un film!- rispose serio
-uff, d'accordo- dissi e chiusi le tende. Oroprio in quel momento bussò Sofia alla porta.
-presto nell'armadio- gli dissi ed andai ad aprire la porta.
-aaaaaaaaaahhhhh- iniziò ad urlare contenta
-cosa è successo?- chiesi
-Mi ha detto Mirko che gli ha detto Fabrizio che gli ha detto il cugino dello zio del fratello del migliore amico del fidanzato di Valentina, che Zack è innamorato di te!-rispose
-ho, allora deve essere assolutamente vero e attendibile!- dissi con ironia
-se andiamo via da questa isola potrai uscirci insieme- mi disse
-mmmmm......non so se mi va.....- risposi
-ma è il primo ragazzo dopo Breat, così potrai rifarti una vita, è passato un anno!- disse
-ma io sto bene così, una vita ce l'ho e per quanto mi riguarda ci sono anche troppi ragazzi! Ti ricordi di Mirko, Roy e la band? Ah, e pure Fabrizio, lo avevo dimenticato.- risposi
-avevi il cuore infranto, ricordi?- chiese
-cosa?! Io non direi proprio.....- risposi
-hai pianto per un mese e non facevi altro che dire che in fondo era buono e tu lo amavi e ti mancava....- mi interruppe, sentii Breat ridere e diedi un calcio alla porta per azzittirlo
-dai, stai esagerando adesso- risposi
-no tesoro, hai anche usato un'app per scoprire come sarebbero stari i vostri figli!- disse, all'improvviso aprii la porta dall'armadio Sofia smise di parlare.
-allora, come sarebbero stati i nostri figli?- mi chiese
-per la cronaca era solo uno! Il che non mi rende meno patetica...- risposi
-scusa, cosa ci fa lui qui??- m chiese lei
-in teoria doveva uccidermi ma non ci è riuscito- risposi
-e quindi dopo tutto questo tu lo proteggi? Ah, pensavo di essere io quella strana!- disse
-lo sei!- esclamammo.
Raccontammo tutto ai ragazzi i quali ci guardavano strani. Chiamai un Jet privato con un telefono da spia e tornammo a casa. Ma solo per andare a parlare con l'organizzazione.
Andai a parlare con il capo, che era una donna dall'aria seccata e annoiata, dissi -se ipotizziamo che una spia dell'altra parte volesse tornare tra i buoni, potrebbe? Solo ipotizzando- chiesi
-hei, se ti riferisci a Breat allora lo rinchiuderemo come è stato fatto all'inizio!- risposi
-certo, era solo un'ipotesi la mia. Be Arrivederci.- dissi
-Arrivederci...ah aspetta, tu sei una spia quindi devi per forza accettare di fare qualche missione ogni tanto, o dovremo toglierti il diploma- disse
-d'accordo accetto- risposi
-bene Arrivederci- disse Sorridendo. Me ne andai e tornai a casa molto pensierosa.
Se l'organizzazione non ci aiutava avremmo dovuto fare da soli, e così fu. Ma nessuno, neanche una sola persona, doveva saperlo,
sarebbe diventato un problema troppo grande da gestire e io già ne ero piena.
-brutta notizia ragazzi, l'organizzazione non ci aiuterà- dissi.
Per fortuna in casa non c'erano ne mia zia e ne mia mamma.
-d'accordo, allora devo andarmene. Addio a tutti- disse Breat e uscì.
-no fermo!- esclamai e lo seguii mentre gli altri rimasero fermi a guardare.
Discutemmo in macchina, non volevo che se ne andasse perché una parte di me era ancora affezionata a lui. L'altra la trovava patetica.
-mi dispiace, devo andarmene o diventerà un problema troppo grande, quindi ora mi fermo e tu scendi- mi disse
-no, ci siamo dentro tutti e due e io non me ne vado- risposi.
All'improvviso una macchina guidata da una ragazza, apparentemente una spia, da dietro ci venne addosso.
-ecco appunto- disse lui
-e quella chi è?!- chiesi
-è una spia dell'altra parte ed è tipo la mia ragazza- rispose
-la tua ragazza?! Ok so che non stiavamo proprio insieme ma potevi anche accennare che avevi un'altra!- dissi
-e tu mi hai detto di Mirko, Roy e Zack?!- disse
-no ma almeno loro non cercano di ucciderci!- risposi.
decisi di fare di testa mia e salii sul tetto della macchina. Con un salto arrivai su quella della ragazza che nel frattempo si era affiancata e ci entrai dentro.
-attenta a come guidi donna! Potresti uccidere qualcuno!- dissi
-sai, in teoria è proprio questa l'idea!- rispose.
Riuscii a farla andare fuori strada e cadere da un precipizio.
Tranquilli, io sono saltata fuori prima.
La ragazza/Killer era morta (almeno credevamo) e Breat se ne doveva andare prima che ricominciaserro a dargli la caccia.
Mi riaccompagno' a casa e poi disse -ora devo andare, oltre il confino sarò più al sicuro e poi mi dirigerò verso il Messico. Forse un giorno ci rincontreremo. Arrivederci.- e se ne andò sgommando con la sua auto.
Noi tornammo sull'isola prima che tornasse mia madre a casa. Ma non ero molto contenta. Avevo paura che lo uccidessero e non chiusi occhio per tutta la notte. Mi sentivo come se mi fosse caduto addoso il mondo perché io ero riuscita a dimenticarlo e poi è risaltato fuori. Ma comunque mi sarei ripresa, prima o poi. Nel frattempo cercavo di non pensarci e di divertirmi con i miei amici.
Wow, ero ufficialmente principessa, cantante, spia e ragazza normale(o quasi). Cos'altro sarebbe successo?!

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