capitolo 26: un'altra giornata..... (e non dico altro)

47 3 0
                                    

Forse tornare a casa alla quattro di mattina non era stata proprio una bella mossa. In più i nostri genitori decisero di diminuirci la pena....ma ci fecero svegliare alle otto di mattina!
Ci alzammo con un mal di testa pazzesco. Avevamo ancora addosso i vestiti della sera prima tutti sgualciti.
-ragazzi, mi ha detto Ross che loro sono andati a parlare della nuova cantante e della Stylist- ci disse mia madre
-ma non avremmo dovuto andarci anche noi?- chiesi
-Sì ma nel vostro stato vi avrebbero licenziate prima che diceste "A"- rispose ed uscii dalla camera.
Ci guardammo allo specchio, aveva ragione.
Facevamo impressione.
Eravamo bianche come un lenzuolo, con occhiaie più scure di un buco nero e i capelli sparati in ogni direzione.
Se non avessi capito che ero io, mi sarei presa un infarto.
-sono appezzi- disse Mirko buttandosi sul mio letto
-perché io no?? Abbiamo dormito sì e no per quattro ore...- risposi
-il primo che si riaddormenta sarà in punizione per un mese!- urlò la madre di Mirko dal piano di sotto
-immancabile come sempre, eh!- rispose lui alzandosi.
Andai a darmi una sistemata ma avevo comunque l'aria di una che non dorme da una settimana.
-io mi rifiuto di uscire così- dissi. Poi suonò qualcuno al campanello. Erano i ragazzi della band.
-ciao rag....oh mamma, qui qualcuno ha passato la notte in bianco eh?- disse Ross entrando
-come fate voi a non avere nemmeno un po di sonno??- chiesi
-io ho 19 anni ragazze- rispose lui mentre si sedevano sul divano
-comunque noi siamo venuti per dirvi che siete assunte- disse Simon
-dobbiamo festeggiare!- esclamò Sofia
-sì, dateci solo un secondo- dissi e la trascinai in camera.
Mettemmo un po di copri occhiaie, fondotinta, blash e lucidalabbra. Poi indossammo dei pantaloncimi corti di jeans e una maglietta nera.
-siamo pronte!- dissi
-hey, non stiamo mica andando ad un ricevimento- disse Fabrizio
-certo che no, questo è solo il necessario per uscire di casa- risposi. Uscimmo e ci ritrovammo subito circondati da....i miei compagni di classe?!
-cosa ci fate voi qui??- chiesi
-sei diventata la più popolare della scuola! Tutti parlano solo di te- rispose Valentina
-vogliamo degli autografi!- esclamò un ragazzo (scusate ma non mi ricordo i nomi di tutti, in classe siamo più di 30. Abbiate pietà)
Dopo aver fatto più di 30 autografi mi faceva male la mano.
Tutte le ragazze abbracciarono i ragazzi della band prima di andarsene e i ragazzine della mia classe, di cui non ricordo il nome, ci diedero i loro numeri.
Era tutto alquanto assurdo. Assurdamente ridicolo.
Basta con i giri di parole!
D'accordo d'accordo....
-Non. Dite. Niente.- dissi in modo molto chiaro prima che ci chiedessero qualcosa, o prima che facessero una battutina.
-d'accordo, argomento chiuso. Ma dove andiamo?- chiese Ross
-credo da nessuna parte- risposi vedendo altra gente venire verso di noi.
-guardate ragazzi, quella è Sara Human!- urlò il capo banda.
Si fiondarono su di noi. Mi chiesero altri autografi e tutto questo chiasso permise ad una ragazza di fare una cosa assurda.
Saltò in braccio a Ross e gli diede un bacio luuunghissimo.
Lui restò pietrificato e la ragazza scappò. A quel punto scoppiammo tutti a ridere.
Allontanammo i fan e andammo a fare una passeggiata, ma ci dimenticammo (di proposito...) di dire a Ross che la ragazza gli aveva lasciato lo stampino con il rossetto.
Non riuscimmo più a trattenere le risate e questo lo insospettì.
-ragazzi....mi nascondete qualcosa, vero?- ci chiese, poi passò un ragazzo e gli disse -complimenti amico!-
Lui non capiva e questo ci fece ridere ancora di più. Stavo morendo.
-ragazzi dai, ditemi che succede!- sbottò
-glielo dico?- chiesi, gli altri annuirono
-hai il rossetto- gli dissi ridendo, lui si pulì con la mano e disse qualcosa ma Mirko e Fabrizio ci coprivano le orecchie.
Cosa abbiamo, 5 anni?!
La giornata poi trascorse normalmente....o quasi. All'improvviso mi arrivò una chiamata.
-pronto?-
-lei è la signorina Sara Human?-
-Sì, chi parla?-
-siamo l'organizzazione nazionale agenti segreti-
-ha, mi dica pure-
-le è stata assegnata una missione-
-di che si tratta?-
-deve trovare Breat e portarcelo-
Panico. Ansia. Tristezza. Rabbia.
-c cosa?? E perché??-
-dobbiamo usarlo come esca per prendere il padre, il capo dell'altra parte-
-ah....d'accordo-
-la sua missione inizia ora. Si dia da fare.-
-certo. Arrivederci-
-Arrivederci-
Incredibile. Ho fatto di tutto per farlo scappare, l'ho aiutato, protetto, nascosto......e ora devo trovarlo e riportarlo all'organizzazione. Come se sapessi dove si trova, tra l'altro!
-Sara, ci sono problemi?- mi chiese Sofia
-troppi, Sofia, troppi- risposi e corsi via. Corsi, corsi e corsi.
In realtà non sapevo neanche dove corressi ma questo non mi fermò. A volte correre fa sbollire la rabbia ma in quel momento non era questo lo scopo di quella corsa.
Speravo in qualche modo che correndo la questione si alleggerisse. Speravo in un miracolo, un miracolo fin troppo impossibile.

Principessa RockDove le storie prendono vita. Scoprilo ora