III

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— Lexie, prima di tutto lasciati dire che sei incantevole come al solito. —

Sorrisi, cercando di non lasciar trapelare dalla mia espressione ciò che stavo realmente pensando.

Lo sapevo già. Non si trattava di presunzione, era semplicemente un dato di fatto.

Ma la mamma aveva sempre detto a me ed Amber che non era un bene apparire vanitose o presuntuose in pubblico. L'immagine che la gente si faceva di noi era importante, essendo personaggi conosciuti.

— Grazie mille. —

— Allora, come va? — L'intervistatrice aveva un falsissimo sorriso sul volto, e mi domandavo se non le facessero male i muscoli facciali.

Accavallai le gambe, mantenendo il microfono nero con una mano, mentre tenevo l'altro braccio poggiato orizzontalmente sul ripiano davanti a me.

Io e Cindy eravamo sedute ad un tavolo che si trovava su un piccolo palco, nella sala conferenze della casa di moda.

Tutte le sedie erano occupate da giornalisti, ed i flash delle macchine fotografiche erano si accendevano in ogni angolo.

— Tutto bene, grazie. —

— Perfetto! Direi di iniziare subito con le domande — guardò tutte quelle persone armate di penne, fogli e registratori, attendendo che alzassero la mano.

Subito mille mani furono in alto, ed il ragazzo incaricato cominciò a correre a destra e sinistra per passare il microfono a chi veniva indicato da Cindy.

— Lexie, cosa ci puoi dire della tua prima collezione? Quando uscirà e soprattutto: sarai anche tu a sfilare? — Il giornalista con gli occhiali neri e tondi sembrava impaziente, così risposi subito passandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

— La collezione sarà lanciata a maggio, quindi manca ancora un po'. Sì, anche io sfilerò. —

Cercavo di mantenere una postura elegante ed un'espressione rilassata, perché ogni secondo di quella conferenza veniva fotografato da ogni angolazione. A momenti mi sistemavo con le dita sotto il mento, o ascoltavo le domande schiudendo le labbra.

— È vero che dopodomani sarà il trentesimo compleanno di sua sorella Isabelle Allen? —

— Sì. —

In realtà non capivo il perché di quel quesito, eravamo lì per parlare di moda.

— Anche Isabelle, Natalie e Leah sfileranno insieme a lei ed Amber Allen? —

— Sì, ci tengono ad esserci tutte visto che è il mio primo lavoro. —

Natalie, Izzie e Leah non erano modelle, avevano una boutique molto famosa a Los Angeles, ma erano abbastanza belle per poterlo essere.

— Anche la grande Ava Allen sfilerà? —

— No — mi affrettai a rispondere, causando un brusio generale.

Sapevo che se non fosse stato per la carriera di mia madre ci avrei messo molto più tempo e fatica per diventare una stilista ed una modella, ma non volevo che il mio nome fosse sempre affiancato al suo. Volevo essere conosciuta per il mio talento. E se avesse sfilato lei sarebbe stata la protagonista indiscussa.

Revival (DA REVISIONARE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora