La visita alle ragazze era stata molto breve, ma dovevo tornare a New York perché c'era bisogno che posassi per l'uscita di una nuova collezione di lingerie disegnata da mia madre.
Amber aveva deciso di rimanere ancora un po' con loro visto che pochi giorni dopo sarebbe dovuta partire per lavoro e nel periodo successivo la sua agenda era piena. Aveva così deciso di sfruttare il poco tempo a disposizione che aveva per stare un po' con le nostre sorelle.
Avevano appena finito di truccarmi ed acconciare i miei capelli creando delle semplici onde, ed io ero sul set stretta nella vestaglia nera velata.
Stavo aspettando che mi dessero notizie perché ero da sola. Le luci erano già accese e la poltrona posizionata.
Finalmente la porta si aprì, e rimasi interdetta per qualche secondo.
Il fotografo era lì con la sua macchina fotografica in mano e un'espressione quasi più stupita della mia.
- Che ci fai qui? -
Inarcai le sopracciglia. - Prego? -
Irrispettoso.
- Mi perdoni sua altezza, non volevo mancarle di rispetto. -
Era talmente idiota che mi face ridere, ma riuscii a trattenermi per fortuna.
Sorrise anche lui, interrompendosi prontamente quando ricevette la mia occhiata di fuoco.
Non sapevo perché proprio lui fosse stato scelto per fare le foto. Oltretutto era un photoshoot in cui non ci sarebbero stati suoi assistenti, perché bastavano le luci.
Avrebbe visto quanto ero bambina allora. In fondo era un servizio fotografico in intimo.
Sciolsi la vestaglia e la lasciai scivolare lentamente, rivelando il reggiseno nero trasparente e ricamato.
La parte inferiore non lasciava intravedere tutto come quella superiore, nonostante fosse praticamente un tanga.
La pelle scoperta era più di quella coperta, era vero, ma non potevamo di certo produrre mutandoni della nonna.
Rimasi con le braccia lungo i fianchi aspettando che mi dicesse come posizionarmi.
Lui mi guardava senza battere ciglio e, nonostante fossi mezza nuda, non staccava gli occhi dai miei.
Si stava trattenendo. Riusciva a controllarsi molto bene, ma avrei dovuto vincere facendogli cambiare idea.
Camminai ondeggiando i fianchi e, una volta davanti a lui, spostai il peso completamente sulla gamba destra, curvando di poco gli angoli delle labbra.
Alzai leggermente il mento in segno di sfida, ma successivamente fu lui a ghignare. - Mi dici cosa stai facendo? -
Con quella frase fece crollare tutti i castelli che mi ero fatta. Forse non gli piacevo sul serio e non mi guardava nemmeno, perché anche in quelle circostanze mi considerava una bambina.
- Non capisco. Sul serio non mi trovi attraente e pensi che sia una bambina?! -
Quella frase non sarebbe dovuta uscire dalla mia bocca. Non percepivo come diavolo avessi fatto a non trattenermi.
Il punto era che le cose andavano sempre come volevo io, non trovavo mai niente e nessuno che non agisse secondo il mio volere. Era per quel motivo che mi infastidiva ma allo stesso tempo mi intrigava, perché era come vivere in un altro mondo.

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Revival (DA REVISIONARE)
ChickLitIl sogno di Lexie è sempre stato quello di seguire le orme della madre, ex modella e ormai stilista di successo. Cresciuta nel mondo della moda e con un talento innato, è già sulla strada per il successo. Ma se un giorno grazie ad un incontro scopri...