XXV

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Aprii gli occhi a fatica, accorgendomi subito di non trovarmi nel comodo letto di casa mia, sia per l'insolito tessuto del lenzuolo, sia per la consistenza e l'odore del cuscino.

Mi sollevai di poco, passandomi una mano tra i capelli per portarli completamente indietro e spostarli dal viso.

Il mio cellulare segnava le ore 8:14, presto considerando che il volo per New York fosse programmato per le ore 14:30 di quel giorno stesso.

Sbuffai sapendo che non sarei riuscita a prendere nuovamente sonno, e mi decisi ad alzarmi.

Uscii dalla camera da letto per poi ritrovarmi nel salotto e, come pensavo, mia madre non era lì, segno che stesse ancora dormendo.

- Buongiorno principessa! -

- Ma che... Sei idiota o cosa?! - Mi voltai di scatto verso quella voce che sentii alle mie spalle e che associai immediatamente a Daniel.

Era lì, con il suo sorriso strafottente, una t-shirt grigia e i pantaloni della tuta neri.

- Già scontrosa di prima mattina a quanto vedo. - Sorrise dolcemente, spostandomi dietro l'orecchio una ciocca di capelli.

Quel gesto, semplice e spontaneo, mi fece trattenere il respiro. Il gusto di quelle labbra era ancora sulle mie, e non mi sarebbe dispiaciuto riassaporarle prima che svanisse.

- Dai che non sei così stronza. - Sussurrò. - Hai visto? - Con un'espressione trionfante, indicò il sorriso involontario che aveva creato una curva accennata alle mie labbra.

Sospirai, inclinando di poco la testa per guardarlo bene. I suoi occhi verdi erano puntati nei miei, e ci guardavamo con lo stesso sorriso a metà tra un ghigno e un gesto reale.

Mi soffermai per qualche secondo sulle braccia conserte e le maniche corte aderenti, che lasciavano in bella mostra le braccia perfettamente modellate e le vene abbastanza evidenti che si ramificavano fino agli avambracci.

No, Lexie. Respira mi dissi.

- Non avevo mai visto una ragazza così bella anche senza trucco e in vestaglia. -

Vestaglia? Si limitava a chiamare vestaglia quella bellissima creazione in seta di Michael Kors?!

-Ehi, ti ho fatto un complimento. - Roteò gli occhi, evidentemente infastidito dalla mia reazione.

- Lo so, ma questa... Sai quanto costa? - Inarcai un sopracciglio prendendo tra il pollice e l'indice la larga manica bianca, in modo delicato, quasi come se avessi paura di danneggiarla con un tocco più cruento.

- Non m'interessa. Non sei bella perché hai addosso qualcosa che costa più di tutto ciò che io comprerò mai in vita mia. Lo sei e basta. E... Oh, ti stanno bene le lentiggini. - Ridacchiò toccandomi la punta del naso con il dito.

Il mio cuore aveva fastidiosamente iniziato a battere più forte, come se fossi stata una bambina alla prima cotta.

- Lexie? -

- Mh? - Persa tra i miei pensieri e con lo sguardo fisso su un punto indefinito, fui scossa dalla sua voce stranamente insicura.

- Ieri notte... - Iniziò, per poi interrompersi da solo.

Bastò il ricordo di quei baci per farmi mancare il respiro. Ogni minima sensazione si ripeté sulla mia pelle, sulle ossa e sul cuore impazzito. Esattamente come se stesse accadendo di nuovo.

- Forse dirai che è stato sbagliato e ripeterai che non puoi e... le solite cose ma... boh, volevo solo dirti che non è stato così sbagliato secondo me. - Infilò le mani nelle tasche dei pantaloni abbassando la testa, in quello che risultò palesemente un gesto scaturito dall'imbarazzo.

Sbagliato? Come potevo anche solo pensarlo?
Dal punto di vista morale era una delle peggiori cose che avessi potuto commettere, ma dentro di me era stato perfetto.

- No, Daniel. - Sospirai. - Non penso questo, ma... purtroppo non dipende da me. Ti ho ripetuto mille volte come stanno le cose. Non posso fare niente per cambiarle e non voglio tradire il mio ragazzo. -

Pronunciare quelle parole mi costò tutto il coraggio che avevo in corpo. La mia solita sfacciataggine sembrava essere coperta da un velo di malinconia e incertezza.

- Ho capito. Immaginavo una risposta del genere e... ci ho riflettuto. Penso proprio che lascerò il lavoro. -

- Cosa?! Non puoi lasciare il lavoro. Cosa sei, pazzo? È il tuo sogno da sempre lavorare per una grande casa di moda. -

Ero davvero agitata. Inutile dire che più della metà della mia preoccupazione fosse dovuta ad una questione puramente egoistica; non avrei sopportato di non vederlo più.

- Non riesco a vederti tutti i giorni e sapere che... non so cosa mi hai fatto, Lexie. Davvero. Non ti ho mai sopportato e adesso... - Buttò la testa indietro deglutendo, mostrando il pomo d'Adamo che si abbassava e alzava lentamente.

- Io non lascerò che tu vada via, okay? - Bisbigliai avvicinandomi a lui.

Poggiai una mano sulla sua guancia testando la barba chiara e ispida, poi, presa da un improvviso impulso, sollevai i piedi nudi sulle punte ed avvicinai le mie labbra alle sue.

Non sapevo cosa stessi facendo o come sarebbe finita, ma sentii la gioia esplodere letteralmente nel mio petto, diramandosi fino alla punta delle dita e costringendomi a stringerlo di più, facendo passare completamente il braccio sulla sua nuca.

Lui mi sollevò dalle cosce, senza pensarci due volte, e fece aderire il suo bacino al mio in un movimento che mi costrinse ad intrecciare le gambe al suo busto e le braccia al collo per mantenere l'equilibrio.

- Lexie... - Sussurrò staccandosi di poco. - Così non riuscirò a fermarmi. E tu non vuoi... -

- Non è vero. Non puoi capire quanto io voglia continuare. -Soffiai.

La parte razionale di me si era completamente annullata, volevo lui, il suo respiro sulla pelle ed il suo corpo sul mio.

- Tutti i problemi che puoi avere... - Interruppe la frase con un gemito dovuto alla mia mano che passò sul cavallo dei suoi pantaloni.

In quel momento mi fece scendere bruscamente ed indietreggio con uno scatto, passandosi poi la mano tra i capelli.

I suoi occhi erano desiderosi. Mi guardava con malizia, quel verde era acceso e caldo come non mai. Così tanto da farmi percepire le fiamme sulla pelle. Sentivo ogni centimetro del mio corpo ribollire, pulsare.

- Non ho mai voluto così tanto qualcosa. - Ammisi, quasi con le lacrime agli occhi.

Quella mia reazione era dovuta al fatto che, per la prima volta in vita mia, stessi dicendo e mostrando ciò che sentivo, ciò che desideravo. Mi sentivo libera. Libera come non mai.

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La coerenza è andata a spasso.

Spero di aver fatto capire quando Lexie sia combattuta tra cuore e ragione, e che l'amore tra lei e Daniel si stia sviluppando piano.

SE LASCIASTE UN COMMENTO FACENDOMI SAPERE COSA NE PENSATE O COSA VI PIACE/NON VI PIACE MI FARESTE UN GRANDE PIACERE!

Per quanto riguarda gli aggiornamenti, mancano pochi capitoli alla fine di Half, l'altra storia che sto scrivendo, e quando sarà conclusa mi dedicherò del tutto a questa.

A presto!
gaia;

Revival (DA REVISIONARE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora