XXXVII

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Daniel riempì due bicchieri flûte di champagne.

Sembrava che quello fosse il posto adatto a lui, che fosse sempre mancata la sua presenza in casa mia e che avesse colmato un grande vuoto.

Sdraiata sul divano lo guardai mentre camminava verso di me con i due bicchieri in mano e gli occhi puntati nei miei.

Le luci erano soffuse, l'ambiente elegante e lui, nella sua camicia, non stonava minimamente.

— Signorina. — Sussurrò allungandomi uno dei due calici.

Io lo afferrai portandolo lentamente alle labbra, scossa da un fremito. Non avevo mai desiderato qualcuno come desideravo lui in quel momento.

— Cosa stiamo aspettando, Daniel? — sussurrai con un filo di voce.

Lui acciuffò il mio bicchiere poggiandolo, accanto al suo, sul tavolino.

Dopodiché si chinò e mi baciò dolcemente, staccandosi dopo pochi secondi.

— Non mi interessa di quello che dicono. Io voglio te. E non è solo attrazione fisica, lo sai benissimo anche tu. — Soffiò sulla mia guancia, facendo poi passare le labbra sulla mascella e sul collo.

La scia di brividi che mi lasciò mi scosse e mi aggrappai a lui, che era ormai in ginocchio accanto al divano, afferrando la sua testa per portare le sue labbra a combaciare con le mie.

Con il cuore a mille feci passare le dita sul colletto della sua camicia e poi, piano, cominciai a sbottonarla.

— Ehi — sussurrò lui bloccando le mie mani con le sue. — Stai tremando. —

Sorrisi e poi, un attimo dopo, sentii il fiato bloccarsi in gola.

Non era la mia prima volta, non era la prima volta con lui. Eppure lo sembrava. Mi ero sentita esattamente nello stesso modo quel giorno di quasi due anni prima.

— Sì — sussurrai — non so che... — mi interruppi quando mi baciò.

— Perché non andiamo a dormire? E' stata una lunga giornata. —

Io annuii. Non importava il sesso, ciò di cui avevo bisogno era passare del tempo insieme a lui e sentirlo mio, senza sensi di colpa e paure.

***

Voltando la testa verso destra mi bloccai. L'angelico viso di Daniel era a pochi centimetri dal mio.

Al buio, avvicinandomi ancora di più, osservai le lunghe ciglia, gli occhi chiusi, l'accenno di barba chiara che sfiorai con un dito.

Passai poi il polpastrello sulle labbra, che si schiusero al contatto. — Lexie? —

Aggrottò le sopracciglia senza sollevare le palpebre, poi aumentò la presa sul mio fianco.

— Scusa — soffiai sollevandomi su un gomito. — Non volevo svegliarti. —

— Non importa. Che ore sono? —

Non risposi, perché non avevo minimamente avuto controllo del tempo quella notte. Ero rimasta immobile, con gli occhi fissi davanti a me e la schiena contro il petto di Daniel. Avrei voluto che durasse per sempre, perché sapevo che tutto sarebbe tornato ad essere difficile il giorno dopo.

Mi tirai su a sedere ed afferrai il cellulare. Le quattro e mezza del mattino.

— Che piani hai per domani? — gli domandai sporgendo il braccio verso il comodino per accendere l'abadjour.

Daniel socchiuse gli occhi quando la lieve luce gialla lo colpì in pieno viso, mentre io rimasi immobile per un attimo. Ero io ad indossare la sua camicia, lui era a petto nudo, con i capelli scompigliati e il volto assonnato e, per l'ennesima volta, mi domandai se tutto ciò fosse effettivamente reale.

In un secondo momento anche lui si sollevò rimanendo seduto accanto a me.

— È la prima volta che dormo con una ragazza senza averci fatto sesso. — Ridacchiò.

— Non ti ci abituare. — Scherzai dandogli una lieve gomitata.

Seguì un doloroso silenzio, ed io sentii di nuovo quel terribile peso sul petto che premeva opprimendomi e bloccandomi l'aria.

Mi mordicchiai il labbro inferiore per tentare di trattenere le lacrime.

— Ehi. — Sussurrò Daniel.

Abbassai la testa lasciando che i miei capelli creassero una barriera tra noi, poi lo sentii muoversi e, qualche secondo dopo, le sue forti braccia mi sollevarono e mi ritrovai a cavalcioni su di lui, con le gambe piegate ai lati dei suoi fianchi.

— Lexie. — Soffiò afferrando il mio viso tra le mani per farmi alzare la testa.

I miei occhi bagnati incontrarono i suoi, chiari e bellissimi, e mi baciò con dolcezza, stringendomi a se.

La sua camicia, che avevo indosso, si sollevò scoprendomi totalmente le gambe, ma non me ne curai. Riusciva a farmi stare meglio con la sua sola presenza.

Piansi sulla sua spalla, le sue braccia avvolte intorno al mio busto e una mano tra i miei capelli.

Ogni lacrima mi faceva sentire più leggera, ogni sua carezza più libera e realizzai quanto bene stessi e che quello fosse più forte delle mie paure.

Qualche minuto dopo gli afferrai il viso tra le mani e lo guardai negli occhi. I capelli mi si erano completamente spostati su una spalla e il mio viso era sicuramente un disastro, ma non mi importava, non quando ero con lui.

Quello era l'unico posto in cui mi sentivo me stessa, senza paura di rovinare la mia immagine o commettere uno sbaglio di troppo. Ero semplicemente Lexie, una ragazza di quasi vent'anni che era cresciuta troppo in fretta.

Pensai al nostro primo incontro, a come i suoi occhi mi avessero ammaliato fin dall'inizio. Mi ero chiesta come fosse possibile che lo trovassi così bello. Lavoravo con modelli, conoscevo personaggi famosi, stavo con uno dei ragazzi più amati del momento. Eppure niente di tutto ciò era aveva impedito ai miei sentimenti di sfociare.

La sua arroganza e la sua schiettezza, il modo in cui mi aveva più volte ripetuto di riuscire a vedere la vera me e che la mia fosse una maschera, mi avevano fatto comprendere che avesse effettivamente ragione.

Avevo quella certezza. Avrei voluto dirglielo, urlarlo, ma non lo feci. Rimasi in silenzio con il mio cuore accelerato e il suo corpo stretto al mio.

Ma, soprattutto, con la consapevolezza che il domani sarebbe stato meraviglioso e che niente sarebbe mai stato più forte di noi.

🐰

AI GAIS DIS IS MAI LUK

Chiara Ferragni a parte, vi devo dire un paio di cose:

1. Sto avendo un po' di difficoltà a scrivere di questa fase dei sentimenti di Lexie, perché è cambiata totalmente dall'inizio e questo cambiamento da il nome alla storia

2. Per questo spero che i capitoli non facciano schifo e che si comprenda ciò che prova

3. Lexie c'ha l'ansia. Per questo piange. (L'ho fatta a mia immagine e somiglianza (no, scherzo, abbiamo solo l'ansia in comune))

4. Mancano tre capitoli più l'epilogo alla fine, quindi vedremo cosa succederà

5. Non mi sono dimenticata di alcuni personaggi, ritorneranno TUTTI 😉😊

6. Nell'epilogo si festeggerà il compleanno di Lexie e se ve lo sto dicendo c'è un motivo

7. Gli ultimi capitoli saranno molto movimentati

Adesso vi lascio, a presto!

Non esitate a fare domande/commentare/insultare!

gaia;

Revival (DA REVISIONARE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora