XXXVI

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Rimasi lì qualche minuto, fissando il disegno di un abitino bianco con un nastrino rosa in vita.

Erano passati anni, ma la mia voglia di creare continuava ad esserci, il mio desiderio di realizzare modelli e vederli addosso alle ragazze sulla passerella.

In pochi mesi avevo smesso di mangiare sano, di allenarmi tutti i giorni e sperare costantemente in nuove proposte di shooting e copertine.

Eppure avevo trovato Daniel, che sembrava eguagliare e superare tutto ciò che non faceva più parte della mia vita.

La porta si aprì.

— Daniel — soffiai sorridendo, con il cuore che martellava nel petto e le dita ancorate al bordo della scrivania tremanti.

Lui, bello come il sole, mi raggiunse con ampie falcate fino a stringermi tra le sue braccia fasciate da una camicia color blu notte.

Mi attirò a se facendo aderire alla perfezione il suo corpo con il mio ed io inspirai il suo dolce profumo, che ormai era familiare e che avrei voluto con tutte le mie forze diventasse la mia quotidianità.

— Mi dispiace per il contratto. — Sussurrai con la testa premuta sulla sua spalla.

— Non mi importa. — Rispose lui tra i miei capelli.

E invece sapevo che lavorare per una grande casa di moda fosse il suo obiettivo. Che avrebbe tanto voluto lavorare accanto ad Eddy anche per dimostrare a suo padre di non aver fallito come lui credeva.

— Non è tutto perduto, okay? — indietreggiai per guardarlo negli occhi. — Quelle erano solo le parole di Payton. Sono sicura che Eddy non sarà d'accordo, ti adora. —

Il verde smeraldo delle sue iridi si incatenò al castano delle mie e provai quella sensazione allo stomaco, simile ad un pizzico, come ogni volta che mi stava vicino.

— Lexie, non fa niente. Mi inventerò qualcosa. In fondo ho una laurea in giurisprudenza e... —

— No, Daniel. Non ti lascerò fare l'avvocato. — Protestai imbronciandomi e incrociando le braccia al petto, e fu solo quando scoppiò a ridere che mi resi conto di ciò che avevo appena detto.

Lui si morse il labbro e poi incastrò una mano tra i miei capelli avvicinando sempre di più il viso al mio. 

Le nostre labbra si assaggiarono appena, fu un contatto minimo. Troppo per i miei gusti, perché finalmente avrei potuto farlo, avrei potuto baciarlo in pubblico, senza dovermi preoccupare di Will.

— Dan. — Ansimai quando iniziò a passare la bocca sul mio collo, provocandomi brividi che mi scossero e facendomi aggrappare ancora di più a lui.

— Vorrei tanto farlo su questa scrivania — ammisi, con il mento sulla sua spalla e le labbra che sfioravano il suo orecchio. — Ma adesso non possiamo. Stasera. Stasera vieni a casa mia. —

— Non penso di essere nelle condizioni di aspettare. — Rispose in un sussurro, spingendo i suoi fianchi contro i miei.

Percepii immediatamente il rigonfiamento e fui costretta a raccogliere ogni briciolo di lucidità e aggrapparmi a tutte le mie forze per resistere.

— A quello ci posso pensare io. — Bisbigliai maliziosamente spostando una mano fra noi due, all'altezza della sua cintura e poi più giù.

Lui chiuse gli occhi quando feci pressione con le dita e decisi di non farlo attendere più; facemmo il giro della scrivania e lo feci accomodare sulla mia sedia, poi mi affrettai a chiudere la porta a chiave e, quando tornai indietro, mi inginocchiai tra le sue gambe senza staccare i miei occhi dai suoi, carichi di desiderio.

-

Vivere sotto i riflettori non è semplice.
So cosa starete pensando: che non sono la persona adatta a lamentarsi, ed è vero.
Ma è anche vero che fino ad oggi non sono stata padrona di me stessa, non sono stata sincera e non ho mai capito cosa volevo davvero. La mia vita privata è sempre stata più interessante dei miei disegni o delle mie sfilate, ed è per questo motivo che la mia relazione è andata avanti. Ho ascoltato i miei manager, ho fatto ciò che avrebbe portato più guadagno all'azienda, ma adesso basta.
Ho capito che delle persone che mi seguono con tanto affetto e tanta devozione non meritano di essere prese in giro. Se voglio essere un modello per le ragazze, devo essere me al cento per cento, ed è solo adesso che ho trovato me stessa grazie ad una persona che mi ha fatto capire cosa sia davvero importante.
Forse merito gli insulti per aver tradito la persona con cui stavo, ma ci tengo a precisare che quella relazione fosse dettata da ciò che i manager dicevano di fare, che ci ho provato, ma non sono mai riuscita a sentire per lui ciò che Daniel Grey, in pochi mesi, mi ha fatto sentire.
Da ora in poi sarò totalmente onesta e ragionerò con la mia testa per voi.
Un bacio,
Lexie Allen
Queste sono le prime parole che la modella e neo stilista Lexie Allen scrive sui social. A poco tempo dallo scandalo che ha interessato la sorella maggiore Amber Allen, che ha intrapreso una relazione con il proprio manager spingendolo a divorziare, la piccola di casa Allen spiazza tutti.
Durante una serata al Country Club dello storico fotografo della casa di moda Allen, Edward Robbins, Lexie è stata immortalata in uno scatto in cui bacia Daniel Grey.
Occhi verdi e fisico mozzafiato, Daniel Grey è il nuovo aspirante fotografo della Allen. Ventisei anni, proveniente da Seattle e laureato in giurisprudenza, è riuscito ad ottenere un impiego accanto a Robbins per un tempo determinato, grazie ad un corso di fotografia.
È proprio lui ad occuparsi della prima collezione interamente disegnata da Lexie, ed è proprio a lavoro che i due si sono sconosciuti.
Lexie ha inoltre ammesso che la relazione con il cestista Will Reynolds non sia mai stata reale ma sempre gestita dai manager, e che sia stato propio Daniel a farle provare dei veri sentimenti.
Sul web i fan sono divisi: da un lato c'è chi difende la ragazza e dall'altro chi la riempie di insulti.
Sono invece tutti positivi i commenti per il bel Daniel.
E voi da che parte state?

— Payton mi ammazza. — Sospirai al telefono.

— Lexie, hai fatto scoppiare una bomba — rispose Natalie. — Sarete sotto i riflettori per settimane. —

— Lo so. — Dissi continuando a fissare l'articolo sul laptop.

Subito dopo aver risolto il problema di Daniel, avevo scelto le parole adeguate da scrivere sui social ed il web era letteralmente impazzito, ma almeno i giornalisti si erano placati iniziando ad arrendersi, perché nessuno di loro sarebbe più riuscito ad avere l'esclusiva.

Non ero uscita dal mio ufficio e, fortunatamente, tutti avevano capito che fosse inutile venire a cercarmi.

— Però, Natalie, io... penso sia più importate per me poter stare con lui che... tutto il resto. — Con un colpo secco abbassai lo schermo, decidendo di smetterla di leggere ciò che comunicava la rete.

— Sono felice che tu abbia trovato la persona che ti fa sentire così. Parla con Ava, lei capirà ed offrirà un contratto a Daniel. —

— Penso che lo farò domani. Per oggi può bastare. —

— Sono d'accordo — ridacchiò lei. — La prossima settimana io e Danny saremo a New York per un evento. Così mi presenterai il gran bel fotografo. —

Un sorriso nacque sulle mie labbra ancora prima che me ne rendessi conto. Odiavo che le mie sorelle fossero così distanti e l'idea di vedere Natalie, insieme a tutto ciò che era accaduto quel giorno, mi fece sentire realmente e puramente felice. Come se fosse solo quello ciò di cui avevo bisogno. E forse era così.

— Non vedo l'ora. Adesso è meglio se vado, sono ancora in ufficio. Salutami Danny e le ragazze. —

— Mi raccomando, divertiti. — Furono le sue ultime, maliziose parole prima di riattaccare.

E qualcosa mi diceva che avrei seguito alla lettera il suo consiglio.

Mi raccomando, fatemi conoscere la vostra opinione adesso che siamo quasi alla fine🌺

Revival (DA REVISIONARE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora