something sinful :: hes
«Quindi, ricapitolando, sei stata rapita da un uomo che supponi conoscesse tua madre per ciò che disse quella notte e sei rimasta per due anni dispersa, ma tu non avevi idea di chi fosse prima d'allora?» riassunse Gwendolyn perplessa inclinando il tono in una nota interrogativa, evitando il futile dettaglio della morte di mia madre.
Nonostante fosse una ferita ancora aperta e che dubitavo si sarebbe mai chiusa, non c'era bisogno di evitare l'argomento, sapevo controllarne gli effetti. Avevo avuto due anni per crogiolarmi in quello che mi parve uno sconfinato dolore, ero abbastanza determinata a lasciarla andare. Lo avevo raccontato sempre senza molte cerimonie, non volevo soffermarmi a ricordare la sensazione di non saper più usufruire dei miei polmoni per respirare quando quella notte avevo udito lo sparo.
Uno solo. Diretto, preciso.
Un unico, irrazionale, sparo era servito a portarmi via in un netto secondo la donna che per anni ed anni mi aveva supportata, prendendosi cura di me come mai nessuno avrebbe mai fatto. Pazzesco.
Dopo aver indossato i vestiti, possedenti uno spiccato odore di cannella, i quali mi erano stati gentilmente lasciati sullo sgabello bianco panna nel bagno, ed aver successivamente contemplato quanto male fosse stato ridotto il mio attuale aspetto, ero tornata nel soggiorno trovandoli a dibattere animatamente di quanto fosse stato incredibile e bizzarro trovarsi a soccorrere una ragazza, spuntata dal nulla dopo aver partecipato ad una festa qualche minuto prima.
Gwendolyn ed Alexandra mi avevano ritagliato un piccolo spazio tra i loro corpi ancora fasciati da abiti da potersi definire eleganti, e posteriormente la prima mi aveva passato la tanto citata tazza di caffè. Effettivamente fu di grande aiuto durante il racconto, poiché ogni qualvolta sentivo di star facendo qualche smorfia rivelatrice di come realmente stessi, automaticamente la reprimevo contro il bordo della tazza in ceramica bordeaux.
«Esattamente.» mormorai in risposta alla ragazza dalla chioma corvina seduta alla mia destra, sorseggiando un altro piccolo sorso. Avevo dovuto aspettare per godermi il liquido amarognola, in quanto era di una temperatura davvero troppo elevata ed inoltre aveva causato un lieve scottatura sulla punta delle lingua.
Ma ormai il contenuto nero, poco zuccherato come piaceva a me, si era leggermente raffreddato. Non che mi importasse, il caffè lo adoravo in quasi tutti i modi. Era una gran botta positiva, almeno per quanto mi riguardava.
«E nessuno è mai venuto a cercarti?» Aaron si protese in avanti, pronunciando la domanda con un tono stranito. Appoggiò i gomiti sulle gambe divaricate per poi congiungere di conseguenza le mani e strofinarle tra loro. Gwendolyn aveva acceso il riscaldamento da qualche minuto giacché il freddo era diventato davvero troppo pungente, quindi fortunatamente l'ambiente stava iniziando pian piano sgelarsi.
Seth, dal canto suo, se ne stava seduto comodamente con la schiena pressata dal peso del suo corpo contro il morbidissimo schienale dei divani, ed una gamba era accavallata sopra l'altra con la caviglia poggiata sopra il ginocchio della gamba opposta. Fingeva di concentrarsi sullo schermo luminoso del suo cellulare, volendo assolutamente risultare indifferente, ma gli rivolgevo molteplici occhiate, più di quante dovessi, e capivo, dal modo in cui le sue sopracciglia si piegavano e i suoi occhi si abbassavano, che di tanto in tanto, su alcune parti specifiche del mio racconto la sua attenzione era rivolta a ciò che dicevo.
Distolsi lo sguardo da lui non volendo assolutamente risultare insistente, per poi rispondere al ragazzo sedutogli accanto.
«No.» replicai in un primo momento, ma poi mi resi conto che in realtà non sapevo se mi stessero ancora cercando. «Non lo so.» mi corressi scuotendo la testa.
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something sinful •• [interrotta]
FantasyCi guardammo negli occhi per un tempo che parve infinito, riprendendo a respirare regolarmente. La sua espressione appagata mi smosse qualcosa dentro. Lo stomaco mi prese a sfarfallare senza sosta e se solo avessi rigettato, sarebbero uscite un paio...