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Inutile dire che la posizione in cui ci svegliammo non era poi così differente da quella in cui c'eravamo addormentati. L'elemento aggiuntivo era che adesso avevamo anche le gambe intrecciate. Quando aprii gli occhi ebbi tutto il tempo necessario per realizzare e prendere coscienza della situazione, perché Seth sembrava avere un respiro così profondo e tranquillo che mi scaldò il cuore, segnale inequivocabile che era ancora nel mondo dei sogni e mi ritrovai a sperare che fossero davvero belli.

Nel momento in cui alzai la testa ancora mezza assonnata e ci guardai da una diversa angolazione, mi resi conto che non si capiva poi così tanto dove iniziasse il corpo di Seth e dove finisse il mio. Avvampai al pensiero della sua confessione prima che.. sì, be', prima che ci avvinghiassimo in quel modo inconsciamente. Però un sorriso non potei far a meno di sfoggiarlo, non volevo reprimerlo per l'ennesima volta ormai. Come mi sarei dovuta comportare? Ultimamente era scattato qualcosa tra noi. Voglio dire c'era sempre stato, era certo, sin dal primo momento, ma in quegli ultimi giorni sembravamo esser passati al livello successivo, eppure non era successo nulla di che in superficie, ma io sapevo, e contavo che lo sapesse anche lui, che quando eravamo nella stessa stanza, lontani o vicini, i nostri corpi emanavano una sequenza esaltante di scintille.

Poi scossi la testa pensando al fatto che non c'era stato alcun bacio. Dio santo, perché non c'era stato? Cioè, era stato meglio in quel modo, ovviamente. Se solo ci fosse stato, non sapevo se sarei stata in grado di trattenermi più. Sentivo l'attrazione per lui nello stomaco crescere a vista d'occhio, fino a diventare fin troppo più grande del mio stesso corpo. E mi faceva paura, mi spaventava a morte, in realtà, perché così non mi era mai successo prima.
Poi pensai ai nostri poteri. Anzi, il nostro potere. Mi aveva detto che era lo stesso potere, diviso in due anime. Doveva pur significare qualcosa.

Seguì un sospiro e mi alzai insieme al suo petto, mentre una voce cupissima e roca gli vibrava tra le corde vocali. «Buongiorno.»
Mi venne la pelle d'oca solo a sentirlo. «'Giorno.»
Feci per spostarmi, non avevo il coraggio di guardarlo in faccia e magari poteva dargli fastidio che gli stessi così addosso, quindi supposi che alzarmi per una doccia fosse la soluzione migliore, ma, inaspettatamente, quando se ne accorse bloccò ogni mio movimento e mi attirò più vicina possibile.
Alzai la testa con sguardo interrogativo mentre andavo letteralmente a fuoco. Era sensazionale anche di primo mattino. Mi mise in agitazione tutto l'esofago.
Si strinse nelle spalle con aria innocente, in risposta alla mia perplessità. «Ti preferisco qui che dall'altra parte della stanza.»

Schiusi le labbra presa alla sprovvista e mi morsi il labbro per non esplodere. Non lo aveva detto sul serio. Mi si rivoltò il sangue nelle vene.
«Posso farti una domanda?» mi sfuggì. Seth indugiò con i suoi smeraldi stupendi sbrillucicanti sulle mie labbra ed il cuore ebbe un fremito.
Lui annuii e sollevò una mano tra i miei capelli. Io, senza pensarci minimamente, congiunsi le mani sul suo petto caldo e ci appoggiai il mento, però mi sentii scomoda, perciò mi girai e con l'addome gli premetti sul fianco. Il suo braccio scivolò agilmente sulle mia schiena riscaldandomi tutta.
«Mi parli del nostro..» mi schiarii la voce sotto il suo sguardo così intenso che sfiorava i limiti del ridicolo. «Del nostro potere.»

Seth sorrise lievemente, notando il mio cambio di posizione e sguardo. «Ti sei messa in modalità 'concentrazione'?»
Ridacchiai di rimando ed i miei occhi si bloccarono per tempo indeterminato sulle sue labbra.
«Voglio davvero capirci qualcosa.» dissi ed era sottinteso che intendessi noi due, perché il resto mi sembrava ancora talmente tanto surreale da pensare fosse una tavoletta per bambini irrequieti.

«Non c'è molto da dire.» sospirò pesantemente e mi mossi automaticamente con lui. «Tutti gli esseri divini sono fatti d'etere, la quinta essenza che governa il nostro mondo e di cui è intriso l'Olimpo, per cui ce l'hanno nelle vene, tuttavia a cambiare è la quantità di questo.» spiegò, mentre mi guardava attraverso le ciglia lunghe.

something sinful •• [interrotta]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora