Capitolo 29

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-Cosa significa?- le chiese Jonathan appena entrarono in casa. Callie decise di andarsene in camera, sapendo che era di mezzo tra loro due, mentre Madison si girava lentamente verso di lui.

Si aspettava che si arrabbiasse o che le urlasse contro, ma si sorprese quando si accorse che il suo tono non era furioso, ma triste. Lo guardò negli occhi e rimase in silenzio, non voleva dire qualcosa che peggiorasse la situazione.

-Non hai notato il modo in cui ti guardava?- Jonathan si sedette senza smettere di appesantirla con lo sguardo, in attesa di una risposta.

-Perché... in che modo mi guardava?- gli chiese di rimando sedendosi davanti a lui.

-Come ti guardo io!- disse esasperato dalla sua ingenuità. Madison continuava a non capire il perché si stesse comportando così, lei e Kalir non si erano baciati o toccati in qualche altro modo. Non aveva motivo di fare il geloso.

-C-come mi guardi tu?- sapeva di sembrare stupida, ma nonostante si sforzasse di capire i suoi ragionamenti non ci riusciva. Jonathan sorrise e Madison intuì che stesse pensando a quanto sembrava una scema.

-Come se esistessi solo tu, ed è vero... per me esisti solo tu Madison. Non hai idea di quanto io mi sforzi di non urlare ogni minuto al mondo che ti amo. Ti guardo così perché meriti di essere guardata in questo modo ed io...- si prese la testa fra le mani, fermandosi per un istante.

-Io non so se avrò la forza di farlo, Madison- lei si alzò velocemente e lo raggiunse, prendendogli delicatamente i polsi per allontanare le mani dal viso.

-Devi sempre essere così drammatico, cos'è che non avrai la forza di fare?- si sedette al suo fianco ed accompagnò la sua testa sulla sua spalla.

-Lasciarti. Vorrei tanto liberarti da me in futuro ma non credo che avrò le forze di farlo, mentre tu piangi davanti a me cercando di negare ogni cosa. È una scena a cui non voglio assistere- a Madison le mancò il fiato e nella sua mente si formulò quella stessa immagine: senza guardarla negli occhi, Jonathan cerca di spiegarle per la millesima volta il motivo per cui non possono più stare insieme, lei piange pregandolo di non farlo e lui cerca con tutte le sue forze di non singhiozzare ma alla fine lui se ne va per sempre, lasciandola da sola nella stanza a piangere.

-Non ci pensare, non è ancora il momento di farlo- cercò di rassicurarla Jonathan, ma vedendo che continuava a fissare il vuoto davanti a sé ripensando più volte a quella scena, lui si alzò e la prese in braccio, baciandole una guancia.

-Se vogliamo distrarci, allora è meglio se mettiamo a frutto quello che sei riuscita a scoprire da Kalir- la vide annuire distrattamente.

Quando arrivarono nella stanza di Rory, Madison andò a sedersi davanti al portatile e Jonathan andò a chiamare Callie. Nel momento in cui arrivò, Jonathan si mise alla destra di Madison mentre Callie alla sua sinistra.

Passò con le dita sopra il computer e sospirando, Madison lo aprì.

Dopo averlo acceso, una schermata nera le chiedeva la password e Madison si girò verso di loro.

-D'accordo, Kalir mi ha dato questa...- tirò fuori dalla tasca la busta con la polvere azzurra dentro e la diede in mano a Callie.

-Mi ha detto che è la migliore in giro e tutte le cose che ti dicono per farti venire voglia di provare, comunque la cosa che mi ha colpita di più è stato il suo orologio da taschino; in genere un aggeggio come quello non si dovrebbe portare appeso al collo. In più quando avevo cercato di guardarlo meglio, lui mi aveva spostato lo sguardo... come se quell'orologio nascondesse qualcosa- passò lo sguardo da Callie a Jonathan, sperando che ricavassero qualcosa dalle sue parole.

-Non ti ha detto nient'altro? Ha cercato solo di farti provare della droga?- chiese Callie delusa.

-Se vogliamo dirla così, suppongo di sì- Madison si girò di nuovo verso la schermata del computer che la invitava a digitare la password, ma lei non la conosceva.

-Ma questo non ci aiuta, da quali elementi dovremmo indovinare la password di uno psicopatico- Jonathan tossì, dando una spallata a Callie per zittirla.

-Oh, scusa Madison- abbassò il capo imbarazzata, mentre Jonathan alzava gli occhi al cielo.

Stettero quasi un'ora fissi davanti alla barra nella quale inserire la password, finché Callie e Madison esclamarono all'unisono.

-Ho trovato!- si girarono entrambe verso l'altra e risero.

-Qual è la tua ipotesi?- domandò entusiasta Madison a Callie.

-Pizzamagic- continuò a guardare Madison, convinta che quella potesse essere la password del computer di Rory. Jonathan scoppiò a ridere beccandosi un'occhiata torva da Callie.

-Callie, non credo che Rory abbia scelto questa come password- cercò di farla ragionare Madison, sorridendole divertita.

-Come siete mentalmente chiusi- detto questo, sbuffò e si lasciò cadere sulla sedia di fianco a Madison.

-A cosa avevi pensato tu?- le domandò Jonathan, imitando Callie nel sedersi affianco a Madison.

-Kalir mi aveva detto il nome di questa droga, se Rory ne era dipendente magari c'è qualche possibilità che abbia usato il suo nome come password- sfiorò i tasti con le dita e si preparò a scrivere.

Nella stanza piombò il silenzio totale. Si sentiva soltanto il rumore del tasto premuto dal dito, mentre Madison digitava la parola "Crystal". Nell'istante in cui premette "Invio", sentì Callie stringere con forza la sedia e Jonathan trattenere il fiato.

La schermata Home si aprì, rivelando tutte le cartelle.

Madison rimase a fissare lo schermo per qualche secondo prima di rendersi conto che avevano sbloccato il computer di Rory.

-Ce... ce l'abbiamo fatta- sussurrò senza parole Callie, fissando sbalordita il computer.

Senza perdere tempo, Madison cercò in tutte le cartelle il video intero. Passarono dagli orari di lavoro allo Screenshot della lista delle droghe più "soddisfacenti", finché non rimase fuori un file.

-Perché si chiama "A.M.M."?- chiese nervosa Callie mentre Madison apriva il file.

Il video mostrò quello che tutti e tre avevano vissuto.

Rory che legava Callie a letto contro la sua volontà e Madison che entrava con Jonathan alle sue spalle. Quando arrivò la parte in cui Rory sparava nel petto di Jonathan, Madison chiuse gli occhi e lui le strinse la mano per farle capire che era lì con lei e non disteso a terra come nel video. Il filmato si chiuse con Rory che prima di prendere in braccio Madison, si avvicinava alla telecamera, per spegnerla definitivamente.

Avevano tutto: la registrazione ed il video. Potevano far capire ai poliziotti che non erano loro quelli che dovevano mettere in prigione, finalmente sarebbero stati liberi.

Callie si coprì la bocca con le mani, mentre i suoi occhi cominciavano a lacrimare per la gioia.

Madison si alzò per abbracciare Jonathan, prima di dargli un bacio.

****

FINALMENTE HANNO TROVATO LA PASSWORD!

ERA ORA, PER L'ANGELO!

#jadison

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Baci e baci a tutti :*

L'eternità di chi amaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora