Callie aveva lasciato Tristan a casa sua, dicendogli che doveva sistemare il suo appartamento che non pagava da ormai più di un mese e che poi sarebbe ritornata a vivere a casa dei suoi. Lui sembrava essere stato anche più contento visto che la casa dei genitori di Callie era vicina a quella di lui.
Avevano passato dei bellissimi giorni insieme da quando Tristan si era tolto il gesso. Cercavano di ricominciare con la loro normale vita, passo per passo; anche se risultava un po' difficile con le frecciatine che le persone lanciavano a Tristan per l'uccisione di Rory. Ogni volta, a Callie, veniva sempre l'impulso di strangolarli, ma cercava di trattenersi il più possibile.
Accostò la macchina che Tristan le aveva prestato e scese. Si ritrovò davanti alla suo vecchio edificio e alla foresta. Pensò a cosa potesse star facendo Jonathan in quel momento, ma cambiò la rotta dei pensieri perché ormai non gliene importava più, né di Madison che sembrava aver tradito l'amore di Jonathan, né di lui che sembrava non avere più sale in zucca. Sospirò ed entrò nell'atrio. Suonò il campanello della padrona di casa, una dolcissima vecchietta molto gentile, e la porta si aprì. L'anziana signora era interamente coperta di maglioni, uno sopra l'altro, pensò che ne avesse utilizzati alcuni perfino per farsi una gonna.
-Oh, mia cara Callie. E' da tantissimo tempo che non ti vedo, come stai?- Callie si stupì. Credeva che lei avesse saputo quello che era successo, poi si ricordò che non aveva il televisore e che se ne stava sempre nella sua casa, circondata da una marea di gatti grassi e pelosi.
-Diciamo che ho avuto delle faccende da sbrigare, comunque sono qui perché ho deciso di ritornare dai miei, Signora Lemair. Vorrei annullare il mio contratto d'affitto- l'anziana si sistemò meglio gli occhiali più grandi della sua faccia e strinse gli occhi per mettere Callie a fuoco.
-Certo, se entri facciamo tutto. Hai mangiato? Se vuoi ti preparo qualcosa-
-Sì, sì, Signora Lemair- rispose velocemente -Ho mangiato padellate di spaghetti a casa di un mio amico- se fosse rimasta a mangiare dalla signora Lemair, ne sarebbe uscita che neanche Tristan l'avrebbe riconosciuta. L'anziana parve delusa dal suo rifiuto.
Circa mezz'ora dopo avevano già concluso tutto e Callie era andata nel suo appartamento per fare le valigie. Il ricordo di Rory che la legava al letto era ancora vivo nella sua mente e rabbrividì a ripensarci. Aveva finito anche con i bagagli, scese per le scale e salutò con un caloroso abbraccio la Signora Lemair.
Salì in macchina e partì verso la casa dei suoi genitori ormai vuota da un'anno. Erano andati via per lavoro in Francia, ogni mese le mandavano una somma di denaro per vivere e la chiamavano al cellulare per sapere come stesse. Per fortuna non erano tornati per assistere a tutto quello che le era successo.
Appena arrivò davanti alla casa, il suo cellulare squillò. Era zia Amanta, la sorella di sua madre. Abitava lì vicino e custodiva con sé una delle creature che Callie adorava più di ogni altra cosa, la sua cuginetta di appena otto anni, Lily.
-Callie, che sollievo sentirti. Mi dispiace non averti chiamato prima, ma non sapevo se fosse un buon momento o no-
-Tranquilla, abbiamo già risolto tutta quella faccenda Am, potevi chiamarmi tranquillamente prima. Comunque come va lì? Lily è sempre pazza e fuori controllo come sempre?-
-Peggio! Ora che ha visto in tv te e Tristan, non sta ferma un attimo. Continua a dire "Si sono sposati in tv! Mamma, mamma, guarda!" cento volte al giorno. Non so come fare- si mise a ridere e Callie si unì a lei. Quella bambina era per lei come una sorellina. Prima di trasferirsi la andava a trovare tutti i giorni insieme a Tristan, lei lo adorava. Come darle torto, pensò.
-Perché non venite qui per cena? Ci farebbe piacere vedervi e sapere quello che è successo. Chiamo Paul e gli dico di portare il dolce-
-Chiedo a Tristan se vuole e ti faccio sapere. Va bene per le otto?-
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L'eternità di chi ama
FantasyDa un catastrofico incontro in un'oscura foresta, Madison Vallen e Jonathan Irven si ritrovano immischiati in rapimenti, agenti della polizia alle calcagna, una strana polvere azzurra, baci rubati e parole mai dette, segreti e bugie. In tutto questo...