Capitolo 78

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Crystal aprì la porta.

Jonathan e Madison spalancarono gli occhi e sbatterono più volte le palpebre per abituarsi alla luce rara che proveniva da dietro le spalle della donna davanti a loro. 

-Madison, alzati- le ordinò lei, impassibile e dura.

La ragazza rimase ferma tra le braccia di Jonathan.

-Lei non va da nessuna parte con te- sputò il fratello, puntando gli occhi nei suoi e tentando di incenerirla con la forza del suo sguardo.

-Oh, io invece penso di sì- Crystal gli sorrise -Ma ora non ho voglia di giocare, su. Madison, vieni qui- sbuffò quando si rese conto che la ragazza non faceva un passo.

-Dio mio!- esclamò esasperata e, con passo svelto, si avvicino a lei; la afferrò per un braccio e la fece alzare contro la sua volontà. La donna riuscì a bloccare Jonathan prima che la attaccasse, colpendolo al petto con una lama ed ottenendo così la perdita dei sensi di quest'ultimo.

Madison rimase in silenzio a fissare il corpo di Jonathan sotto di lei e si costrinse a non fiondarsi su di lui.

-Hai deciso di uccidermi?- le chiese poi la ragazza, la voce gutturale e spenta dopo ore passate in lacrime e singhiozzi.

-Al contrario, Madison. Al contrario- Crystal la avvicinò a sé, portandosi la figura della ragazza accanto.

-Ma preferisco se ne parliamo fuori, non vorrei che Jonathan si svegliasse e sentisse le nostre conversazioni fra ragazze- ridacchiò lei, iniziando a dirigersi verso l'uscita e trascinandosi dietro anche Madison.

La ragazza non disse niente e prima che Crystal si chiudesse la porta alle spalle, gettò un'ultima occhiata al corpo disteso di Jonathan e gli inviò uno sguardo carico d'amore e speranza come pochi, credendo fosse l'ultimo che avrebbe potuto dargli.

Continuarono a camminare per la casa, Crystal teneva Madison per braccetto e la scortava da un corridoio all'altro mentre la ragazza cercava con lo sguardo una qualsiasi via di fuga.

-E' inutile che tenti di scappare, finché sei con me sei un topo in trappola- la canzonò la donna, proprio nel momento in cui entravano in un'altra stanza ed obbligava Madison a sedersi sulla poltrona difronte ad una scrivania, dove si appoggiò poi Crystal.

La donna si chinò verso di lei e rimase a fissarla per diversi secondi tantoché Madison, quando non riuscì più a sostenere il suo sguardo, lo distolse.

-Sei proprio una puttanella, sai?- iniziò a dire Crystal con un sorriso pieno di rancore.

Madison rimase in silenzio con la testa china verso il pavimento.

-Già, una puttanella senza un briciolo di cervello- ripeté, compiaciuta dalle sue stesse parole -Chissà cosa ci avrà trovato Jonathan in te, da innamorarsene così perdutamente...- la ragazza chiuse gli occhi e prese un respiro, convincendosi di non essere dalla parte degli sconfitti.

Sentì Crystal girare attorno alla scrivania e posizionarsi proprio difronte a lei; Madison riusciva a sentire il calore bollente che emanava il suo corpo e l'odio e la rabbia uscire da tutti i pori.

-Anche lui però, è un po' un cretino, non trovi?- le domandò retorica la donna.

-Solo perché tu e Damian vi siete dati un innocente bacetto, lui decide di non portarti via da quella casa e lasciarti lì da sola con lui- Crystal ghignò -Non ci si aspetta un comportamento del genere dal proprio fidanzato, giusto?- Madison strinse i denti, tentando di ignorare le sue parole.

-Ah e poi voglio sapere com'è andata la tua avventura con Damian- il tono di lei si faceva sempre più gioioso -Ricordi le sue mani che ti toccavano, vero? O i suoi baci? Eh già, Damian era davvero bravo a letto, io lo so bene- sogghignò ed accavallò le gambe sulla scrivania.

L'eternità di chi amaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora