Gemelli

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Il titolo è ispirato dall'opera Saturno che divora i suoi figli, di Goya.

Buona lettura.

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Ho conosciuto giorni di famiglia dove mi si diceva cosa mangiare
e come sulle gambe di mia madre
già mi sentivo inquieta come a presagire un futuro non sinfonico.
//Isabella Santacroce


Da quando Lucius e Narcissa avevano preso con loro quella bambina, il mondo di Draco si era capovolto all'improvviso.

Non più Piccolo Lord, figlio unico viziato e capriccioso, ma un fratello amorevole e un bambino sorridente. Non fu una sorpresa per nessuno in verità: i piccoli avevano stretto un legame speciale fin dal loro primo vagito, adagiati nella stessa culla.

***

Morgana Altea Melancholia e Draco Lucius Malfoy nacquero la stessa tiepida notte di giugno, e i genitori, amici di lunga data, si sentirono pervasi da una gioia indefinibile e presero subito a fantasticare su come sarebbero cresciuti bene i due bambini, rampolli di due delle famiglie più potenti del regno magico.
Più di una volta, scherzando - ma fino a un certo punto - i loro padri avevano espresso quanto sarebbe stato appropriato che una volta adulti, i due ragazzi convolassero a nozze, per unire ancor più le dinastie e portare avanti una discendenza Serpeverde purosangue.

Ma mai come in questo caso
la vita fu una scacchiera dei maghi
e in men che non si dica...
il Re mangiò il Pedone che intralciava il suo cammino.

Così, quando quel 25 dicembre del suo quarto anno di vita, Morgana rimase orfana a causa di un misterioso incidente in cui persero la vita i suoi genitori, Lucius e Narcissa la accolsero al Malfoy Manor, come richiesto nelle ultime volontà dei loro cari amici.
Si era occupato di tutto Lucius, era stato molto solerte e rapido nel risolvere le questioni burocratiche legate al testamento dei Melancholia, che nonostante avessero numerosi parenti in vita, avevano espressamente scritto che in caso di prematura dipartita, l'affidamento della piccola Morgana fosse deputato ai Malfoy.

Di quella notte invece, Morgana conservava solo dei vaghi ricordi dei genitori riversi nella neve, immobili, e di una figura eterea e salvifica, che appariva dal nulla, prendendo forma dietro le lacrime mentre la raccoglieva da terra.
Un angelo dai lunghi capelli d'oro impalpabili, che la sollevava senza sforzo alcuno, e la adagiava al suo petto, riparandola col mantello e scaldandola col calore del suo corpo.
Poi il buio.

***

7 anni dopo

Era una mattina come tante al Malfoy Manor, quando Draco e Morgana vennero svegliati da Narcissa di buon ora, perché da lì a poco sarebbe arrivato il loro istitutore per le lezioni private in vista del loro ingresso ad Hogwarts.
Narcissa li trovò, come sempre, nello stesso letto e, come sempre, espresse tutta la sua contrarietà.

"Su Cissi, lascia stare quei ragazzi!"
Lucius apparve sulla porta, con un sorriso bonario sulle labbra e subito i bambini abbandonarono la loro espressione di finto dispiacere per aver disobbedito a Narcissa e corsero incontro all'uomo per dargli il buongiorno.
"Buongiorno padre!"
"Buongiorno zio Lucius!"

Era sempre così, da anni ormai: Narcissa si opponeva a quella che lei considerava una malsana abitudine e Lucius sembrava decisamente più morbido riguardo la questione, quando normalmente era lui a pretendere che venissero rispettate le regole e le buone maniere.

"Stanno crescendo Lucius, non va assolutamente bene che dormano nello stesso letto!"
"Sei troppo ansiosa. Sono ancora due bambini e poi vivono come fratello e sorella da anni ormai."

Morgana lo chiamava affettuosamente Dray, senza incedere troppo sulla "r", lui la chiamava Tea, da Altea, il suo secondo nome. Questa era un'abitudine nata quando erano ancora piccoli e stavano imparando a parlare: Morgana e Draco erano troppo difficili da pronunciare e loro si erano adattati.
Col tempo ovviamente impararono a parlare benissimo, ma non smisero di usare quei soprannomi. Era una cosa loro.

Ma Narcissa era una donna intelligente e in questo caso specifico non aveva tutti i torti: Draco, sebbene troppo gracile per la sua età, stava crescendo bello, biondo e in salute, presto si sarebbe alzato, e le sue fattezze sarebbero diventate quelle di un adolescente.
Morgana invece, sembrava più grande della sua età, nonostante il fisico asciutto mostrava qualche lieve forma e il suo viso ovale andava via via sfinandosi. Aveva dei lunghi capelli rosso scuro, che insieme a quegli occhi così particolari, uno castano e uno blu, le davano un'aria troppo adulta.

***

Era stato proprio Lucius a infilare Draco nel lettino di Morgana i primi tempi. La bambina si sentiva sola e piangeva spesso. La presenza di Draco la tranquillizzava, e anche il piccolo sembrava dormisse meglio accanto a lei.
Poi col tempo Draco prese a saltare come una lepre nel letto della sorellastra in completa autonomia, soprattutto al primo accenno di temporale, dato che era terrorizzato da tuoni e fulmini.
Lei lo accoglieva accanto a sé con piacere e finivano per addormentarsi accoccolati fronte contro fronte e coi mignoli intrecciati.
Era il loro modo per dire: nessuno ti porterà via da me.

***

Infine arrivò il giorno tanto atteso e allo stesso tempo temuto: l'ingresso ad Hogwarts.
Draco e Morgana avevano passato la notte prima quasi insonne a fantasticare su come sarebbe stato, su chi avrebbero incontrato e cosa avrebbero provato col il cappello parlante in testa.
Nessuno dei due si poneva la questione casa di appartenenza. Sapevano entrambi che sarebbero stati due Serpeverde d.o.c, e non sbagliavano.

"Serpeverde!" Tuonò il cappello parlante, per due volte di fila, così entrambi si diressero soddisfatti al loro tavolo.

A quello stesso tavolo sedevano anche Tiger e Goyle, amici di Draco e nemici giurati di Morgana. Draco si era sempre destreggiato bene fra l'affetto per lei e le sue amicizie.
Forse adesso sarebbe stato più difficile, complice anche il fatto che avrebbero inevitabilmente dovuto dormire separati, ma il Piccolo Lord si disse che in qualche modo avrebbe fatto e non se ne preoccupò più di tanto.
Morgana dal canto suo era abbastanza asociale, la compagnia di Draco, Lucius e Narcissa le bastava e non sentiva il bisogno di stringere altri legami, anche se Narcissa era piuttosto preoccupata per il suo attaccamento "quasi morboso" nei confronti di Draco e Lucius.

Quando i bambini stavano in casa, in mattinata Draco si divertiva col suo manico di nell'immensa area esterna del Manor.
Morgana invece, che non era proprio un asso del volo, preferiva sedere sul tappeto dello studio di Lucius a leggere e giocare, e a patto di non fare rumore, lui accettava di buon grado la sua presenza, che davvero - ripeteva a Narcissa, quando lei chiedeva alla piccola di lasciar lavorare lo zio in pace - non gli recava alcun fastidio.
Ogni tanto faceva una pausa e la prendeva sulle ginocchia, la cingeva con un braccio e le accarezzava i capelli, dicendole che profumava di zucchero filato, facendo scoppiare sul viso della piccola un sorriso felice.

Dopo pranzo Lucius metteva a letto i bambini per farli riposare, si sdraiava con loro, tenendo Morgana sulla sua sinistra e Draco sulla destra, li cullava fino a farli scivolare nel sonno, poi con gli occhi liquidi e una sensazione simile a una spina nella gola, si ritrovava a fissare le tende verdi del baldacchino, salvo voltare il viso e fare finta di dormire quando per caso entrava Narcissa.

***

I primi periodi ad Hogwats passarono abbastanza sereni. I bambini non amavano dormire separati, ma Draco aveva pur sempre Tiger e Goyle, mentre Morgana - a causa del suo vissuto - sapeva tenere a bada abbastanza bene le emozioni.
Draco era sempre molto premuroso con la sorellastra, passeggiando per il castello la teneva per mano o abbracciata senza nessuna remora, le teneva il posto a tavola e passava con lei molto tempo libero.
Inoltre, in modo abbastanza poco ortodosso aveva subito messo a tacere le malelingue che avevano provato a schernirli o a fare pettegolezzi su di loro.
Questo anche grazie all'aiuto dei suoi due robusti amici, e in quell'occasione Morgana assegnò mentalmente 50 punti a entrambi.

Poi c'era quella che la ragazzina definiva "La questione Potter". "La questione Sfregiato", la correggeva Draco.
"Non capisco che ti importa di quello là, Dray."
"Non vedi come si atteggia?! Sembra che il mondo magico l'abbia inventato lui!"
Morgana rise di cuore e dovette ammettere che fra lui e i suoi amici strampalati non se ne salvava uno.
In ogni caso quella Granger dava sui nervi anche a lei, non tanto perché era nata babbana - a differenza della famiglia Malfoy, a lei non importava granché della purezza di sangue - ma perché si trovavano sempre a contendersi il primo posto in tutto: se una prendeva il massimo dei voti a Pozioni, l'altra era stata la migliore a Trasfigurazione, se la prima aveva avuto una lode in Erbologia, l'altra subito dopo era stata encomiata in Storia della Magia, e via dicendo.
Nessuno osava dirlo ad alta voce, ma in entrambe c'era molto di Corvonero!

E così passarono i mesi e giunsero le tanto attese vacanze di Natale. Sul treno Draco e Morgana non stavano nella pelle, chissà quanti regali avrebbero ricevuto!
A prenderli c'era Lucius in persona, ma appena i bambini scesero dal treno e gli corsero incontro, notarono immediatamente qualcosa di insolito.
Lucius si inginocchiò e li strinse forte fin quasi a far loro male, era più magro e pallido del solito e guardava quei ragazzi con un luccichio sinistro negli occhi, grandi e argentei come due lune piene.


"Papà, mi fai male," sussurrò Draco.
"Zio Lucius, ti senti bene?"
"Adesso che siete qui sto bene. Mi siete mancati come l'aria, bambini."

Li riabbracciò prendendoli uno a sinistra e uno a destra, come di consueto, ma dietro quell'abbraccio, Draco e Morgana riuscivano a guardarsi attraverso i capelli dell'uomo, che ora tremava impercettibilmente, e negli occhi di entrambi c'era una strana sensazione di malessere.

Le notti di SaturnoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora