Quiete nella voce e tempesta nelle vene

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E ora chiudi gli occhi e prova a immaginare cosa si prova.
Ad ascoltare. Look Back In Anger. Cadendo. Nel vuoto.
//Isabella Santacroce

"Papà..."
"Zio Lucius..."

Draco e Morgana si dimenticarono di Snape, di Silente, dell'imbarazzo provato poche ore prima, della punizione e dell'espulsione.
La vista della persona che amavano di più nella vita spazzò via come un colpo di spugna ogni cosa, comprese le difese già deboli che avevano cercato di costruirsi in attesa di quel colloquio.
Lucius era lì. Non era ad Azkaban e non era scappato in qualche landa desolata per non vederli più. Era in piedi davanti ai loro occhi e per un attimo il tempo si fermò.

Gli corsero incontro, mentre lui si inginocchiava per accogliere l'unico abbraccio in grado di avvolgere il suo corpo e il suo cuore.
"Bambini miei..." Li strinse, il cuore perse un colpo.
Se ne era andato, Lucius. Aveva accartocciato le sue colpe gettandole in un cestino ed era scappato come un animale braccato, senza rendersi conto che i suoi istinti scellerati l'avrebbero rincorso fino all'inferno e oltre.

Li guardò con quegli occhi di ghiaccio adesso sciolti.
Li cinse e li alzò come due piume, tenendo le braccia sotto le cosce dei bambini, quindi con loro in braccio si sedette su una grande poltrona.
Draco e Morgana gli tenevano ancora le braccia al collo, inebriati dalla familiare fragranza di mandorle amare dei capelli di Lucius. L'odore di casa.
Si guardavano senza fiatare, perché non servivano parole.
Hai visto, non è rinchiuso ad Azkaban.
E' tornato da noi...

"Bambini..." Lucius manteneva a bada con abilità il tremore della sua voce e richiamò all'ordine corpo e mente come una vera Serpeverde. Come un vero Lord.
"Sono stato convocato d'urgenza dai vostri Professori... Dobbiamo parlare".

***

Un'ora prima, nell'ufficio di Silente, Lord Malfoy arrivava trafelato dopo essere stato chiamato per una questione che riguardava i suoi ragazzi. Ad aspettarlo Snape e Silente.

"Silente, spero vivamente che sia una faccenda di vitale importanza!"
"Oh, Lord Malfoy... sappiamo che è un uomo molto impegnato, ma credo debba sapere cos'è successo."
Pausa.
La faccia di Lucius si faceva sempre meno raccomandabile.
Poi Silente proseguì.
"Questa mattina, di buon ora, abbiamo sorpreso Draco e Morgana in atteggiamenti... intimi."
"Intimi...? Potrebbe spiegarsi meglio?"
E intervenne Snape.
"Dormivano insieme Lucius! Abbracciati come due amanti! Per non parlare del fatto che tuo figlio era... oh bhe, puoi immaginare come si sveglia un dodicenne al mattino, specialmente se dorme appiccicato ad una ragazza."

Lui aveva fatto di tutto per evitare dei contatti potenzialmente pericolosi negli ultimi tempi, e quei due lo avevano fatto precipitare ad Hogwarts per una faccenda tanto stupida?!
Lucius mantieni la calma.

"Oh sciocchezze," disse con una maschera sorridente, degna del miglior imbonitore. "Sono come fratello e sorella!"
"Però non lo sono." Insisté Silente.
"E poi sono ancora due bambini!"
"Sono due adolescenti, Lucius." Nel tono di voce del Potion Master c'era un senso di disgusto che non fingeva nemmeno lontanamente di voler celare.
"Forse ai tuoi occhi sono sempre due bambini ma non è così. Sono due ragazzi, e se li avessi visti stamattina te ne saresti reso conto coi tuoi occhi. Stanno crescendo, Lord Malfoy!"
Come se non li avessi mai visti in quelle condizioni...

Lucius restava incantato ogni volta che guardava i suoi bambini giacere insieme, vicini.
Sapeva benissimo che negli ultimi tempi era davvero cambiato qualcosa.
Dopo quella notte maledetta in cui si era lasciato andare, gli era capitato altre volte di cedere alla tentazione e ritrovarsi a camminare come un automa fino alla stanza di Morgana, dove era sicuro di trovare anche Draco.
Restava in silenzio a guardarli, senza fiatare.
Così si era accorto delle erezioni di Draco, e del movimento oscillatorio che faceva inconsciamente Morgana nel sonno, contro di lui. Erano di una bellezza da mozzare il fiato.
Stai sudando Lord Malfoy.

"In ogni caso su una cosa avete ragione," rispose con la quiete nella voce e la tempesta nelle vene. "E' un atteggiamento indegno di due purosangue come loro. Chiamateli pure, ci parlerò io."

***

"Mi hanno detto di avervi trovati in atteggiamenti... compromettenti, è così?"
"No, padre."
"Mi stai dicendo la verità, Draco?"
"Ci siamo addormentati parlando sul divano, non l'abbiamo fatto apposta."
"Morgana?"
"E' vero zio Lucius. Non ci siamo resi conto del tempo che passava."
"Capisco. Beh, rendetevi conto invece dei cognomi che portate, non potete agire con una tale leggerezza. Spero sia chiaro il concetto."
Un , all'unisono.
"Bene. Adesso se i vostri insegnanti sono d'accordo, per me si può chiudere il discorso. Silente?" Concluse spostando lo sguardo dai ragazzi al Preside.
"Potete andare..."
"Aspettatemi di sotto. Io ho ancora due parole da scambiare con i vostri professori."

Non appena la scala riportò Draco e Morgana al piano inferiore, Lucius si voltò facendo un gesto inequivocabile con le mani, come a dire, 'che vi avevo detto?'.
"I bambini non si sono resi nemmeno conto di quale fosse il problema. Per loro la questione si ferma al fatto che hanno passato la notte fuori dalle loro stanze. Siete voi ad averci visto qualcosa di perverso. Forse fareste meglio ad impiegare diversamente il vostro tempo, anziché tentare di smaliziare due bambini innocenti."
"Tu continui a chiamarli bambini, Lucius, ma sono due ragazzi oramai." Rispose laconico Snape. Poi aggiunse "Un'ultima cosa prima che te ne vada, Lucius..."
"Che altro c'è?"
"Ti sei accorto che la Signorina... Morgana... è un'Occlumante naturale?"
"Bhe è un'ottima cosa! No, non lo sapevo ma..." ma non potè finire la frase.
"Come è possibile che nessuno di voi se ne sia accorto?!"
"Severus ascolta, non so dove tu voglia arrivare ma, come hai appena potuto constatare con i tuoi occhi, io non ho bisogno di entrare nella testa dei miei figli per sapere la verità. Loro non hanno segreti con me."
Concluse con aria sprezzante Malfoy fissando Snape con quella che sembrava tanto essere un'aria di sfida.

***

Nel frattempo le lezioni giungevano al termine, e al piano inferiore Draco e Morgana erano seduti su un grande davanzale nei pressi dell'ingresso dell'ufficio di Silente, attendendo così come gli era stato chiesto.
Parlottavano a bassa voce, dicendosi che Lucius avrebbe sistemato tutto, e che in fin dei conti era andato tutto bene, quando di fronte a loro apparvero Potter e la sua cricca di sfigati, come amava definirli Draco.

Sembrava che proprio non potesse resistere, doveva prenderli in giro ad ogni occasione.
"Hey, Sfregiato. Perché non te ne vai da quel rozzo del tuo amico Hagrid e lasci che per i corridoi del castello passeggino solo i maghi degni di starci?"
"E quello degno saresti tu, Malfoy?!" Rispose prontamente Harry.
Ma siccome il fattaccio fra Mogana e Draco doveva restare un segreto, naturalmente tutta la scuola lo sapeva, quindi Ron, che non voleva perdere un'occasione ghiotta come quella per far vacillare il loro nemico, aggiunse
"Per essere uno che dorme attaccato alla gonna della sorellina, parli fin troppo, Malfoy."

Fu un attimo.
Morgana - che in fin dei conti era di poche parole proprio come Snape - estrasse la bacchetta dal mantello e mentre la puntava contro il rosso, Draco sputò veleno come un cobra a cui era stata pestata la coda
"E tu per essere un poveraccio alzi troppo la cresta, Weasley!"
Ma in quel momento una voce calda e melliflua li raggiunse "Via, via Draco, più garbato..."
Morgana ritirò la bacchetta, il trio dei miracoli riprese il suo cammino e Lucius portò i suoi bambini in un'aula vuota, che chiuse e silenziò, prima di iniziare un discorso importante.

***

"Venite bambini miei... ecco così..." Come di consueto, un figlio per gamba, due testoline profumate accoccolate sul petto inquieto di papà.
Morgana e la sua esangue delicatezza rosa zucchero filato.
Draco etereo ai fiori d'arancio, pallido e gracile gioiello incontaminato.
"State crescendo bambini miei..." Una passeggiata negli occhi di Draco.
Ghiaccio nel ghiaccio.
"Narcissa vi ha spiegato come funziona la vita. Sapete tutto quello che c'è da sapere, tecnicamente." Una scorsa negli occhi indecisi di Morgana.
Ghiaccio al sapore di zucchero.
"Quello che forse non potete ancora capire è che gli adulti... non fanno sesso solo per procreare. Dal sesso deriva anche piacere..."
Un ghiaccio che incendia.
"Presto inizierete a provare il desiderio di fare certe esperienze e non sarò certo io a fermarvi. Però non ora, la settimana prossima compirete dodici anni, ed è presto. Siete ancora troppo giovani."
Mandorle e zucchero nel cuore in tumulto. Zucchero e fiori d'arancio nello stomaco contratto.
"I vostri corpi stanno cambiando. Presto Morgana sarà una donna e tu, Draco... tu poco dopo di lei diventerai un uomo in grado di poter avere un rapporto completo. Io vi vedo, vi osservo da quando siete nati, state crescendo prima di quanto credessi. I boccioli incantevoli che siete stanno fiorendo..."
Sapore di mandorle in una bocca asciutta dalla voce tremante.
"Qualsiasi dubbio abbiate potete venire da me, lo sapete, vero?"
Un lampo bianco che acceca e poi niente più.
"Si, padre."
"Si, zio Lucius."
Merlino, perché a me?!?!
"Molto bene, allora adesso potete andare. Non fatevi più beccare in situazioni imbarazzanti, poi quando siete a casa potete dormire insieme tutte le volte che volete. Adesso via, o farete tardi a lezione."

Rimasto solo, a Lord Malfoy servì più di un minuto per ricominciare a respirare, fissava il vuoto, sgomento per quello che era appena accaduto.
Non riusciva a capacitarsene.
Il suo corpo non era riuscito a controllare l'eccitazione di quel momento ed era esploso senza che lui potesse fare nulla per impedirlo, così come ora non riusciva ad arginare le lacrime che gli scaldavano le guance affilate.
Le vacanze estive erano alle porte e questa volta lui non sarebbe potuto scappare da nessuna parte.

Le notti di SaturnoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora