I tuoi bambini speciali

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Sentii il delirio delle mie voglie scatenate dall'angoscia riempire gli angoli della stanza.
//Isabella Santacroce

L'estate era finalmente giunta, Draco e Morgana avevano festeggiato i loro dodici anni sommersi da una montagna di regali e tutto sembrava procedere come sempre, con Narcissa spesso a Londra per compere e Lucius impegnato con il lavoro al Ministero.


Un pomeriggio di mezza estate i ragazzi erano soli al Manor.
Draco era impegnato in uno slalom fra gli alberi del giardino con il suo manico di scopa, mentre Morgana, eccezionalmente aveva deciso di uscire in giardino a coccolare un po' i pavoni. In effetti quegli uccelli erano l'unica attrattiva che ci fosse all'esterno per lei.

Mentre la ragazzina saltellava intorno a un enorme e mansueto maschio, che quando la vedeva apriva la sua splendida coda per salutarla, fu un attimo che Draco spuntò da una siepe a tutta velocità, cadendo dalla scopa, franando sul selciato e concludendo la sua corsa in una pozza d'acqua accanto al pavone e a Morgana.

Proprio in quel momento apparve Lucius che si trovò di fronte uno spettacolo quasi comico: il pavone che strillava e scappava via, Draco pieno di foglie, rami e terra, e Morgana sporca di fango ed erba fin sopra i capelli.
Un attimo dopo erano nel bagno della camera di Draco.

"Fa vedere, Draco, spogliati... Guarda qua che livido. Accidenti, ti fa male?"
"No, padre. Non è niente, solo una botta." Rispose Draco togliendosi camicia, pantaloni e rimanendo solo coi boxer.
Nel frattempo anche Morgana si era velocemente liberata del vestitino leggero che prima del passaggio del fratello era di un verde pallido - e che adesso sembrava mimetico - restando solo con un top e gli slip anch'essi fradici.
"Se volete esco..." Disse Lucius senza sapere bene dove guardare.
La vasca era piena di schiuma colorata e la stanza si riempì presto degli effluvi di rosa canina e narciso.
"No padre, perché?" Draco era abituato alla presenza di suo padre, gli aveva insegnato lui a lavarsi, quindi che problema c'era?
"Zio non uscire, per favore. La zia Narcissa non c'è e Draco non sa lavarmi i capelli..." Disse Morgana distrattamente, mentre si sfilava l'intimo e raggiungeva il fratellastro nella vasca.
"Hai un metro di capelli, che pretendi?!" Rispose quasi offeso Draco.

Lucius sorrise. L'irrequietezza che gli scorreva nelle vene gli fece tremare leggermente le mani, mentre massaggiava i capelli di Morgana con quello shampoo allo zucchero filato che gli entrava dalle narici per finire al basso ventre con una scossa elettrica.
"Girati, da brava... Guarda qui, hai l'erba perfino sulla pancia..." Un tocco lieve, appena accennato fra le gambe della ragazzina che si teneva appoggiata alle sue spalle e di colpo sentì uno strano calore proprio dove Lucius l'aveva toccata.
Poi si accucciò e affondò fino al naso nella schiuma, stringendo le gambe e inarcando leggermente la schiena. Particolare che non sfuggì a Lord Malfoy.

"Vieni Draco, dov'è il tuo balsamo?" Fiori d'arancio per il Piccolo Lord. Sospiri d'amore e bocca asciutta. "Devi stare attento, ragazzo. Guarda qua, hai fango perfino..."
Un dito si insinuò fra le natiche del bambino che sussultò. Lucius lo massaggiò con cura, lo ripulì da tutta la melma accumulata, e mentre il padre lo toccava, Draco sentì piano piano salire un calore fortissimo al basso ventre.
Stava avendo di nuovo un'erezione, che cercò di coprire con la schiuma, senza riuscirci del tutto.

"E' una cosa naturale." Disse di colpo. "Non dovete sentirvi imbarazzati. Ve l'ho detto anche quel giorno a scuola, no? State crescendo, se sentite delle pulsioni non c'è niente di anormale o di sconveniente."
Draco si voltò istintivamente verso Morgana. Lei non aveva il coso, come poteva sentirsi in quel modo?!
Come se l'avesse letto nel pensiero, Lucius aggiunse "Non solo i maschi sentono queste cose, Draco. Vero piccola?" E sorrise amabilmente verso la figliastra, che non sapeva esattamente cosa rispondere.
"Adesso sciacquatevi, io vi aspetto di sotto per la cena. Tra poco Narcissa sarà di ritorno." E prima di chiudere la porta alle sue spalle disse "Sarebbe meglio che non sappia che avete fatto il bagno insieme, e che vi ho aiutati. Sarà il nostro segreto, d'accordo?"

"E' vero? Senti caldo anche tu?" Chiese ingenuo Draco alla sorella.
"Non lo so... io credo di si. Se lo dice lo zio Lucius è vero per forza." E lo disse mentre la sua mano era scivolata proprio nel punto in cui era stata massaggiata poco prima.

Lucius concluse quel pomeriggio affogando la sua lascivia in una bottiglia di firewhiskey, pensando che se non avesse trovato una scappatoia, non sarebbe sopravvissuto a quell'estate.

***

Il giorno dopo Lucius Malfoy venne improvvisamente chiamato dal Ministero a svolgere un incarico fuori Londra. Sarebbe partito il mattino dopo di buon ora, e disse che non sarebbe tornato prima di settembre.
Narcissa si lamentò, dicendo che già vedeva poco i ragazzi, se non avesse sfruttato nemmeno quello che restava delle vacanze estive, poi non avrebbe potuto farlo fino a Natale, ammesso che non fossero stati in viaggio a trovare i parenti.
Il che era esattamente quello che Lucius voleva, ma ovviamente si guardò bene dal dirlo ad alta voce.

Non appena Draco e Morgana seppero di quel repentino cambio di programma, scattò nelle menti dei due ragazzi un campanello d'allarme.
Salirono in camera di Draco, chiusero la porta e silenziarono la stanza.

"E' colpa nostra. Come l'altra volta." Disse sommessamente Draco.
"Stavolta credo tu abbia ragione."
Nessuno dei due aveva dimenticato quel pezzo di pergamena nel cestino dello studio di Lucius.
Non ne avevano più parlato, sperando che quella storia fosse ormai solo un brutto ricordo, ma adesso quelle lettere impresse su una carta e poi incantate per non essere lette da nessuno tornarono prepotentemente a scorrere davanti agli occhi dei due ragazzi.

"... Toccarli in un modo che un padre non dovrebbe mai nemmeno pensare."
E ancora "...voglio consegnarmi volontariamente alla giustizia, in modo da tenere al sicuro i miei bambini..."
Concludeva con "I miei bambini speciali."

"Che si fa?" piagnucolò Draco, mentre si buttava sul letto a peso morto.
"Dobbiamo parlare con lui, Dray..." Morgana lo raggiunse, ma invece di sistemarsi al suo fianco come al solito, gli si mise sopra a cavalcioni, guardando distrattamente la testiera del letto, e pensando a come potevano introdurre l'argomento.
"Non vorrai mica dirgli che abbiamo visto la lettera?!" Draco si puntellò coi gomiti sul letto, allarmato da quella frase.
"No, ci tengo a vivere. Però in qualche modo dobbiamo fargli sapere che lo vogliamo con noi ad ogni costo e..." Morgana si interruppe sentendo qualcosa di duro sotto di lei, abbassò lo sguardo e vide che i pantaloni di Draco si erano gonfiati improvvisamente, proprio in quel punto.
Il ragazzino fingeva di nulla, si guardava intorno, ma le sue guance chiazzate di rosso lo sbugiardavano. Si riabbassò appoggiando la testa sul copriletto e portò le mani sulle ginocchia della sorella.
Morgana non disse nulla, anche lei si sentiva strana, ma lo zio Lucius diceva che era normale. Senza pensarci prese a oscillare leggermente col bacino a contatto coi pantaloni morbidi di alta sartoria del fratello, inarcando la schiena.
Draco sospirò e chiuse gli occhi. I loro respiri si fecero affannosi e Morgana aumentò il ritmo, ma proprio in quel momento Narcissa li chiamò dal fondo delle scale, facendo sobbalzare entrambi, che scattarono giù dal letto, come fossero stati due ladri colti sul fatto.

Si ricomposero e scesero in salone.

***

Dopo cena Lucius stava seduto sul suo divanetto preferito e fissava il fuoco crepitare nel camino. I bambini lo raggiunsero, già con le camiciole da notte e lo avvolsero in un abbraccio di gambe e braccia di cui non si vedeva la fine né l'inizio.
"Padre..."
Lucius lo guardò in attesa che Draco continuasse.
"Non vogliamo che tu parta." Lo disse con una serietà che per un attimo a Lucius parve di avere di fronte un adulto.
"Non è una mia scelta ragazzo..."
Non del tutto, almeno.

"Tornerai prima della nostra partenza per Hogwarts?" Morgana fece capolino nel discorso, impostando quegli occhioni tipici di quando combinava un guaio e le provava tutte per farla franca.
"Se ci tenete potrei tornare in tempo per accompagnarvi a Diagon Alley a comprare il materiale per il secondo anno. Tanto più che devo passare da Magie Sinister per... un certo affare..."
Certo, doveva sbarazzarsi di alcuni oggetti che avrebbero potuto inchiodarlo per variegati e fantasiosi crimini che, se scoperti, gli avrebbero garantito un biglietto di sola andata per Azkaban.
A ben pensarci, considerando la sua condotta abituale, era un miracolo che non fosse già da tempo in una cella a giocare a carte coi Dissennatori.
Quindi, forse per stanchezza o forse solo per bisogno di quiete, prese i ragazzi in braccio, salì al piano superiore e li depose gentilmente nel letto di Morgana, intenzionato a scappare subito fuori di lì.

Ma i due ragazzi si scambiarono uno sguardo che sembrava dirsi ora o mai più, e Draco scelse ora.
"Padre, aspetta..."
Lucius si voltò a guardare il figlio, che ora non sembrava più così sicuro delle sue parole, e a stento, cercando di ricacciare il magone giù per la gola, mise insieme un'altra frase incerta "Tu... resterai sempre con noi, vero?"
"Draco, cosa..."
Ti hanno preso in contropiede, Lord Malfoy?
"Noi non vogliamo che tu te ne vada. Vogliamo restare sempre con te."
"Beh ma certo, potete contare sempre su di me, lo sapete, no?"
Una risposta un po' più evasiva non ti veniva in mente, Lucius?
"Zio Lucius, noi faremo i bravi, promesso." Aggiunse Morgana.
"Ma certo cara, voi siete sempre bravi..." E accompagnò quest'ultima frase con una carezza sulla testa della ragazzina, che però continuò.
"Lo saremo di più. Saremo bravissimi... saremo i tuoi bambini speciali."

Crack.

"Cos'hai... detto...?"
Morgana pensò che aveva sbagliato, aveva esagerato. Però ormai era fatta. Tanto valeva giocarsi il tutto per tutto.
"Noi ti amiamo zio Lucius, promettiamo che saremo sempre buoni. Saremo i tuoi bambini speciali."
Scappa Malfoy.
"Ma certo. Voi lo siete già e lo sarete sempre." Un bacio sulla fronte pallida di Draco. Un bacio sulla testolina piena di capelli di Morgana. "E adesso dormite."

Mentre Lucius si catapultava giù per le scale con le mani tremanti e il respiro affannoso, i due fratellini si guardavano sorridenti, pensando di aver proprio fatto un bel discorso.
Potevano prendere sonno sereni.
Adesso sarebbe andato tutto sicuramente bene.

Sicuramente.

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