La prima danza

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E lei diventa specchio. E lei diventa specchio e io mi sdoppio. È solo avvicinarmi al riflesso e accarezzare la mia immagine dai non sincronizzati movimenti.E lei diventa tutta calda e dolce.

//Isabella Santacroce

Un fine settimana di novembre i coniugi Malfoy fecero visita ai ragazzi in occasione di una loro gita a Hogsmeade.
Era capitato per caso, Lucius aveva alcuni impegni in zona e avevano deciso per una piccola deviazione, dato che quell'anno Draco e Morgana non sarebbero tornati a casa per Natale: c'era il Ballo del Ceppo e quasi tutta la scuola sarebbe rimasta per parteciparvi.

Entrarono alla Sala da tè di Madama Piediburro e conversarono serenamente dell'anno scolastico in corso, dei loro studi e ovviamente del Quidditch.
La conversazione si mantenne tranquilla fino al momento in cui Draco disse qualcosa che alle orecchie di Morgana suonò stonato.

"Ovviamente Tea e io andremo al ballo insieme. Mi servirà un vestito e anche delle scarpe nuove."
"Ovviamente...?" Chiese la ragazza assottigliando gli occhi e puntandoli dritti in fondo a quelli del fratello, che ora avevano assunto una preoccupata aria interrogativa.
"Beh, certo! Con chi vorresti andare altrimenti?!"
"Non è questo il punto, Draco Malfoy!!! Il punto è che non c'è proprio niente di ovvio. Io non sono ovvia."
Poi girando i tacchi si rivolse a Narcissa "Zia, andiamo da a vedere un vestito per me, per favore?"

Narcissa e Lucius si scambiarono un'occhiata sagace e divertita.
Non avevano bisogno di spiegarsi. Narcissa implicitamente gli aveva detto "Io penso a Morgana, tu pensi a Draco."
E così le due signore Malfoy si avviarono verso l'uscita, lasciando dietro di sé un Lucius sghignazzante e un Draco confuso.

"Padre, ma che ho fatto?! Morgana non vuole venire con me al ballo?"
Lucius si intenerì davanti a quegli occhi inesperti e agitati.
"Ma certo che vuole, figliolo! Non hai capito perché si è arrabbiata?"
"No davvero, padre..."
"Tu e Morgana siete inseparabili da sempre, questo è vero. Ma lei è pur sempre una ragazza, Draco. Vuole essere corteggiata e invitata. E non puoi aspettarti che una ragazza venga al ballo con te, se non ti prendi la briga di invitarla."
A Draco parve che si fosse aperto un mondo sconosciuto: tutto a un tratto assunse un'espressione come se il cielo si fosse aperto e un'illuminazione celeste fosse calata su di lui.
"Hai capito adesso, figliolo?!" Lucius sorrideva e guardava il figlio con amore e tenerezza.
"Si..." Poi dopo aver riflettuto un attimo aggiunse un commento che fece ridere Lucius di cuore, "le ragazze quando crescono sono terribili!"

***

Il giorno dopo, al termine di una lezione di Trasfigurazione, prima della pausa pranzo, Draco si catapultò fuori dall'aula senza aspettare nessuno, e quando uscì anche Morgana si fece trovare in corridoio ad aspettarla.

La guardava sorridendo, con un enorme mazzo di rose nere e uno sguardo in parte impertinente, in parte innamorato.
Il corridoio era pieno di studenti, e Morgana si sentì arrossire perché tutti, proprio tutti, stavano guardando la scena.
Draco si avvicinò, le porse le rose e con la mano libera prese quella della sorella, che sembrava incantata e frastornata.

"Miss Morgana Altea Melancholia, ti chiedo scusa se non l'ho fatto prima, mi faresti l'onore di venire al Ballo del Ceppo con me? Sto preparando una sorpresa per farmi perdonare della mia mancanza."

Morgana si aprì in un sorriso che la maggior parte delle persone che li attorniava non aveva mai visto.
Sapeva che in parte Draco la stava prendendo in giro, anche solo per aver usato il suo nome e cognome completo - come d'altronde aveva fatto lei quando si era arrabbiata ad Hogsmeade - ma sapeva anche che quel gesto plateale doveva essere costato molto a suo fratello.

"Ne sarei onorata." Rispose infine con un filo di voce, accettando le rose e accarezzando con lo sguardo il viso sorridente e imbarazzato del giovane Malfoy.

Le ragazze Serpeverde che assistettero alla scena morirono di invidia, e quelle delle altre case non credevano ai loro occhi: Draco Malfoy era una serpe antipatica, ma improvvisamente aveva guadagnato almeno un centinaio di punti agli occhi di tutte loro.
Anche agli occhi della McGranitt, che quasi si commosse.
I ragazzi invece tremarono al pensiero del confronto: nessuno di loro aveva pensato ad un invito così in grande stile. Infine il trio dei miracoli, per una volta rimase senza parole.
Incredibile ma vero.

***

La sera del ballo arrivò in un baleno, e tutti erano estremamente emozionati.
Draco e Morgana si prepararono nei rispettivi dormitori, e si misero d'accordo di trovarsi nella Sala Comune per poi dirigersi nel Salone insieme.

Draco aspettava Morgana nel suo abito elegante e raffinato. Nero con una camicia tono su tono di serata e una cravatta argento. Portava all'occhiello della giacca una rosa in tinta con la cravatta.
Chiunque lo vedesse non poteva non pensare che era davvero affascinante e dimostrava più dei quattordici anni e mezzo che aveva.

Quando Morgana scese la scalinata del dormitorio, il respirò di Draco si mozzò in gola e il suo prese a battere come se la vedesse in quel momento per la prima volta.
Portava un abito nero, con un corpetto stretto, chiuso con dei lacci sulla schiena, che le sottolineava la vita sottile e il seno prosperoso, ma senza risultare volgare.
Aveva delle maniche lunghe leggermente ampie in fondo e la gonna si apriva in un Degas di tulle che di poco superava il ginocchio.
Le scarpe avevano un mezzo tacco, comodo e leggero. I capelli davanti erano legati in un morbido codino dietro la testa - come alla finale della Coppa del Mondo di Quidditch - e come fermaglio aveva usato una rosa argentea simile a quella di Draco.

"Stai benissimo, Dray..." Disse la ragazza sorridendo e rompendo gli indugi.
"E tu sei stupenda, Tea." Rispose arrossendo Draco.

Inutile dire che da quel momento, chiunque li vedesse si fermasse a guardarli più del dovuto, a volte con invidia, altre con ammirazione.

Dopo che i campioni del Torneo Tre Maghi ebbero aperto le danze, l'atmosfera si fece meno formale e tutti iniziarono a ballare e a divertirsi.

Ci fu un momento, durante un pezzo lento e allo stesso tempo ritmato, in cui Draco prese Morgana e la portò al centro della pista.
Ovviamente il ballo era alla base dell'educazione di due purosangue, quindi per loro danzare non era strano come lo era per altri ragazzi cresciuti in famiglie modeste.
Draco fece danzare Morgana come fosse stata l'unica donna sulla faccia della terra e questo non poteva che appiccicare centinaia di occhi sui ragazzi per cui non c'era altro in quel momento oltre alle braccia, al corpo e allo sguardo dell'altro.
Era una danza romantica, passionale, sinuosa e languida.

Da lontano l'invidia e l'ammirazione generavano commenti.

Sono osceni. Merlino, sono fratelli. Non è vero, sono perfetti insieme. Sono belli. Belli da morire.

"Harry, cos'hai detto?!" Chiese Ron, sconcertato.
"Niente, io... Beh dai, avranno imparato a ballare ancora in culla, sono bravi." Cercò di riprendersi.
La verità è che erano da mozzare il fiato, e chi non lo capiva era cieco o geloso.

***

La festa sarebbe finita a mezzanotte, e intorno alle dieci e trenta Draco chiese a Morgana di fare due passi in giardino.

"Vieni..."
"Dove andiamo? Dobbiamo stare attenti, gli insegnati sorvegliano i cespugli per evitare..."
"Cespugli... roba da Grifondoro disorganizzati!" Rispose con uno sbuffo Draco.
Pochi passi più avanti, superata la fontana, dietro a un gruppo di arbusti c'era un piccolo spazzo di prato erboso e all'interno... nulla!
"Ecco qui."
"Ma non c'è niente, qui." Rispose incerta Morgana.
Un colpo di bacchetta e Draco rivelò una tenda.
"L'ho incantata. Non è grande come quella che abbiamo usato per la finale di Quidditch, ma è accogliente. Inoltre, è invisibile dall'esterno, il che è fondamentale, visto che c'è Snape che sta facendo saltare un cespuglio dietro l'altro!"
Morgana sorrise e l'azzurro e il castano dei suoi occhi presero a brillare d'ammirazione e di stupore.

L'interno della tenda in effetti era piuttosto piccolo ma grazioso: un letto in stile orientale comodo e basso era proprio di fronte a loro, attorniato da piccole candele e appoggiato su un tappeto verde che sembrava un prato erboso ma era molto morbido e non c'era traccia di terra.
Le pareti interne erano blu, incantate come un cielo stellato e delle lucciole completavano il quadro rendendo tutto romantico e perfetto.
C'era un tavolino sulla sinistra con dello champagne francese in fresco - barattato con un elfo della Beauxbatons - e dei dolcetti.

"Dray è... è perfetto." Morgana si voltò verso Draco che la guardava sorridendo, compiaciuto che la sorpresa fosse riuscita nel migliore dei modi.
"Tu sei perfetto." E lo baciò con un bacio d'amore e desiderio.

"Aspetta..." Draco si staccò dalla sorella, seppur con riluttanza, incantò nuovamente la tenda, insonorizzò il tutto e aprì lo champagne.

Morgana si tolse le scarpe e si inginocchiò sul letto, aprendo il Degas come una ballerina.
Draco la raggiunse con la bottiglia e i bicchieri. Brindarono e sorseggiarono quella delizia francese.

"Tea ho riflettuto su quello che hai detto quel giorno ad Hogsmeade."
"Oh, no dai. Mi dispiace, è tutto passato..."
"No, ascolta, fammi finire. Avevi ragione. Col fatto che stiamo insieme da sempre, che siamo talmente uniti da sembrare a volte la stessa persona, io mi sono reso conto che ti ho dato per scontata. Era scontato che tu stessi con me come sorella, come amica, come ragazza e... come amante. Ma non è così. Non è vero."
Morgana lo guardava con occhi diversi, era proprio cresciuto Draco.
"Quindi ho voluto dimostrarti che ho capito. Con il mio invito e con questa sorpresa voglio dirti che tu per me non sarai mai più scontata. Perché ti voglio con me sempre. Per sempre. Io ti amo, Tea."

Bum. Cuore ti prego non esplodere.

"Ti amo anch'io Dray. Ti ho sempre amato e ti amerò sempre."

Draco appoggiò i bicchieri lontano dal letto, circondò la vita di Morgana e la baciò come se fosse l'ultimo bacio prima della fine del mondo.

La ragazza prese a togliergli la giacca, sfilargli la cravatta e subito dopo la camicia.
Draco prese a slacciare il corpetto, forse pensando per un attimo che con un evanesco avrebbe fatto prima, ma sarebbe stato troppo frettoloso.
Le abbassò il vestito, le baciò il seno caldo e morbido, che tremava sotto il suo tocco.
Morgana gli slacciò i pantaloni e Draco le abbassò del tutto il vestito, poi si alzò a sposare quegli indumenti, ormai di troppo.

Quando Morgana vide avvicinarsi Draco nuovamente, in ginocchio, si abbassò per prendere in bocca la sua eccitazione, e lui la lasciò fare, per un attimo, mentre con una mano raggiungeva il centro del suo piacere e le entrava dentro, prima con un dito e poi con due.
Ma non era quello che voleva, Draco la stava solo preparando.

Prima di perdere il controllo, per paura di venire troppo presto, le alzò il viso arrossato e la baciò, facendola stendere sotto di sé.
La guardò negli occhi come a cercare un consenso, ma a dargli il benestare furono brama e calore.
Divaricò leggermente le cosce della sorella, si puntellò con un gomito e con l'altra mano appoggiò incerto la sua erezione in quel punto caldo e umido che lo attirava a sé facendogli perdere la ragione.

Morgana soffocò un gemito strozzato, perché sentiva quell'intrusione come qualcosa di doloroso e Draco la guardò come si osserva un gioiello prezioso, e prese ad accarezzarle il volto e a baciarla delicatamente.
Con altre spinte si fece strada dentro di lei, che aveva gli occhi lucidi dal dolore e dall'eccitazione, poi quando si accorse che si era rilassata un po', prese a muoversi ritmicamente, inesperto ma bramoso.

Voleva sua sorella, la sua amica, la sua ragazza, la sua amante e sempre di più voleva e voleva, perdendo la testa, perdendo il controllo, perdendo il cuore, sciolto in quel calore rosso fuoco.
Venne come mai prima di quel momento, gemendo e abbandonandosi completamente vinto, completamente perso, completamente amato.

Rimasero abbracciati per un tempo indefinito, mai l'esistenza era sembrata così dolce a quei due giovani che vivevano come fossero l'uno lo specchio dell'altra.
Sdoppiati e ricongiunti quella notte, si scelsero ancora.
Ancora e ancora, scelsero di essere riflesso sincronizzato d'amore eterno.


E lei diventa specchio.
E lei diventa specchio e io mi sdoppio.
E lei diventa tutta calda e dolce.

Le notti di SaturnoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora