Fino alla fine del mondo

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Le mie labbra le vorresti su di te.
Si aprono e ti leccano lasciando gloss trasparente sulla tua pelle...
E tanti occhi nei miei così per poco.
Ti regalerei la mia lingua per tanti occhi nei miei.
Per questo perdermi veloce che riscalda i miei pensieri.
Così provo amore.
//Isabella Santacroce



All'attenzione del Ministero della Magia


Io, Lucius Malfoy, mi dichiaro colpevole di uso improprio della magia a danno di minori.
Confesso spontaneamente di aver incantato più volte mio figlio e la mia figliastra per addormentarli e successivamente toccarli in un modo che un padre non dovrebbe mai nemmeno pensare.
Dato che non è ancora accaduto l'irreparabile, voglio consegnarmi volontariamente alla giustizia, in modo da tenere al sicuro i miei bambini, prima che perda definitivamente il controllo delle mie azioni.
Nel caso non dovessi più avere il permesso di incontrare i miei ragazzi, chiedo che gli sia consegnato questo messaggio da parte mia:

Cari ragazzi, state crescendo splendidamente e sono costretto ad allontanarmi da voi prima che col mio amore malato faccia sfiorire quei boccioli incantevoli che siete.
Vi prego di non odiarmi, se potete.
Sarete per sempre i miei bambini speciali.
Vi amo, Lucius.

In fede
Lucius Malfoy


***

Finito di leggere quella lettera, Draco e Morgana rimasero in silenzio per un tempo indefinito, tenendo gli occhi su quella pergamena vera e palpabile sotto le loro dita, ma che sembrava arrivare da un incubo di qualcuno che nemmeno conoscevano.
Quelle parole, che raccontavano in modo così formale una situazione tanto intima, suonavano stonate e stridule nelle menti dei due ragazzi.

"Draco, Morgana!" Improvvisamente la voce di Narcissa, che sembrava arrivare dal fondo delle scale, li riportò alla realtà e si guardarono sgomenti.

"E' mia madre! E adesso che facciamo?!"
"Scendi, sbrigati. Io chiudo tutto qui, e ti aspetto in camera mia."
"Ma..."
"Niente ma, Dray. Nemmeno una parola. Prendi tempo, distrai la zia. Appena puoi vieni da me e parliamo."
"Va bene."

Mentre Draco chiacchierava con Narcissa, Morgana richiuse lo studio e portò la pergamena con sé. La rilesse un altro paio di volte,
"toccarli in un modo che un padre non dovrebbe mai nemmeno pensare",
in effetti aveva senso dopo quello che le aveva raccontato Draco.
"Sarete per sempre i miei bambini speciali. Vi amo"
,
e un senso di profonda angoscia le pervase il petto. Avrebbe pianto se ne fosse stata capace.

Ma in quel momento Draco entrò trafelato, dicendo che Narcissa li voleva portare con sé a Londra quella sera e che l'indomani sarebbero andati in visita dai Greengrass.
Il giorno successivo sarebbe stata ora di rientrare ad Hogwarts, quindi il tempo per risolvere tutta quella faccenda - ammesso che ci fosse modo di risolvere qualcosa - si era ridotto terribilmente.
Dovevano riflettere e dovevano farlo in fretta.

"Mio padre si è denunciato, Tea!" Draco invece non aveva nessun problema con le lacrime, che iniziarono a scendere copiose sulle sue guance pallide.
Morgana gli prese le mani e lo fece sedere sul letto, adagiandosi anche lei, accanto, circondandolo con le gambe, e appoggiandosi il mento alla sua spalla.
"No, non l'ha fatto, Dray. Se questa lettera era nel cestino, incantata e apallottolata deve averci ripensato."
"Vuoi dire che adesso non si trova ad Azkaban?"
"No, non lo credo. La zia Narcissa non sarebbe così serena, ti pare?"
Un lume di speranza attraversò lo sguardo di Draco, che smise di piangere e fissò intensamente quegli unici occhi, che ora gli sembrava di conoscere.
"Che facciamo?"
"Tu cosa vorresti fare? Quello che c'è scritto su questa pergamena è molto chiaro, Dray."
"Non voglio perdere mio padre."
"Nemmeno io. Ho già perso abbastanza."
"Bene... allora cancella subito questa lettera. Falla tornare invisibile e rimettiamola al suo posto."
Morgana sgranò gli occhi, fissi su quelli del fratello. "Io... non sono capace!"
"COSA?!" Draco si slacciò dall'abbraccio delle gambe di Morgana e saltò in piedi come un grillo.
"Mi dispiace, io... ho sentito Snape pronunciare questa formula, ma non gli ho sentito annullare l'incantesimo..."
"Stai dicendo che... oddio e adesso?!"

Il piano era che Draco sarebbe andato a Londra con Narcissa, mentre Morgana sarebbe rimasta a casa, dicendo di non sentirsi bene e avrebbe spulciato tutti i libri di magia nella biblioteca in cerca del controincantesimo.
Tutto sarebbe andato alla perfezione. Forse.

***

A mezzanotte inoltrata Draco e Narcissa varcarono la soglia del Manor e, dopo aver dato la buonanotte alla madre, il ragazzo corse subito nella stanza di Morgana, ma lei non c'era.
Quindi entrò in biblioteca e la trovò addormentata sul divano, un libro enorme come cuscino.
Doveva aver cercato tutto quel tempo, e alla fine era crollata. Draco nel vederla così ebbe una stretta al cuore.

"Tea..." si accucciò di fronte al divano e le diede un tenero bacio sulle labbra.
Morgana sorrise e si svegliò, col sapore del fratellastro sul suo sorriso. "Dray... sei qui."
Draco si accorse che aveva le mani gelate e la coprì con la sua giacca, mentre lei si metteva a sedere e beveva un goccio del caffè, ormai gelato, che aveva accanto.
"Ti prego, dimmi che abbiamo una soluzione."
Morgana ormai completamente sveglia si alzò, si stiracchiò e lo guardò con aria quasi sarcastica.
"No..."
Draco buttò la testa all'indietro con uno sbuffo e si accasciò sul divano.
"...Però adesso so uccidere e torturare a occhi chiusi e saltellando su un piede solo. Dico, hai idea di quanti libri di magia oscura ci sono qui dentro?!"
"Si, avevo un vago sospetto. Quindi adesso che si fa?!"
"Non lo so. Credo di non aver trovato niente perché si tratta di magia davvero elementare, roba da principianti che di certo non serve allo zio."
"Favoloso," sibilò Draco. Poi la guardò dritto negli occhi e disse...

"Manda un gufo a Snape."
"Ma sei impazzito?!?!" Tuonò Morgana. "Vuoi farmi espellere?! Non solo sarebbe una dichiarazione implicita di utilizzo della magia fuori da Hogwarts, ma disturberei il professore in una notte di vacanza. Sai cosa significa? Mille punti in meno a Serpeverde, ed essere sbattuta fuori più veloce della luce!"
"Non lo farebbe mai. Non con te." L'espressione perplessa di Morgana lo portò a spiegarsi meglio, "Intanto fai parte della sua casa, quindi difficilmente toglierebbe punti. Poi è amico di famiglia, quindi non ti espellerebbe, anche per il legame con... mio padre..." disse queste parole con un tono amaro e sommesso, "Inoltre sei la sua preferita, quindi al limite ti darà un tema di punizione e fine della storia."
Morgana avvertì una fitta allo stomaco e un calore diffondersi sulle guance "La sua preferita...?"
"Non te ne sei accorta? Beh certo, un po' di merito ce l'hai, sei la migliore del nostro anno e forse anche del secondo, in pozioni. Però credo che tu gli piaccia anche per come ti rivolgi a lui."

Morgana non ci aveva mai pensato, non credeva che a Snape potesse piacere qualcuno.
E' vero, lei lo guardava sempre negli occhi, a differenza di quasi tutti gli altri studenti, che lo temevano. Lei non ne aveva mai avuto paura. Non ne aveva ragione: era bravissima in pozioni, era la sua materia preferita e studiava più del necessario, quindi Snape non aveva mai avuto motivo di infuriarsi con lei.
Però da qui a dire che gli piaceva, ci passava l'intero mondo magico. Al limite non la disprezzava, la tollerava, ecco.

"Quindi mi pare di capire che non ci siano alternative."
"C'è qualcun altro di cui ci possiamo fidare?"
Così Morgana impugnò penna e calamaio.

***

Buonasera Professor Snape
Disturbarla mi rincresce più di quanto possa esprimere a parole, ma mi trovo costretta a chiederle aiuto per un problema urgente.
Avrei bisogno del controincantesimo dell'incanto che rivela i segreti di fogli e documenti per riparare a un errore, so la formula ma non il nome.
Le giuro che normalmente non mi permetterei né di disturbarla in un giorno di festa, né di infrangere il divieto di utilizzo della magia fuori da Hogwarts.
Sono pronta ad assumermi le mie responsabilità e ad essere puntita.
La ringrazio in anticipo.
MAM


***

Il gufo di Snape sembrava non dovesse più arrivare, Draco e Morgana erano a letto, fronte contro fronte, come quando erano piccoli, tenendosi per i mignoli e guardandosi negli occhi.
Lui le accarezzava i capelli con la mano libera, lei indugiava sul collo e sull'orecchio, punto debole di Draco.
"Andrà tutto bene, Dray."
"Giuralo."
"Te lo giuro."
"E giurami che qualsiasi cosa accada resteremo sempre insieme."
"Staremo sempre insieme. Fino alla fine del mondo, e oltre."
Un dolce bacio sulle labbra, casto come quello di due fratelli ma fremente come quello di due amanti sigillò la loro promessa.
Stavano per addormentarsi quando un gufo bussò contro il vetro. Entrambi trasalirono e balzarono giù dal letto, risvegliando i sensi in un battito di ciglia.

"Aprilo tu, io ho paura." Pigolò Morgana.
E Draco lo aprì.

Le notti di SaturnoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora