Un mostro genera mostri

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Gli strumenti toccati nella confusa tensione di pensieri.Arrivavano inconsapevoli del danno.Lastricando sensibile provare.Mi abbandonavo regalandomi, vittima dalla facile resistenza.Cadevo Precipitando come Alice gli inferi mi accoglievano non sorpresi.
//Isabella Santacroce

Il primo Natale senza sua moglie. Senza la madre di suo figlio.

Sono solo un mostro. Avrei dovuto spedirequella lettera tanti anni fa. Draco avrebbe ancora sua madre. Morgana non avrebbe perso ancora un genitore.Ancora un lutto nella sua giovane vita. E soprattutto. Loro si sarebberosalvati. Si sarebbero salvati. Da me.

"Padre..."
"Zio Lucius, cosa fai ancora qui?"
La notte era calata sul Manor e lo studio diLucius Malfoy ormai era quasi nella più totale oscurità, se non per la flebileluce delle torce accese in giardino, che filtrava dalle tende.


Starebbero conducendo una vita normale.

Una bottiglia di Firewhisky mezza vuotatroneggiava sulla scrivania, mentre l'ombra di un uomo dal volto affilato e dailunghi capelli biondi sedeva immobile fisando la luce fuori dalla finestra.


"Padre, non hai nemmeno cenato..."
Draco ora stava appoggiato allo schienale dellapoltrona, appoggiando le mani sulle spalle del padre, che sussultò leggermente,mentre Morgana si era inginocchiata sul tappeto, davanti a lui, cercando unosguardo che faceva di tutto per non essere incrociato.


Sei un mostro, Lord Malfoy.

"Padre..."
Le labbra di Draco erano a pochi centimetri dalsuo volto, e un senso di vertigine lo colpì così forte da rendergli impossibileogni movimento.
Il ragazzo fece un passo avanti, per annullarela distanza che li separava, si sedette sul bracciolo, passandogli le bracciaintorno al collo, mentre Morgana si inginocchiava, andando ad abbracciare lavita dell'uomo e posandogli la testa sulle gambe.


Sei un mostro, Lord Malfoy, e tutto ciò chetocchi si contagia.

Draco prese il volto del padre con una mano, losollevò leggermente, e prima che Lucius potesse fare o dire qualsiasi cosa, lobaciò.
Un singhiozzo soffocato sembrò voler usciredalla bocca dell'uomo, ma in quel momento la lingua del sangue del suo sangueprese il sopravvento, sorprendendolo, bloccandolo, amandolo.
Morgana aveva appoggiato la testa sulle mani,sempre accoccolata sulle gambe di Lucius e li guardava, come fosse lospettacolo più dolce del mondo.
"Padre, non temere: noi staremo sempre con te..."


Un mostro genera mostri, Lord Malfoy.

Quello che successe subito dopo, Lord Malfoy lovide attraverso il filtro sfocato delle lacrime che scendevano copiose sullesue guance.
La bocca di lui, la lingua di lei.
Le mani, quante mani a lambire la sua pelle!
E la morbidezza del tappeto, ora a contatto conla sua pelle nuda.
A ripararlo dal freddo due lingue di fuoco chebruciavano al loro passaggio.


"Ci prenderemo cura di te, zio Lucius, non devipreoccuparti."
Morgana lo sovrastava, a cavalcioni, Draco difianco, appoggiato, lo baciava e lo leccava come se ne andasse della sua stessavita.


"No, non...." Un ultimo singhiozzo.


E poi accadde.
Con un sussulto Lucius si rese conto di essereavvolto da un calore che da mesi non sentiva e l'interruttore del suoautocontrollo andò letteralmente in tilt.
Morgana prese a oscillare, non senza difficoltà,date le dimensioni colossali dell'erezione dell'uomo, ma presto il suo corpo siadattò, chiedendone ancora e ancora, mentre l'uomo ansimava e accompagnava queimovimenti vogliosi tenendole le mani salde sulle natiche.


Cosa stai facendo, dannato essere perverso.

Draco gli sorrideva. Morgana lo amava.
"Angeli adorati, finiremo tutti all'inferno."


E mentre Morgana dava un ultimo colpo di reni,inarcando la schiena e gemendo la sua resa, Draco rispose semplicemente, "Cifiniremo insieme, e sarà bellissimo."


Poi abbracciò la sorella, che lentamente sisfilava quell'erezione ancora pulsante, e tremante si appoggiava con la schienaalla cassettiera della scrivania, mentre il fratello, dopo averla baciata condolcezza, si sdraiava e sussurrava quasi miagolando all'orecchio del padre,
"Anch'io... per favore..."


In quella stanza non c'era più spazio per remoreed esitazioni.
Ormai ogni argine era saltato e non potevano faraltro che saltare nel fuoco, tutti insieme.
E come aveva detto Draco, fu bellissimo.


Non ci fu bisogno di incantesimi dilubrificazione, visto che un attimo prima la sua erezione era stata inondata dipiacere.
Bastò prepararlo leggermente con due dita, perpoi sovrastarlo e affondare in quel calore vergine e bramoso.
Il corpo di Draco sembrava non fare nessunaresistenza, ma accolse quell'intrusione come se non avesse aspettato altro finoa quel momento.


Morgana prese posto accanto a Draco, e lobaciava con ardore, muovendo ritmicamente la mano sulla sua erezione, mentreLucius piombava nella carne della sua carne, ancora e ancora.
Lord Malfoy sussultava di piacere e singhiozzavadi dolore, contemporaneamente, senza ritegno alcuno, bruciando nel calore delfiglio e incendiando nelle sue colpe.


Ansiti e gemiti riempirono il mondo, finchéanche Draco non inarcò la schiena con un ultimo singulto incontenibile,provocando anche la resa di Lucius che crollò vinto sul ragazzo.


"...prima che col mio amore malato facciasfiorire quei boccioli incantevoli che siete."

L'inevitabile si era infine compiuto, e nessunabuona intenzione, nessuna lontananza e nessuna barriera era riuscita ad evitareche un destino già segnato si compiesse.


Tre corpi sudati, accaldati e macchiati d'amorestavano avviluppati su un tappeto pregiato appartenuto alla famiglia Malfoy dagenerazioni.
Lucius, mentre circondava con le braccia i suoiragazzi, pensava scioccamente che se i suoi avi avessero potuto vedere quellascena, sicuramente si sarebbero rivoltati nelle tombe, ma la verità era chefinalmente, quella notte, dopo aver messo a letto quei due giovani, stanchi esfiniti, Lord Malfoy dormì serenamente per la prima volta dopo tanti anni.


***


Quei giorni trascorsero in un clima ovattato equasi senza tempo.
Fu difficile come non mai riprendere l'espressoper Hogwarts.
Più il treno procedeva lungo i binari, piùsentivano il respiro corto, le nuvole addensarsi fuori dal finestrino e levertigini salire fino a provocare un forte senso di nausea.
Percepivano che un incantesimo era statospezzato inesorabilmente e qualcosa di terribile si stava per abbattere su diloro.


Così, quando arrivò la notizia che variMangiamorte erano evasi da Azkaban, e fra loro anche la zia BellatrixLestrange, entrambi sentirono un brivido lungo la schiena propagarsi.


Non avevano avuto il tempo di conoscere quelladonna, ma la sua fama la precedeva, e così, pur sapendo che essendo la sorelladella madre, difficilmente avrebbe fatto loro del male, entrambi capirono chequel presagio di sventura forse non era solo suggestione, e che da lì a brevequalcosa di catastrofico si sarebbe abbattuto su di loro.
Qualcosa che aveva a che fare con il SignoreOscuro e il loro futuro.


Sperarono solo che Lucius non avesse problemi, eche fosse al sicuro.
Ma in quel momento, non sapevano quanto sistavano sbagliando.


Le notti di SaturnoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora