Nessuna Redenzione

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Sai cosa vorrei? Incontrarti qui. Incontrarti e baciarti. Cosa di meglio di un bacio quando ci si sente romantici e soli. //Isabella Santacroce


Dopo quella notte fatta di tenerezze e di prime scoperte, Draco e Morgana non ebbero più modo di stare insieme, e forse nemmeno lo cercarono, un po' per pudore, un po' perché quel terzo anno effettivamente si stava rivelando complesso tra studio, partite di Quidditch e lupi mannari in circolazione.
Così, quando giunsero al Manor per Natale, riuscirono finalmente a rilassarsi.

Era un bel pomeriggio di sole e Morgana era uscita da alcune ore con Narcissa per andare dalla sarta a farsi confezionare un vestito per la festa che i Malfoy stavano organizzando per il 31 Dicembre.
"Stai crescendo in fretta cara, non ti va più bene niente...", così erano uscite per un vestito ma Lucius sussurrò a Draco, senza farsi sentire dalle due donne di casa, che secondo lui sarebbero tornate con gli elfi carichi di pacchi fin sopra i capelli, e Draco rise di gusto, sapendo che sarebbe stato sicuramente così.

Lucius al tramonto salì nel suo studio, ma lasciò la porta aperta, e Draco sapeva cosa significava: se vuoi entra pure.
E così fece. C'era una cosa che suo padre doveva sapere, e preferiva parlarne a quattr'occhi con lui, senza nessuno intorno.

"Draco... Figliolo vieni, cosa fai sulla porta?"
Era indeciso, il ragazzo. Inizialmente gli era sembrata una buona idea, poi più si avvicinava allo studio e meno si sentiva certo del motivo per cui si stesse recando da suo padre.
Ad ogni modo lo raggiunse e Lucius lo fece sedere sulle sue ginocchia, avvolgendolo in un caldo abbraccio.

"Va tutto bene, Draco?" Lucius conosceva suo figlio meglio di quanto conoscesse sé stesso, e aveva capito che qualcosa lo turbava.
"E' successa una cosa. Con Morgana."
"Avete litigato?"
"No no, non si tratta di questo..." Draco evitava lo sguardo diretto del padre e si accorse di avere le guance accaldate. E Lucius non era un ingenuo...
"E' successa una cosa... fra di voi...?"
"Si..."
"Draco, lo sai che non devi imbarazzarti, se sei qui è perché hai bisogno di un consiglio e io sono pronto a dartelo, figliolo."

Così Draco raccontò dell'accaduto. Del bacio e poi della mano della sorellastra che gli aveva dato piacere.
Evitò solo di scendere nei dettagli sul dove e come, altrimenti avrebbe dovuto spiegare anche l'attitudine della ragazza a fare e chiedere favori ai prefetti.
Per un attimo pensò anche che Lucius si sarebbe commosso dicendo qualcosa del tipo "Ecco, la mia ragazza! Vedi cosa significa crescere con sani princìpi?!", però decise di tralasciare e concentrarsi sull'argomento principale.

"Sei arrabbiato, padre?"
"No, Draco, come ti viene in mente? L'importante è che facciate le cose usando la testa, figliolo. Abbiamo già parlato di pozioni anticoncezionali, vero? Sai tutto quello che c'è da sapere. Basta che stiate attenti e teniate un profilo basso quando siete ad Hogwarts. Vorrei evitare di essere richiamato da Silente, perché dubito che riuscirei a scagionarvi una seconda volta..."
"No no, ma padre! Noi non abbiamo ancora..." Draco a quel punto era color aragosta, e Lucius rise di gusto a vedere il suo figliolo alle prese con il suo imbarazzo.
Poi il ragazzo aggiunse "A te... non dispiacerebbe... insomma se noi..."
"Draco, ascolta. Siete molto giovani, e questo è vero. Ma io vi conosco dal primo giorno in cui siete venuti al mondo e so che genere di rapporto vi lega. Senza contare che il vostro matrimonio era una cosa che avevamo in mente sia noi che i poveri genitori di Morgana, quindi il pensiero che la vostra unione non sia solo atta a portare avanti il sangue puro delle nostre famiglie, ma sia anche dettata dall'affetto, può rendermi solo felice."

Tornando nella sua stanza, Draco si rese conto di aver chiesto a suo padre il permesso per poter fare l'amore con Morgana, e subito dopo si rese conto anche, con un pizzico di terrore, di averlo fatto non tanto perché temeva disapprovasse, ma perché aveva paura che si sentisse escluso da quel rapporto che fin dal primo giorno era fatto di tre persone e non di due.
Capire quella cosa lo lasciò atterrito e in un attimo nella sua mente balenarono quelle dannate frasi, quella dannata lettera.

"...toccarli in un modo che un padre non dovrebbe mai nemmeno pensare."

Chissà che fine aveva fatto quella lettera.
Chissà se il suo amato padre si sentiva davvero escluso.
Mentre formulava quei pensieri, non si era nemmeno accorto di essere di nuovo sull'uscio dello studio, e Lucius lo guardava con fare interrogativo.
L'espressione di Draco era fra le più serie che l'uomo gli avesse mai visto sul volto e il suo respiro si fermò per un attimo quando Draco pronunciò queste esatte parole

"Quel giorno... io non ho fatto niente... Non credo di riuscire a ricambiare quello che mi ha fatto Morgana. Lei è una ragazza e io non so come si fa. Mi aiuti tu, padre?"

***

Una cena lasciata praticamente intatta e una bottiglia di Firewhiskey dopo, Lucius Malfoy stava cercando di mimetizzarsi col divano di una delle salette del Manor.

Quella richiesta diretta, uscita dalle labbra rosee e innocenti di suo figlio, lasciarono l'uomo interdetto, catapultandolo nella palude di immoralità dalla quale stava lottando per uscire da anni.
Draco, il suo gioiello, non poteva saperlo. Non aveva idea che lui, anni prima voleva addirittura denunciarsi al Ministero per quelle carezze fugaci e quei pensieri sporchi su lui e sulla figliastra.
Draco non riusciva a capire cosa significasse per lui toccarli mentre li insaponava, non aveva idea, non sapeva cosa stava dicendo. O forse si...?

"Ma no, figuriamoci... Sarà meglio che raggiunga Narcissa nelle sue stanze... almeno..."
"Zio Lucius, posso sedermi?" Fu un sussurro, ma Lucius scattò come se fossero piombati nella stanza gli Auror al completo per un'ispezione.
"Tesoro... beh, io in realtà stavo per andare a letto."
Morgana parve delusa, ma non voleva fare i capricci come una bambina, quindi prima di uscire dalla stanza, buttò le braccia al collo dell'uomo e gli schioccò un bacio sulla guancia
"Buonanotte, zio Lucius...".
Il ghiaccio si sciolse in un oceano di zucchero rosa.

***

Mentre Lucius Malfoy cercava di regolarizzare il suo respiro, in un'altra stanza del Manor Draco e Morgana si erano infilati sotto il piumone verde e argento a fare un'interessante conversazione.
"Senti Tea, per... quella cosa..."
"Si, ti ho già detto che possiamo rifarla... ogni tanto, magari..."
"No, è che... vorrei farlo anch'io... a te..."
Morgana si aprì in un sorriso timido, abbassò lo sguardo senza sapere cosa dire.
Poi Draco continuò e raccontò per filo e per segno alla sorella, la conversazione avuta con il padre quel pomeriggio.
Sulle prime Morgana non seppe cosa dire, fissava la tenda verde del baldacchino riflettendo.

Quella lettera, Tea. Non riesco a togliermela dalla testa. Dice che pensa di toccarci in quel modo... Come... come mi hai toccato tu. Dice che ci ama, che siamo i suoi bambini speciali. Io non so se ho fatto bene... Gli ho chiesto se voleva insegnarmi come si fa... con le ragazze... con te... Lui non ha risposto. Non voglio che se ne vada. Voglio che resti sempre con noi.

Alla fine disse solo "Hai fatto bene".
Solo tre parole, prima che la porta della camera si socchiudesse, facendo entrare uno spiraglio di luce nella stanza, che sparì velocemente com'era apparso.
Ora dei lunghi capelli argentei avanzavano verso il letto, rischiarati solo dalla luce della Luna che filtrava dalle tende della camera.

Lucius Malfoy indossava una veste da camera nera di seta, stava ai piedi del letto, appoggiato al baldacchino e guardava i suoi bambini accoglierlo con sorrisi innocenti.
La Luna piena si specchiava su quel volto esangue donandogli un'aria ultraterrena, come se da un momento all'altro avesse dovuto proseguire il suo cammino fino a svanire attraverso la parete per non materializzarsi mai più.

Invece il suo corpo era reale, era caldo e fremente.
Silenziò la stanza e in un attimo fu sotto il piumone al fianco di Morgana, che ora stava in mezzo fra lui e Draco e accarezzò prima i capelli di rubino di lei, poi quelli d'oro del figlio.

Rimase incantato a esaminare quei volti che conosceva a memoria come fosse la prima volta che li scrutava, come se li volesse esplorare fin dentro alle ossa, e i ragazzi lo sapevano perché quei due blocchi di ghiaccio li trafissero come corrente elettrica.
In un attimo, con un incantesimo non verbale, Lucius fece evanescere i pigiamini dei due ragazzi, che non fecero nemmeno finta di apparire stupiti.

"Draco mi ha detto che vorrebbe dedicarti delle attenzioni... Se sei d'accordo posso... aiutarlo..."
Morgana non disse niente, aveva la gola secca e si limitò ad annuire.
Così Lucius prese la mano destra del figlio e la direzionò sulla pelle della giovane, che reagiva ad ogni tocco, come la corda di un'arpa.
Lo condusse infine sul suo sesso e divaricò le cosce della ragazza, che sussultò.

"Vedi Draco, ci sono alcuni modi in cui puoi dimostrare la tua devozione a una donna... una di queste è con le mani, poi con la bocca o ancora facendo sesso completo, ma non credo sia il caso, per adesso."

Lo sguardo di Draco passava dagli occhi del padre alla sua mano, infilata fra le gambe di quella che era sempre stata la sua mezza mela, e decise che non era il caso di agitarsi.
Accanto a lui c'erano le due persone a cui teneva di più al mondo, quindi andava tutto bene.

Poi Lucius riprese a direzionare la mano del figlio.
"Morgana è vergine, dovrai prestare attenzione a non farle male. Devi assicurarti che sia abbastanza..." si bloccò per un attimo e subito dopo un guizzo negli occhi e la sua voce che si faceva più roca, "...bagnata. Si, direi che ci siamo. Ma se così non fosse potresti... dammi il tuo dito indice... ecco, in questo punto."
Morgana sussultò ed emise un gemito.
"Qui, con delicatezza..." e Draco iniziò a torturare quel piccolo bottoncino che faceva accelerare la respirazione della sorella, poi Lucius gli prese delicatamente la mano e fece scivolare lentamente un dito all'interno di quel calore che Draco non riusciva nemmeno a immaginare tanto intenso, e quasi tremò per la sorpresa.
Un movimento fluido e ritmico aveva iniziato a far gemere la ragazza, che sentiva un calore concentrarsi sul basso ventre, e godeva inarcando la schiena, chiedendone sempre di più.
Lucius guardò Draco poi gli mise una mano sulla nuca e lo spinse leggermente verso il basso.

"...con la bocca..." tornò in mente a Draco.
"Dove stavi toccando prima..." Disse una voce che sembrava provenire dall'oltretomba.

E lui obbedì. In un attimo la schiena si contrasse ancora, il bacino si sporse per far affondare le due dita del fratello e un ultimo singulto strozzato decretarono la resa incondizionata di una vergine contaminata dall'amore di due uomini.

Lucius fece segno a Draco di far piano e lui lentamente scivolò fuori, e si leccò le labbra in un modo che... Salazar! Davvero un uomo spregevole come me è stato in grado di creare una cosa tanto bella?!

Draco si distese sul letto, con una vistosa erezione che richiedeva attenzione.
Così Morgana si accomodò bocconi accanto a lui, circondandolo con una mano.
Prese a fare quel movimento metodico, quando a un certo punto spinta da eccitazione e forse anche curiosità, si avvicinò con la bocca, e leccò la punta di quel membro pulsante, da cui adesso usciva una goccia perlata, come fosse stato un gelato.

Lucius, a quel punto sentì la necessità di liberare la sue erezione, che pulsava nei boxer tanto da diventare dolorosa, quindi scese dal letto e gli si inginocchiò davanti, appoggiando un braccio al piumone, per non mostrarsi. Non adesso, non così.
Troppo presto, pensava.
Non sarà mai abbastanza tardi, gridava quella piccola parte sana di sé.

Mentre la bocca della giovane prendeva confidenza con il glande del fratello, lui si inarcò col bacino, ingordo e tenendole i capelli le fece scivolare il membro in gola.
Morgana sembrò tossire in un primo momento, poi quella presenza non le sembrò più tanto estranea e continuò il suo massaggio.

Lord Malfoy, preso da un fremito incontrollabile iniziò a toccarsi, facendo in modo di celare la sua vergogna con il copriletto, mentre i suoi occhi assistevano al più bello spettacolo che avesse mai visto.
I suoi bambini speciali stavano crescendo, uno sangue del suo sangue, l'altra anima della sua anima, in quel momento si promise che nessuno sarebbe mai riuscito a portarglieli via, nessuno al mondo.

Venne con un orgasmo violentissimo, che gli mozzò il respiro in gola, contemporaneamente a Draco, che inondò la bocca della sorella con un gemito sorprendente, che nemmeno credeva di aver emesso lui.

Infine, dopo un rapido incantesimo Tergeo per eliminare ogni traccia di quella follia, i due ragazzi si addormentarono di sasso, mentre Lucius Malfoy recuperava la sua veste nera, i suoi peccati e spariva nei meandri del Manor, in cerca di qualcosa.

Peccato che di redenzione non ci fosse traccia in nessuna stanza, in nessun arazzo, nemmeno in un granello di polvere di quel castello.
Non ne avrebbe trovata nemmeno se avesse cercato indietro nel tempo.
Per la famiglia Malfoy non c'era mai stata illusione di redenzione, e non ce ne sarebbe stata. Mai.

Le notti di SaturnoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora