Perdono. Perdono. Perdono.

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Ci sentiamo come Dio comanda. In vena. Di fare. Del male.
//Isabella Santacroce

Draco e Morgana non avevano più tentato la sorte nel bagno dei prefetti, né in altre zone della scuola, non avevano più coinvolto Potter in situazioni ambigue e non avevano riscattato il loro credito dato dall'Alga Branchia.

Alla fine Potter aveva vinto il Torneo Tre Maghi, Cedric Diggory era morto e l'anno scolastico era terminato.
Il Bambino Sopravvissuto sosteneva che il Signore Oscuro fosse tornato e tutti gli davano del matto... tutti tranne Draco e Morgana, che ovviamente non lo dicevano ad alta voce, ma sapevano che diceva il vero.

L'estate era cominciata da poco, Lucius era eccitato, nervoso, aveva un umore che definire altalenante era poco, e i due ragazzi cercavano di girare più al largo possibile.

***

Quella sera, stava per scatenarsi un temporale estivo, e Draco decise che era inutile far finta di andare a dormire nella sua stanza, per poi infilarsi in quella della sorella al primo tuono.
Quindi si accoccolarono insieme e sotto il leggero copriletto iniziarono a parlare.

"Tutta questa situazione... Non mi piace, Dray... non mi piace per niente."
"Ma no, il Signore Oscuro non è pericoloso per noi. Siamo purosangue, e la nostra famiglia lo ha sempre servito. Anzi, potrebbe esserci un futuro glorioso per noi."
"Ci sarebbe comunque un futuro glorioso per noi. Non dimenticarti chi siamo, ci mancherebbe che non riuscissimo ad avere un buon futuro a prescindere!"
"Si, d'accordo. Ma senza i mezzosangue fra i piedi il Mondo Magico sarà sicuramente un posto migliore!"
"Ho un brutto presentimento..."

Poi un lampo squarciò il cielo e Draco si strinse a Morgana, che prese ad accarezzarlo e a baciarlo sul collo.
"Adesso che ci penso... abbiamo lasciato qualcosa in sospeso mesi fa..." Poi scese pian piano sotto il copriletto, spostando il pigiama e i boxer del fratello stringendoli fra i denti.
Un tuono si confuse con un gemito di Draco, che gettò indietro la testa chiudendo gli occhi non appena Morgana iniziò a leccare la sua erezione.

"Non fa più così paura il temporale, eh?" Disse prima di scendere a ingoiare l'intera erezione del fratello, che riuscì solo a dire sorridendo, "Ah, sta zitta..."

Dopo pochi secondi, come se un richiamo l'avesse condotto fino a quella porta, Lucius Malfoy bussò alla porta.

"Sono io... posso?"
"Padre, entra..."
Morgana rispuntò da sotto il copriletto, col viso arrossato e guardava Lucius avvicinarsi, sul suo volto un sorriso eloquente.

"Scusate, credo di avervi interrotto, ma... qualcuno ha dimenticato di silenziare la porta... No, no, tranquilli... Narcissa dorme già."

Draco per tutta risposta si scansò verso sinistra, facendo segno al padre di accomodarsi.
Lucius non se lo fece ripetere due volte e alzò leggermente il copriletto con una mano.

"Vedo che effettivamente c'è qualcosa lasciato a metà..."
Morgana tornò fra le gambe del fratello, che nel frattempo veniva accarezzato sul petto da Lucius.

"Evanesco... Evanesco... Evanesco." e in un attimo furono brividi.

"Draco..." cominciò Lucius con un tono ambiguo, "al ballo del Ceppo avevi grandi progetti... Si sono poi realizzati?"
Draco annuì, perché fra gemiti e sospiri non riusciva a rispondere.
Lucius accarezzò il volto della ragazza, dolcemente la prese per un braccio, facendole segno di alzarsi.
"E... ci sono state altre volte?"
"No, zio Lucius..."
Con un impercettibile segno della testa fece capire alla ragazza di accomodarsi sull'erezione del fratello. Lei obbedì, non senza un inizio difficoltoso – era pur sempre la seconda volta – e iniziò un movimento regolare del bacino, guidata dall'istinto più che altro.

Lucius prese ad accarezzare il petto di Draco e il seno di Morgana, dopo pochi minuti lei inarcò il bacino e contrasse i muscoli, gemendo.
Quella stretta fece venire di riflesso anche Draco, che con un colpo di reni dichiarò la sua resa.

L'uomo prese la ragazza dolcemente e se la accostò, dal lato opposto dove Draco stava riprendendo fiato.
Per un attimo ripensò a quando erano bambini e averlo vicino era l'unico modo che avevano per addormentarsi.
Uno a destra, l'altra a sinistra. Come i pezzi di un puzzle.
I suoi bambini speciali...

Ricacciò indietro quel pensiero, quando una mano timida si accostò al suo ventre.
Draco sembrava calamitato verso quell'erezione poderosa che ancora svettava accanto a lui.
Lucius fece finta di non accorgersi dello sguardo inequivocabile che si scambiarono i due ragazzi, iniziando a scendere entrambi verso l'inguine.

Draco e Morgana si scambiarono quello sguardo complice e liquido.
Era un patto il loro, una promessa da mantenere, un segreto inconfessabile.
Era tutto questo e divenne tanto altro quando le loro lingue si incontrarono a metà strada sull'erezione di un uomo che aveva perso la battaglia della sua vita.

E fu dolce, torbido, inenarrabile e folle.
Sembravano due sirene, sembravano due consumati professionisti, ma erano solo due ragazzi che volevano bene al loro papà.

Lucius Malfoy venne in un lampo bianco soffocando lacrime e gemiti, sospiri e pentimenti.

Che io sia maledetto.

I ragazzi caddero sfiniti e addormentati, Lucius invece fece appena in tempo a sentire un click della porta della camera che qualcuno stava chiudendo dall'esterno.

E nel suo cuore fu il panico.

***

Quando Narcissa Malfoy morì, il Mondo Magico ne fu profondamente sconvolto e il suo volto campeggiò sui giornali per molti giorni.
Il Ministero avviò un'indagine, ma non era niente di più che una semplice formalità.

Narcissa Malfoy era morta di morte naturale, il cuore aveva ceduto o qualcosa di simile.
Questo riportava la Gazzetta del Profeta. E questa era la versione ufficiale.

Draco era steso sul letto, con le braccia aperte, catatonico a guardare le tende del baldacchino.
Erano giorni che non mangiava, non dormiva, non parlava. Ogni tanto piangeva.

Morgana gli portò l'ennesimo pasto che non avrebbe mangiato, poi gli si accoccolò accanto, lui si voltò verso di lei, si presero per mano, come facevano da bambini, e si addormentarono.

Per il ragazzo fu un vero shock, la sua adorata mamma non c'era più. Non riusciva a capacitarsene, era sana, stava bene. Per Morgana era il terzo genitore che la lasciava. In ogni caso la ragazza scelse di farsi forza anche per lui.
Lei sapeva cosa significava e voleva a tutti i costi proteggere Draco o almeno essere il suo appiglio.
Nemmeno quella volta aveva pianto, nemmeno in occasione della morte di sua zia. Evidentemente ormai era un pozzo prosciugato.

Lucius invece, aveva il volto sempre più teso e lo sguardo sempre più vacuo. Rispondeva alle condoglianze, si occupava del Manor e delle pratiche da sbrigare.
Passava la notte nel suo studio a contemplare la Luna, che diventava doppia, poi tripla e così via, a seconda di quanto aumentava il firewhiskey nel suo stomaco.

Una notte, aprì uno scompartimento segreto nella libreria, un doppio fondo di cui nessuno conosceva l'esistenza e ne estrasse una vecchia lettera sgualcita.

Io, Lucius Malfoy, mi dichiaro colpevole di uso improprio della magia a danno di minori... ....addormentarli e successivamente toccarli in un modo che un padre non dovrebbe mai nemmeno pensare.
...Sarete per sempre i miei bambini speciali.

"Sarebbe stato meglio se l'avessi spedita. Sarebbe stato meglio per tutti."
Col volto rigato di lacrime contava le Lune nel cielo, chiedendo perdono. Perdono. Perdono.

***

"Dray... te lo chiedo per favore: quando i nostri compagni verranno a farci le condoglianze... accettale e basta. Ti prego."
Draco si stava sistemando la cravatta, i bauli di Hogwarts erano pronti e mancava poco all'ora in cui avrebbero preso l'Hogwarts Express.

"Che intendi dire?" Chiese senza troppa curiosità.
"Intendo che probabilmente verranno anche i Grifondoro. Forse non serve nemmeno che te lo dica, ma per quanto i rapporti possano essere malsani fra di voi, le loro condoglianze saranno sicuramente sincere, quindi ti prego di accettarle e basta, senza risposte caustiche e via dicendo."

Draco sorrise. Era il primo sorriso dopo tanto, e a farglielo spuntare fu proprio il pensiero di una bella rissa coi grifoni. Però poi tranquillizzò la sorella e finì di prepararsi.

***

Come predisse Morgana – e non c'era certo bisogno del corso di divinazione per una previsione simile – in treno ci fu un via vai di compagni che portavano le condoglianze, per sé stessi e da parte delle loro famiglie.
Tutti i Serpeverde, molti Corvonero, alcuni Tassorosso.
Draco rispose gentilmente, così come Morgana.

Nel frattempo in uno scompartimento piuttosto lontano, qualcuno stava avendo una conversazione animata.
"Era una donna terribile, aveva una gran puzza sotto il naso."
"Ron falla finita. Non si parla così dei defunti!" Lo rimbeccò subito Hermione. "Oltretutto è stata una morte assurda. Tutto sommato era giovane..."
"Che ne pensi Harry? Harry?!"
"Dai Ron, Harry, siamo arrivati. Muoviamoci."

Harry Potter aveva tenuto quelle chiacchiere in sottofondo, come una vecchia radio che hai l'abitudine di accendere ma che tieni solo come compagnia, senza ascoltarla veramente.
Scendendo dal treno, si diresse a passo spedito verso una testa bionda e una rossa, seguito dai due amici che lo chiamavano e richiedevano attenzione, ma senza risultato.

"Malfoy..."
Draco si girò e si trovò la sua nemesi a pochi passi. Le persone intorno stavano già facendo spazio, aspettandosi il peggio, e volendo evitare che quel peggio gli finisse addosso.
"Malfoy, Morgana... quello che è successo è terribile. Sono addolorato per la vostra perdita."

Draco per un attimo sentì la terra mancargli sotto i piedi. L'attimo in cui fissò quegli occhi verdi davvero sconvolti e umidi.
"Saranno sicuramente sincere" quelle parole gli tornarono alla mente e nel giro di uno sguardo trovarono conferma.

Senza riflettere oltre Draco tese la mano a Harry, davanti a una sconcertata folla. E Harry questa volta gliela strinse. Dopo quattro anni, la stretta di mano che Draco gli proponeva era stata accettata.
Harry Potter sapeva cosa significava perdere i genitori. Al di là delle cattiverie, dei litigi, delle ripicche. Harry li capiva.
Sciolta la stretta di mano, ci fu un breve abbraccio con la ragazza, che gli sussurrò all'orecchio "Grazie."
Ed Harry capì che non si stava riferendo solo alle condoglianze.

Un altro anno scolastico era cominciato, ma sarebbe stato un anno completamente diverso dagli altri.

Le notti di SaturnoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora