Capitolo 25

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ANDREA

Quella giornata di scuola era andata davvero bene.
Questo non era assolutamente da dare per scontato, nella mia vita nulla andava come doveva andare.

Quando finalmente sentii il suono dell'ultima campanella, sprizzai di gioia. Volevo solo incontrare Serkan e fuggire via con lui.

Lo vidi venirmi incontro.
Non aspettavo altro.
Volevo lui, volevo stare con lui, volevo vivere ogni secondo con lui.
Era così strano tutto quello che stavo pensando?

Ci guardammo, ci stampammo un bacio e sorridemmo nel vederci.
Era tutto così abituale, era tutto così normale.

"Oh amore, sai, oggi è arrivata una nuova ragazza..."
iniziai a raccontargli tutto quello che era accaduto.
Ero felice, felice nel sapere che questa ragazza stava facendo di tutto per il proprio amore, ero felice nel sapere che una ragazza fosse arrivata nella nostra città, ero felice e volevo far in modo che lei si sentisse come se non si fosse mai andata via da Jacksonville.

Le andai vicino, le augurai il meglio e Serkan fece lo stesso.

Ma lui era fu strano.
Quando la vide fece una faccia alquanto incomprensibile.

Cosa era successo?
Chi era questa Tessa?
E perché il mio ragazzo era così teso?

Iniziavano ad entrare mille dubbi nella mia testa ma non volli chiedere nulla a lui. Volevo vedermela da sola.

Non volevo sembrare paranoica e gelosa, non volevo esserlo o meglio volevo cercare in tutti i modi di non farlo vedere, specialmente a lui.

Feci finta di nulla e continuai la mia giornata con il mio ragazzo misterioso.

Dopo quella piccola presentazione e raccomandazione, ci dirigemmo verso la macchina.

"Amore, cosa vorresti fare oggi?" Mi chiese dolcemente.

"Oggi devo vedermi con Carlotta" mentii.

Avevo in mente altre cose da fare.
Dovevo scoprire.
Dovevo sapere chi era questa Tessa e, non meno importante, dovevo scoprire cosa mi nascondeva Serkan.

Lui annuì e fece partire la macchina.

Mi lasciò davanti casa e con un dolce bacio, mi salutò. 

Entrai in casa e non volli sentir parlare di mangiare, di riposo e tanto altro ... il mio obiettivo in quel momento era solo uno: CAPIRE.

Mi fiondai in camera, buttai lo zaino a terra e accesi immediatamente il Mac.
Il Mac era molto veloce nell'accensione così nel giro di due minuti ero già sul motore di ricerca più conosciuto: Facebook.

Facebook è la salvezza e la rovina di molte persone.

Cosa mi aspettava?
La salvezza o la rovina?

Questo ormai, non dipendeva più da me.

Appena riuscii ad accedere al mio profilo, subito andai a cercare "Serkan Cayoglu" e notai, che tra gli amici, non avevo il mio ragazzo.

Furbamente gli inviai la richiesta sperando me l'accettasse il prima possibile.
Dovevo sapere e non c'era tempo da perdere.

Nel giro di pochi minuti accettò la richiesta, mi inviò un messaggio con scritto "ma quali amici amici, tu sei mia" che ignorai palesemente, e la mia indagine poteva ma soprattutto doveva avere inizio.

La curiosità mi stava uccidendo e la gelosia, probabilmente infondata, mi stava mangiando viva.

Andai sul profilo del mio fidanzato ed iniziai a guardarmi tutte le sue foto.

"È davvero bellino" pensavo ogni volta che scorrevo la foto.

Ma non era questo il motivo, non era questo quello che dovevo fare.

"FERMATI ANDREA E CONCENTRATI" mi urlò il mio subconscio.

Nelle sue foto non trovai nulla e nei suoi post c'era meno di zero.
A quanto ho potuto constatare, non ama Facebook e non lo usa particolarmente.

Non potevo arrendermi.
Dovevo continuare.
Doveva esserci qualcosa ed io, tant'è vero che mi chiamò Andrea, dovevo sapere tutto.

Andai sui suoi amici, digitai il nome "Tessa" e non ce n'era solo una.

Cos'era questo?
Uno scherzo?
Il destino si sta prendendo gioco di me?
È un nome così insolito e a quanto pare, sulla sua lista, sembrava molto comune.

Guardai ogni singolo profilo fino ad arrivare a Tessa Montgomery.
L'avevo trovata, era lei, ne ero sicura.

Con lei ci fu il procedimento inverso, prima vidi i vari post senza arrivare da nessuna parte e poi passai alle foto.

Ogni foto parlava di lei, alcune foto ritraevano il suo viso perfetto e il suo corpo mozzafiato, alcune foto ritraevano lei con la sua famiglia e in altre c'era lei con la sua cerchia molto larga di amici.

Tutti le volevano bene, questo si percepiva a primo impatto.

Il mio cuore stava iniziando a tranquillizzarsi, il mio cuore stava ricominciando a vivere.

Tutto ciò fin quando il mio occhio, in quella foto di gruppo, ricadde su Serkan.

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