Capitolo 33

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ANDREA

Era stata una delle notti più belle della mia vita.
La mia testa sul suo petto, e il mio viso sul suo cuore.
Era stato tutto perfetto, lui era sempre perfetto, delicato, dolce, amorevole e tenero.

Continuavo a pensare a noi, a quei momenti insieme, a quei suoi occhi gonfi dentro ai miei della sera prima, a quei suoi sensi di colpa e al mio modo perfetto per farlo sentire a casa. Pensavo al suo passato e al nostro futuro, pensavo a quante cose dovevo conoscere di lui nonostante pensassi di aver già visto tutto.
Pensavo a tutto questo mentre il suo respiro profondo, perso nel sonno, mi cullava dolcemente.

Mi svegliai nella stessa posizione in cui mi addormentai, con le mie gambe incrociate alla sue, il mio viso incastrato nello spazio che si forma tra il collo e la spalla e la mia mano poggiata sui suoi addominali.
Ci incastravamo alla perfezione, come due pezzi di puzzle che non aspettano altro che essere trovati per stare insieme.

Amavo stare con lui, amavo stare a contatto con ogni piccola parte del suo corpo.

"Buongiorno amore" sentii sussurrarmi all'orecchio.

Alzai lo sguardo, incrociai i suoi occhi color cioccolato e gli stampai un bacio.

"Con te al mio fianco sarà sempre un buongiorno amore" gli dissi senza troppa razionalità.

Non avevo più paura a dire ciò che pensavo, ciò che provavo.
Non avevo più paura a spogliarmi dei miei sentimenti perché erano loro che mi facevano vivere intensamente la mia vita.

Mi guardò profondamente e mi stampò un bacio sulla fronte.

In un libro avevo letto che il bacio sulla fronte era simbolo di protezione ma ero stata sempre molto scettica a riguardo. Questo prima che Serkan mi facesse davvero capire il suo reale significato.

Quando le sue labbra erano appoggiate su di me, mi sentivo sicura, protetta, nessuno avrebbe mai potuto rovinare quel momento, nessuno sarebbe stato in grado di farmi del male in quel preciso istante.
Era vero quel che diceva quel libro ed ero stata in grado di capirlo solo ora.

Tornai immediatamente nel mio spazio preferito, quello spazio che sarebbe sempre stato mio.

"Amore, che ne dici di andare a fare colazione?" Mi disse lui con un filo di voce e con la paura che mi fossi riaddormentata.

"Si" gli risposi baciandogli il petto, precisamente dove batteva il suo cuore.

Questo gesto mi faceva sentire sempre più vicina a lui, come se in qualche modo, per un attimo, fosse mio.

Mi alzai velocemente dal letto, mi misi le ciabatte di Serkan, presi la sua felpa e corsi per raggiungerlo in cucina.
Scendendo le scale mi accorsi che lui non c'era.

"Amore potevi aspettarmi però" gli dissi lamentandomi.

Ma proprio mentre misi piede sull'ultimo gradino vidi la magnifica sorpresa che aveva progettato per me.
Mi trovai davanti agli occhi il ragazzo che amavo con in mano un mazzo di rose rosse e un bigliettino.
Ero emozionata, i miei occhi si fecero lucidi nell'esatto momento in cui lo vidi, le mie mani iniziarono a tremare ed insieme a loro, anche le gambe.

"Non posso crederci" riuscii a dire
e, in quel momento, le lacrime uscirono.

Ero rimasta ferma lì, nell'esatto posto in cui mi ero fermata, non riuscivo a muovermi, non riuscivo a parlare, l'emozione era troppa.

Senza accorgermene, Serkan mi raggiunse e, con le sue braccia possenti, mi abbracciò dolcemente.

Non sapeva cosa dire ne tantomeno cosa fare. Ero in lacrime e con il mio uomo affianco.

"Grazie e scusami" gli dissi.

"Scusarti di cosa?" Mi chiese incredulo.

"Per questa stupida reazione da bambina" gli dissi mortificata.

"Tu sei la mia bambina" dichiarò.

"Tu sei pazzo" gli dissi guardandolo dritto negli occhi.

"Di te, precisamente da 61 giorni amore mio"

"61?" Gli chiesi incredula.

"Si. Hai presente quel famoso 12 settembre? Era il mio primo giorno di scuola in una città completamente nuova e tu eri lì, le nostre mani che si sfioravano durante la lezione di Dempsey ed io ero già innamorato, innamorato perso di te."

Si fermò per qualche secondo e poi continuò.

"Da quel giorno son passati precisamente 61 giorni, il che vuol dire 2 mesi in cui ci sei tu nella mia vita, nella mia testa e nel mio cuore" mi rispose senza tanti giri di parole.

Lui voleva me dal primo giorno come io, inconsapevolmente, volevo lui da subito.

I nostri sguardi avevano detto tutto, avevano già fatto tutto da soli senza che noi ne fossimo realmente a conoscenza.

YOU ARE MY SUNDove le storie prendono vita. Scoprilo ora