Capitolo 26

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SERKAN

Non ancora riuscivo a riprendermi dopo l'incontro con Tessa.

Ma cosa ci faceva qui?

Questo arrivo inaspettato non riuscivo a spiegarmelo.

Cosa voleva da me?
Di cosa aveva bisogno?
Perché proprio adesso?

Non riuscivo a pensare ad altro se non a questo.

Lasciai Andrea a casa e andai spedito verso la mia abitazione.
Non volevo restare solo, avevo bisogno di qualcuno e l'unico che mi è sempre stato accanto era lui: Tony.

"Ehi amico, hai da fare qualcosa oggi pomeriggio?" Gli chiesi per messaggio.

Speravo in una sua risposta negativa.
Avevo bisogno di una persona che non mi giudicasse ma bensì che mi aiutasse a fare chiarezza dentro con me stesso.

Tony, nel bene e nel male, era sempre stata quella persona, era sempre stato lì anche se la mia testa pensava sempre ad Andrea e la mia bocca pronunciasse sempre quel nome.

"No amico, hai in mente qualcosa?"
Mi rispose con gentilezza.

Tony era un vero amico, sarebbe stato in grado di disdire ogni minima cosa solo per stare al mio fianco.

"Vogliamo andare a farci un giro? Ho bisogno di parlarti" gli dissi con un tono quasi disperato.

"Sicuramente, che ne dici se dopo l'allenamento andiamo allo Starbucks?" mi chiese

"Grazie amico, grazie davvero" gli risposi.

Era sempre pronto ad aiutare, era sempre lì, per qualsiasi persona.
Era un ragazzo buono e si meritava ogni cosa buona che la vita potesse offrirgli.

Il pomeriggio lo passai studiando fino al momento in cui dovevo andare ad allenarmi.
Preparai molto velocemente la borsa, presi la macchina e partii.

Fu un allenamento molto duro, al termine eravamo tutti sfiniti.
Gli esercizi di allenamento dovevano essere intensificati e le strategie dovevano essere studiare nel migliore dei modi se volevamo battere i "Los angeles Rams" nella partita di domenica.

Appena finii l'allenamento, dopo le varie raccomandazioni del coach, andammo negli spogliatoi.
Tony ed io eravamo stati gli ultimi a sbrigarci così, quando vidi che gli spogliatoi erano completamente vuoti, decisi di iniziare a parlargli.

"È successo un casino To" gli confessai.

"Cosa succede amico? Ho notato che eri abbastanza teso"

Lui mi capiva benissimo con uno sguardo o con un semplice messaggio.

"Non puoi capire. Ricordi che ti avevo raccontato della mia ex Tessa?"
Gli chiesi.

"Vorresti dirmi per caso che hai capito di essere ancora innamorato di Tessa e Andrea è solo un modo per dimenticarla?" Mi chiese scioccato.

Nei suoi occhi traspariva disagio.

"No amico, ma cosa stai dicendo?"

Rimasi in silenzio per un po' e poi tutto d'un fiato gli dissi: "Tessa è qui"

"Cosa? Tessa è qui? Ho capito bene?" Iniziò a chiedermi senza sosta.

"Si è qui. Non so cosa fare adesso. Oggi è stato il suo primo giorno nella nostra scuola ed è stata Andrea a presentarmela. Ho fatto finta di non conoscerla e ci siamo salutati come due sconosciuti." gli confessai.

"E ora cosa hai intenzione di fare?"
Mi domandó preoccupato.

"Mi son pentito subito dopo di quello che avevo fatto. Non dovevo mentire, dovevo dire tutta la verità ad Andrea. Non mi perdonerà facilmente quando scoprirà tutto."

Tony annuì e cercò in ogni modo di tranquillizzarmi ma niente e nessuno poteva farlo.

Quando arrivammo allo Starbucks ci sedemmo in un tavolino e facemmo cenno al cameriere per poter ordinare.
Il cameriere chiese ad una ragazza di venir a prendere gli ordini e nel giro di pochi minuti arrivó.

"Cosa desiderate?" Chiese gentilmente la signorina ma...quella voce era familiare.
Era una voce conosciuta, una voce calda e sensuale.
Alzai la testa ed era ancora lei: Tessa.

La guardai non facendo trapelare nessuna emozione e abbassai immediatamente lo sguardo appena i nostri occhi si incrociarono.

"Serkan" disse sorpresa.

"Ciao Tessa" la salutai.

"Io sono Tony, piacere" disse il mio amico per spezzare la tensione che poteva tagliarsi con il coltello.

"Bene, cosa desiderate?"
Chiese lei molto professionalmente.

Questa era una delle cose che apprezzavo molto di lei.
Riusciva a capire le varie situazioni e i luoghi adatti per discutere.

"Io prendo un Caramel Waffle Cone Frappuccino e per Tony uno strawberry smoothie, grazie." Dissi con un tono freddo.

"Bene, grazie" disse lei e, con un sorriso, si giró e andò via.

YOU ARE MY SUNDove le storie prendono vita. Scoprilo ora