Chapter 3

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Chapter 3.

Se c’era una cosa che Harry veramente odiava era essere comandato a bacchetta o sottovalutato, se poi era una ragazza a fare tutto ciò credeva di avere il pieno diritto di incazzarsi.

Ovviamente avrebbe potuto vendicarsi con una coltellata nel ventre della ragazza, ma c’era qualcosa in lei che lo fermava. Ogni volta che incontrava i sui occhi azzurri la rabbia iniziava a placarsi e questo lo rintontiva a tal punto che iniziò a credere di stare dando di matto.

Da quando Harry Styles si lascia comandare da una ragazzina?

Che poi tanto ragazzina non la era, siccome avevano entrambi diciott’anni compiuti, o almeno così gli era sembrato di capire.

Estrasse il suo pacchetto di sigarette dalla tasca del giubbotto infilandone una in bocca, era la seconda.

Si appoggiò al cofano della sua Range Rover nera assumendo quell’aria da cattivo ragazzo che gli riusciva bene, parecchio bene.

Se Stewart, il secchione in prima fila, poteva sembrare il ragazzo della porta accanto che ti porta ogni giorno i fiori Harry poteva benissimo sembrare l’opposto, ovvero quello che hai fiori ci avrebbe dato volontariamente fuoco.

Gettò la sigaretta poco più in là appena vide gli studenti uscire dalla porta principale. Incrociò le braccia al petto cercando di individuare la ragazza tra la folla.

Ed eccola lì.

Con i capelli che le ricadevano fin sotto le spalle e gli occhi azzurri che parevano più brillanti del solito grazie al mascara nero, Harry sarebbe voluto andare là a prenderla togliendole il perenne sorriso strafottente dalla faccia.

E così fece. Avanzò lentamente verso la ragazza bionda in compagnia dell’amica togliendosi gli occhiali da sole una volta raggiunta.

« Ciao Audrey.» disse. La ragazza spalancò gli occhi per lo stupore, non credeva fosse stronzo fino a tal punto.

« Lo conosci?» sussurrò l’amica forse un po’ troppo ad alta voce poiché Harry riuscì a sentirla.

« Ovvio che mi conosce, ragazzina. Ed ora dobbiamo seriamente andare, non c’è tempo da perdere.» rispose scorbutico Harry. Olivia strabuzzò gli occhi, che razza di maleducato pensò.

« Non mi piace che mi si tratti in questo modo!» starnazzò Olivia. Harry alzò gli occhi al cielo, credeva fosse una ragazzina insolente e forse ci aveva preso in pieno. « Comunque mi chiamo Olivia Victoria Lancaster. Non ragazzina!» continuò irritata.

« Olivia perché non vai a casa? Ci sentiamo dopo.» disse Audrey salutando con un bacio sulla guancia l’amica.

« Non mi piace quel tipo.» disse girando i tacchi.

Audrey seguì Harry fino all’auto entrando insieme a lui. Non sapeva perché lo aveva seguito, ma non voleva avere altri guai.

Dove voleva portarla?

Audrey continuava a domandarselo, magari l’avrebbe uccisa visto che lei era disarmata ed era anche palese che non sarebbe dicerto riuscita a vincere la lotta ficcandogli le unghie laccate di rosso nelle braccia.

Si limitò a tacere per l’intero viaggio.

* * *

Alla fine Audrey non era morta.

Harry la aveva portata a casa sua, quella da cui era scappata già due volte.

La fece accomodare sul divano dandole una diet coke sotto richiesta di quest’ultima. Harry si sedette vicino a Audrey, sentiva la tensione salire pian piano e questo lo eccitava parecchio.

« Uhm…Harry?» lo chiamò. Il ragazzo si girò incitandola ad andare avanti. « Senti mi dispiace di essere entrata in casa tua, ma ora devo proprio andare. È tardi e se non torno a casa mio fratello mi ucciderà, letteralmente.» davvero gli aveva chiesto scusa?

« Sei in casa con una persona sospetta che gira sempre con una pistola e ti preoccupi di tornare a casa presto?.» domandò ridacchiando Harry.

« A dire il vero ho più paura di lui che di te.» mormorò.

Questo era il momento giusto.

Harry si leccò le labbra scendendo piano verso Audrey, questo feci si che la ragazza si coricò sul divano con il viso del ragazzo a pochi centimetri dal suo.

Iniziò a lasciarle baci umidi sul collo per poi soffiarci sopra, così da farle venire i brividi. Si spostò vicino al suo orecchio infilando la mano sotto il maglioncino della ragazza, fece passare le dita fredde sopra la sua pancia facendo disegni circolari e rette.

« E se io adesso prendessi il coltello e lo usassi al posto delle dita?» domandò.

Audrey iniziò a respirare affannosamente, cosa stava cercando di fare?

« C-credo che avrei comunque più paura di mio fratello.» sussurrò. Harry riprese a muovere le dita sul pancia della ragazza incatenando lo sguardo al suo.

« Uhm, sicura?» Audrey annuì flebilmente e prima che Harry potesse fare altro, la porta d’ingresso si aprì facendo spostare il riccio di scatto. Imprecò.

Rhydian entrò nella stanza sorridendo beffardo.

Era da un po’ di tempo che non vedeva Harry a casa con una ragazza, solitamente era lui che andava da loro.

Il che lo incuriosiva, Rhydian sapeva tutto di tutti. Non per altro veniva definito “il ragazzo che ne sa più del diavolo” perché sapeva davvero troppo.

Ma non l’identità di Shadow, anche se su questo ci stava lavorando. Sorrise di nuovo quando si accorse che la ragazza seduta sul divano era la stessa che aveva incontrato alla festa.

Audrey rimase a bocca aperta riconoscendo quello che lei aveva definito un ragazzino, scoprì che avevano la stessa età.

« Ciao Audrey Grace Geeson.» la ragazza si alzò rimettendosi il giubbotto.

Aveva alcune opzioni: A il ragazzo era un maniaco fissato con i nomi, B uno psicopatico e C uno stalker.

« Dove stai andando?» chiese Harry.

« A casa, te lo ho detto prima.» rispose lievemente in imbarazzo per ciò che era successo.

« La accompagno io se vuoi che non vada da sola.» propose Rhydian. Harry annuì, si fidava di lui come se fosse suo fratello.

I due uscirono dalla porta cominciando a camminare lungo il marciapiede, Rhydian teneva fra le labbra una sigaretta spenta.

Audrey lo esaminò per tutto il tempo, era abbastanza strano.

Lo aveva visto qualche volta a scuola, se ne stava sempre in disparte con il suo tablet tra le mani e una sigaretta spenta tra le labbra. Probabilmente sempre la stessa.

Audrey si tirò su le maniche, se le guardavi attentamente il polso riuscivi ad intravedere le rondini in volo che aveva tatuate accanto al polso.

Rhydian ci pensò su bene, aveva già visto quel tatuaggio da qualche parte.

La ragazza si fermò lungo il ponte prendendo fiato. « Da qui proseguo da sola, devo inventare qualcosa da dire a mio fratello.» disse.

« Oppure potresti dirgli direttamente che sei andata a letto con Harry, beh tecnicamente lo avete fatto sul divano.» sorrise.

« Non lo abbiamo fatto.» ribatté Audrey.

« Nascondi un segreto Audrey Grace Geeson.» disse piano il ragazzo. « Ed io lo scoprirò.»

Ciao a tutte :)

Metto il capitolo oggi perchè lunedì non credo di riuscirci, magari domenica se riesco ne metto un'altro.

Vi prego di lasciare qualche commento così posso sapere cosa ne pensate della storia e anche di votarla :)

Alla prossima, ciao ciao.

Monica xxx

Shadow.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora