Chapter 14.
Harry le strinse la mano per assicurarla che di lui poteva fidarsi.
« Stavamo andando fuori città ed eravamo nella strada dopo la tangenziale, quella dove stavi andando troppo veloce.» continuò il suo racconto Audrey. Harry si maledisse mentalmente per quello che aveva fatto. « Io ero seduta dietro con mio fratello e mia madre stava guidando, stavamo decidendo a che gusto prendere il gelato e poi ho cominciato a sentire un ticchettio. I-io…io credevo che fosse qualcosa che veniva da fuori, così non ci ho fatto molto caso.» sussurrò stringendo più forte la sua mano. « Anche mia madre se ne era accorta. Eravamo vicini al punto dove ti sei fermato quando lei ci ha urlato di scendere dall’auto, poi si è fermata dove eravamo noi oggi.»
Si fermò improvvisamente singhiozzando.
« Non sei obbligata a dirmelo.» la tranquillizzò Harry.
« Ha urlato di nuovo ed il ticchettio era più veloce. Mio fratello è sceso, io stavo aspettando mia madre perché facevo sempre così. Poi lei mi ha urlato di non aspettarla e sono saltata giù tra le braccia di mio fratello, mia mamma stava aprendo la portiera.» gli dice giocando nervosamente con le mani del ragazzo. « E mentre stava per scendere la bomba è scattata e l’auto è scoppiata cominciando a prendere fuoco, lei era morta.» continuò. « Mio fratello aveva dieci anni, mi ha preso per mano e mi ha detto che dovevamo andarcene. Una signora ci ha ospitato a casa sua con lei e suo figlio, dopo un mese siamo tornati a casa e mio padre non c’era più.» finì di raccontare il suo racconto.
« Mi dispiace così tanto Audrey.» mormorò Harry stringendola a sé. « Per questo sapevi che l’auto aveva una bomba, per il ticchettio! Senza di te saremmo morti, Audrey.» la rassicurò il ragazzo.
« Non volevo perdere un’altra persona a cui tengo, anzi francamente non sapevo nemmeno cos’eri per me.» si confidò. « Sei entrato prepotentemente nella mia vita non lasciandomi via di scampo, ma alla fin fine ne sono felice.»
« Non lasciarmi Audrey, so che stare con un fottuto assassino non il massimo, ma ti prego non andartene.» le sussurrò all’orecchio Harry.
Audrey prese il viso del ragazzo tra le mani posando lievemente le labbra sulle sue, si avvicinò di più a lui rendendo il bacio disperato perché ne avevano bisogno entrambi.
Infilò una mano tra i ricci di Harry arrotolandoseli tra le dita, erano così soffici.
« Non voglio farlo.» soffiò sulle sue labbra Audrey.
* * *
Audrey aveva passato il resto della notte a giocare con i capelli di Harry mentre lui dormiva o almeno così aveva lasciato credere ad Audrey per farla felice.
Era uscita a prendere un po’ d’aria fresca nel piccolo giardinetto che circondava il cottage e la vista era assai gradevole. Aveva trovato un vecchio giornale lasciato sul tavolino in soggiorno e aveva deciso di sfogliarlo per fare passare il tempo.
Quando Harry si svegliò si preoccupò, Audrey non era più nel letto accanto a lui. Si infilò velocemente i jeans e cambiò maglietta.
Uscì e la trovo seduta sulla panchina in legno intenta sfogliare un giornale, fu sollevato sapendo che era ancora al sicuro.
Si avvicinò a lei notando che si era già cambiata con i vestiti della sera prima ed aveva legato i capelli in una treccia malfatta che le ricadeva sulla spalla sinistra. Si abbassò lasciandole un bacio sulla guancia che la fece sussultare.
Quando vide Harry dietro di lei, sorrise, le era mancato durante la sua assenza.
« Dobbiamo tornare a casa, devi andare a scuola.» le spiegò Harry. Aveva preso il borsone con lui e chiuso la casa a chiave.
Audrey annuì alzandosi dalla panchina. Posò il giornale nella cassetta dalla posta e raggiunse Harry nell’auto.
« Anche tu dovresti essere a scuola.» lo stuzzicò.
« Dovrei, ma non ci sarò.» rispose Harry sorridente.
« Peccato. Abbiamo storia insieme, se non sbaglio, alla terza ora.» gli disse mentre cominciò a rifarsi la treccia.
« Forse potrei ripensarci.» ridacchiò Harry cercando la mano di Audrey che al momento era impegnata a fare altro.
Finita l’ora di storia, Audrey era dispiaciuta.
Harry non era riuscito a venire per un impegno che aveva con uno dei suoi amici della gang, nemmeno Lena si era presentata quella mattina.
Sulla strada di casa aveva incontrato Olivia in auto con la madre che la stava portando dal dentista nonostante abbia già i denti pressoché perfetti.
Audrey aprì la porta di casa sorprendendosi nel trovare Will seduto sul divano, di solito non era mai a casa a quest’ora.
« Ciao Will.» biascicò Audrey.
« Oddio sei tu! Non sai quanto Jace è incazzato con te, Audrey!» le disse il moro saltando in piedi. Audrey lo guardò confusa.
Nel frattempo l’imminente figura di Jace entrò nella stanza, era strano vederlo con una maglietta rossa ed i pantaloni della tutta.
« Dove cazzo sei stata?!» urlò suo fratello avvicinandosi pericolosamente a lei.
« Potresti arrivarci anche da solo visto che sai benissimo dove sono stata.» ribatté Audrey.
« Che eri con Styles è ovvio, nonostante io ti abbia ripetuto più volte che devi starci lontano. Ti ha toccata? Giuro che lo faccio fuori anche se solo a pensato di farlo, Audrey!» sbottò suo fratello diventando improvvisamente iperprotettivo.
« No!» urlò. « Ha detto che non era sicuro tornare indietro, ma non so il perché…non ha voluto dirmelo.» spiegò Audrey.
« Lo scopriremo presto. Comunque non prendere impegni per questa sera.» disse Jace provando a calmarsi.
Il biondo uscì dalla stanza lasciando soli Audrey e Will. Il ragazzo si avvicinò all’orecchio della ragazza per non farsi sentire da altri.
« Crediamo che Coff sia coinvolto in qualcosa, dove c’entri tu… cioè, intendo Shadow.» la informò.
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Eccomi qui :)
Stranamente sono in anticipo, spero vi faccia piacere.
Volevo ringraziarvi infinitamente per tutti i voti/visiste/commenti. Siete dei tesori, grazie davvero *-*
Finalmente si sa qualcosa in più sull'infanzia di Audrey, scusate se è leggermente banale. D'altro canto, spero vi sia piaciuta.
Potrete leggere il prossimo capitolo (che ho già pronto) quando il capitolo avrà 15 voti e 6 commenti. Come al solito :)
Ciao Ciao.
Monica x
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Shadow.
Fanfiction~ Shadow è come un'ombra e da essa prende il nome. Lei sta nell'ombra, vive nell'ombra e fa ogni cosa nell'ombra...