Chapter 33.

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Se vi va passate dalla storia che sto traducendo, si intitola Poison, probabilmente qualcuna di voi la conosce. Vi lascio il link: http://www.wattpad.com/story/13292792-poison-traduzione-italian

Ho messo il secondo capitolo della traduzione.

L'inidzio su Olivia lo trovate nello spazio utrice alla fine del capitolo :)

Chapter 33.

La neve aveva ricominciato a cadere.

La ragazza bionda osservava con attenzione i piccoli fiocchi di neve che invadevano ogni cosa su cui avevano accesso.

Le persone camminavano velocemente , stretti nei lori giubbotti pesanti, con gli ombrelli alzati che minacciavano di volare via per il troppo vento. Non perdevano nemmeno un secondo ad osservare il magico fenomeno che colpiva ogni abitante della Terra, o almeno così Audrey credeva.

Le strade della città erano cosparse di quella sostanza bianca che riusciva a mettere di buon umore qualsiasi bambino che si trovasse in circolazione.

Audrey non poté fare a meno di sorridere quando Anne cominciò a raccontare di quanto a Harry piacesse la neve quando aveva cinque anni.

Raccontò che stava fuori in giardino delle ore a lanciare palle di neve e a buttarsi nei cumuli che sua sorella creava per fargli un dispetto.

E Audrey quella scena se l’era immaginata: nella sua mente vedeva un dolce bambino con dei grandi occhi color giada, che si lanciava sulla candida neve bianca, avvolto in un piccolo cappottino blu scuro.

I capelli riccioli erano nascosti sotto un capellino di lana che faceva risaltare le sue guance arrosate per il freddo.

Tutto ciò le fece sfuggire l’ennesimo sorriso.

A quell’affermazione, Harry si voltò verso Audrey pregandola di smetterla di ridacchiare, tutto ciò rendeva più calorosa la giornata in famiglia

Avevano passato l’intro pomeriggio a parlare di com’era Harry da bambino, di cosa fosse successo in tutti questi anni.

Ma, una cosa aveva sconvolto il ragazzo riccio.

Harry aveva scoperto che sua madre conosceva Dave.

Lei gli aveva raccontato che nel periodo iniziale della fuga di Harry, i due si sentivano spesso. Dave le assicurava ogni giorno di come stesse suo figlio, perciò la madre sapeva cos’era diventato. Il membro di una gang, abbastanza riconosciuta nella loro città.

La cosa ancora non le andava a genio, ma non poteva di certo prendere suo figlio e segregarlo in casa a vita.

Al ragazzo riccio la cosa non faceva ne caldo ne freddo, finché non avesse scoperto che era anche un assassino, tutto sarebbe andato per il verso giusto.

Harry non aveva fatto altro che ascoltare con gli occhi luccicanti, anche se a volte si intrometteva nel discorso per evitare che sua madre potesse metterlo in imbarazzo con aneddoti della sua infanzia.

« Dovresti sentirlo suonare il pianoforte!» esclamò Anne in estasi battendo le mani.

Audrey sorrise annuendo.

« È davvero bravo!» aggiunse la sorella di Harry, lanciando uno sguardo complice al fratello che si era voltato di lato per non far notare il suo imbarazzo.

« Suoni ancora il pianoforte, Harry?» domandò la madre.

La ragazza bionda si voltò verso il suo ragazzo aspettando una sua risposta, non lo aveva mai sentito suonare.

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