Chapter 8

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Ciaooo :) Ho una piccola sorpresa per voi! Sono riuscita a mettere il capitolo subito e volevo inoltre ringraziarvi per tutte le visite, i voti ed i commenti. Per il prossimo capitolo la procedura è la stessa di sempre. Spero vi piaccia, ciao ciao.

Monica x

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Chapter 8

Jace e Will erano usciti qualche ora fa lasciando Audrey e Paige a casa da sole. La bionda si trovava coricata sul suo letto concentrata nel sfogliare una rivista di moda che aveva comprato nel tornare a casa.

Strappò una pagina posandola sul comodino per ricordarsi che doveva passare in profumeria per comprare il nuovo mascara della Rimmel London. Con il calore della stufa riusciva a stare al caldo anche in mutande e maglietta, com’era appunto adesso.

I vestiti erano buttati a terra in ordine sparso e la tazza di tè semivuota era posata sul comodino accanto ad un biscotto smangiucchiato, ma ad Audrey questo andava bene.

Lanciò la rivista per terra con uno scatto quando vide Harry entrare in camera sua, che diamine ci faceva in casa?!

Scattò in piedi saltandogli praticamente addosso.

« Oh piccola! Capisco che fremi dalla voglia di venire a letto con me, ma lasciami almeno entrare!» ridacchiò Harry prendendola per i fianchi. Audrey portò le mani alla testa esasperata.

« Chi diamine ti ha fatto entrare?!» sbottò, controllando dalla finestra se stava arrivando qualcuno. Sospirò sollevata quando vide che non c’era nessuno. « Devi andartene subito!»

« Ti avevo detto che dovevamo uscire questa sera.» le ricordò Harry. La ragazza annuì spingendo la maglia un po’ più in giù quando si rese conto che era praticamente svestita davanti a lui. « Oh tranquilla, puoi anche rimanere così.»

Audrey fece finta di niente prendendo dei vestiti puliti dalla cassettiera. Sussultò quando Harry le lasciò un pizzicotto sul sedere.    

Corse in bagno e il più velocemente possibile si cambiò pronta per “uscire” con Harry. Il ragazzo la stava aspettando seduto sul letto e nel frattempo aveva cominciato a sfogliare la rivista che in precedenza Audrey aveva scagliato sul pavimento. Si mise la giacca spingendo Harry fuori dalla stanza.

Lo portò fino alla porta sul retro, dove uscirono e s’incamminarono fino al vialetto opposto, dove si presumeva Harry avesse parcheggiato. Quando Audrey si ritrovò insieme al ragazzo, sul vialetto, di fronte ad una moto, con due caschi, non sapeva davvero se scappare via oppure lanciarsi giù dal ponte. Davvero voleva portarla in moto?

Harry le sorrise infilando un casco bianco sulla testa della ragazza che in seguito lo allacciò, il ragazzo fece la stessa cosa salendo sul veicolo. Audrey salì dietro di lui circondandogli la vita con le braccia. Harry sussultò a quel tocco.

« Ti da fastidio?» domandò Audrey spostando le braccia, dal canto suo Harry le riallacciò intorno alla propria vita e scosse leggermente la testa.

Con uno scatto la moto partì facendo traballare Audrey per un attimo, i capelli rimasti fuori dal casco le si alzavano a causa del vento. Istintivamente si strinse più a Harry per paura di cadere e giurò di aver sentito la schiena del ragazzo tremare a causa della sua solita risatina rauca.

Rimasero parecchio tempo per strada, erano andati fuori città e Dio solo sa dove voleva portarla. Quando la moto si fermò, erano parecchio lontani da casa. La ragazza scese per prima posando il casco sulla moto di Harry.

Una volta finito di sistemarsi Harry la prese per mano portandola fino a un laghetto dove vi era costruito un piccolo ponte che si fermava poco più in là sull’acqua. Legata a uno dei pali c’era una canoa con un remo, Harry scese sedendosi sul lato sinistro.

Audrey rimase ferma su un’asse di legno a fissare i movimenti di Harry che sembrava così sicuro di cosa stava facendo.

« Che fai, non vieni?» domandò Harry allungando un braccio per aiutarla a scendere. Audrey si aggrappò a lui saltando lentamente sulla canoa dove si sedette di fronte ad Harry.

Il ragazzo cominciò a remare lentamente fino ad arrivare nel bel mezzo del laghetto, Audrey continuava a fissare i suoi muscoli tendersi ogni volta che lui muoveva il remo in diverse direzioni. Quando si fermò, lei gli scambiò un timido sorriso scostandosi le ciocche ribelli di capelli dietro le orecchie, Harry estrasse due pacchettini di Twix porgendone uno alla ragazza che aprì e divorò in pochi secondi.

« Vedo che ti piacciono.» mormorò ridacchiando. I muscoli di Harry sembravano pian piano rilassarsi lasciando spazio al suo lato dolce, nascondendo quello rude e grossolano che spesso usava. Dal canto suo, Audrey annuì infilandosi il pacchettino vuoto nella tasca del giacchino di jeans.

Prese il lucidalabbra alla pesca passandosene un po’ sulle labbra che per il freddo stavano iniziando pian piano a screpolarsi, lo rinfilò nella tasca interiore della giacca tornando a guardare Harry che al momento teneva un foglietto bianco piegato tra le mani. Audrey lo fissò confusa. 

« È una lista di cose su di me, così potrai conoscermi meglio.» disse Harry. La corazza che costantemente teneva appresso sembrava star lentamente crollando solo per Audrey, che a sua volta prese la lista tra le mani poiché Harry gliela stava passando. « Potresti leggerla a casa?» domandò. Lei annuì riponendola nella stessa tasca del lucidalabbra. « Perché non parli?» gli chiese.

« Non lo so.» sussurrò. Harry la faceva sentire strana, fin troppo per i suoi gusti. Lentamente il ragazzo si avvicinò a lei e per la terza volta s’impossessò delle sue labbra diventate soffici e meno screpolate. Audrey si lasciò cadere in avanti tra le braccia del ragazzo che le stringevano i fianchi per far rimanere in equilibrio la canoa. Harry passò la lingua sulle labbra della ragazza che gli lasciò esplorare la sua bocca. Harry sapeva di cioccolato a causa dei Twix mangiati in precedenza.

Presto il ragazzo le infilò le mani sotto la maglietta passando le lunghe dita su tutta la schiena rimasta scoperta, le faceva venire i brividi.

Il bacio non durò a lungo, un anziano signore stava urlando qualcosa contro i due ragazzi sulla canoa. Audrey si sentì in imbarazzo mentre Harry cominciò a imprecare a bassa voce. Il ragazzo remò fin poco più in là del piccolo ponte aiutando Audrey a scendere.

Intrecciò le dita con quella della ragazza sussurrando. « Ora dobbiamo correre.»

Audrey scoppiò a ridere.

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