"Izzy, Izzy, svegliati è il tuo primo giorno alla high school!!" vengo svegliata così dalla voce squillante della mia sorellina Valery, che corre per la stanza senza smettere di chiamarmi.
Apro stancamente gli occhi, per un attimo lancio uno sguardo assente e confuso a Valery, mettendomi seduta sul letto e sentendo già nostalgia del mio soffice cuscino, poi mi concentro sulle parole di mia sorella il tuo primo giorno alla high school.
Mi alzo di scatto dal letto, ho dormito a malapena questa notte dall'emozione.
Mi sono trasferita con la mia famiglia due anni fa dall'Italia in Inghilterra, in quanto mio papà, essendo nato in Inghilterra e lavorando per un'azienda inglese, ha ottenuto un'importante offerta di lavoro a Londra.
All'inizio per tutti noi è stata un po' dura, nonostante l'eccitazione di trasferirci in una città unica e meravigliosa come Londra; infatti è stato difficile lasciare la nostra routine, e trasferirsi in uno stato e in una città completamente diversi, dovendo parlare abitualmente una lingua che non era l'italiano. Perciò io, mia sorella e mio fratello Robert per un anno non abbiamo frequentato la scuola, svolgendo lezioni private di lingua a casa, e rimettendoci al passo con gli studi già compiuti dai ragazzi inglesi della nostra età.
Il liceo scelto dai nostri genitori per noi è piuttosto simile a un college, poiché si resta 24 ore su 24 in compagnia degli altri ragazzi, vedendo i genitori solo per le vacanze.
E così dopo mio fratello quest'anno tocca anche a me, la paura è grande ma mi sento pronta a vivere questa esperienza, nella speranza di riuscire anch'io a trovare degli amici come è riuscito lui. In Italia infatti non sono stata altrettanto fortunata, la mia forte timidezza e insicurezza me lo ha sempre impedito.
Questo quarto anno sarà tutto nuovo e diverso; insegnanti, aule, attività e compagni che saranno coinquilini, mi sembra ancora di sognare, e invece è tutto incredibilmente vero.
Prima di uscire dalla mia stanza mi fermo accanto alla porta ad osservarla, mi mancherà tutto questo, la mia casa e la mia stanza, che è stato il mio rifugio sicuro.
Valery mi trascina per una mano. "Adesso arrivo Valery" le dico con un sorriso.
Corro in bagno a darmi una sistemata, raccolgo i miei ricci capelli neri in una coda alta in modo che siano più ordinati, poi mi fiondo in cucina per fare colazione. Mia mamma e mio papà mi aspettano a tavola, mi guardano con un velo di tristezza, ma mi sorridono. "Vieni Izzy, la colazione è pronta, siamo così felici ed emozionati per te" dice mia mamma accarezzandomi i capelli mentre mi siedo vicino a lei.
"I tuoi bagagli sono in sala, non dimenticare nulla tesoro" dice mio papà con un sorriso.
Mia sorella si siede di fronte a me. "Vorrei tanto venire con te al liceo" esclama addentando tristemente una brioche.
"È ancora presto sorellina, ma tranquilla che ti racconterò tutto e ti manderò delle foto" le dico con un sorriso.
Mi mancheranno tanto, tutti quanti, persino mio fratello Robert, che scende in quel momento le scale. Mia mamma lo guarda con aria di rimprovero. "Avanti Robert, facciamo colazione tutti insieme, Isabelle fra poco deve andare".
"Scusate per il ritardo, ciao Izzy, finalmente ci liberiamo di te" scherza lui.
"Ciao Rob, anche io sono felice di non averti più tra i piedi" ribatto con un sorriso.
Anche se io e mio fratello litighiamo spesso mi mancheranno i nostri scherzi e le risate.
Finisco colazione e mi alzo andando in stanza a raccogliere le ultime cose, non ci posso ancora credere che sto per partire, mi vesto con l'uniforme del liceo che non è niente male: camicia bianca e gonna rossa a quadri, con maglioncino e le calze nere, mi fa sentire emozionata indossarla, sono ufficialmente una studentessa della high school.
Esco dalla stanza e mi imbatto in Robert, che nota la mia eccitazione e ansia. "Izzy rilassati, andrà bene, il liceo inglese è figo, ti divertirai e apprenderai cose nuove, e sono sicuro che agli insegnanti piacerai più di quanto gli piacessi io" dice facendomi l'occhiolino. In effetti lui è sempre stato più sregolato di me, alla high school ne ha combinate di tutti i colori con i suoi amici, e lo studio lo ha sempre un po' trascurato, a differenza di me che sono dipendente dai libri e seguo sempre le regole.
"Grazie Rob, spero di conoscere anche dei nuovi amici" dico timidamente. Infatti sono più spaventata dai miei coetanei che dagli insegnanti, in quanto il mio problema è sempre stato relazionarmi con gli altri.
"Beh per questo ricorda di seguire l'esempio di tuo fratello maggiore, sii spontanea, scherza con gli altri e fatti valere, vedrai che ce la farai, ci sono tante persone al liceo perciò qualcuno simpatico lo troverai di sicuro" mi rassicura.
Gli sorrido e mi dirigo alla porta dove mamma, papà e Valery mi aspettano. "Mi mancherai tanto Izzy" dice Valery abbracciandomi.
"Anche tu Vale" dico stringendola, poi guardandola vedo i suoi occhi diventare lucidi "ehi ci sentiremo spesso, okay? E poi tornerò per le vacanze, ci vedremo fra pochi mesi" le dico accarezzandola, lei mi sorride annuendo.
Anche mio fratello si avvicina, mi guarda con finto disinteresse, ma noto che anche lui è triste. "Non ti aspetterai mica che ti abbracci?" mi chiede sarcastico.
Io rido e lo abbraccio, mentre lui mi accarezza i capelli. "Mi mancherai sorellina, sul serio" mi sussurra.
"Anche tu fratellone" gli rispondo.
Li guardo sentendo le lacrime salirmi agli occhi, cerco di trattenerle e sorrido, salutandoli con un cenno e allontanandomi con i miei genitori.
Saliamo in macchina e io mi perdo a guardare la mia casa, e poi la mia città scorrere veloce, sempre più lontana; sto abbandonando tutto ciò che mi è familiare, provo nostalgia ma anche una sensazione di curiosità ed eccitazione poiché qualcosa di nuovo mi attende.
Mamma e papà cominciano a farmi varie raccomandazioni e cercano di rassicurarmi. Il viaggio è veloce e intravedo il liceo, un grosso edificio imponente, gremito di ragazzi come me, che abbracciano i genitori o si incamminano nel parco verso l'ingresso.
Scendo e abbraccio forte la mamma. "Mi chiamerai, vero? Voglio sapere tutto del tuo primo giorno, le tue lezioni, so che andrai bene. Mi raccomando studia come hai sempre fatto e divertiti, fai anche amicizia, sii te stessa Izzy" mi dice senza riuscire a trattenere qualche lacrima.
"Certo mamma tranquilla, non piangere. Mi mancherai, ci sentiremo spesso promesso" la rassicuro cercando di non piangere, voglio pensare alle cose positive, e al fatto che sentirò sempre i miei genitori e li rivedrò presto.
"Mi mancherai tesoro" risponde lei.
Anche papà mi abbraccia. "Goditi il liceo Isabelle e non preoccuparti, mi mancherai".
"Grazie papà, anche tu mi mancherai" rispondo, poi prendo la mia valigia e la borsa, e mi allontano, facendo un cenno ai miei genitori che ricambiano sorridendo. Dopodiché proseguo verso la scuola senza voltarmi, inizia la mia nuova esperienza, mi incammino per il parco guardandomi intorno spaesata, vedendo tanti altri ragazzi presi a salutare i parenti e ad incamminarsi con le borse.
La maggior parte dei ragazzi però sembrano non essere estranei al liceo, e camminano sicuri in gruppi, guardando curiosi i nuovi arrivati.
Cerco di non agitarmi e mi incammino con decisione verso l'ingresso, eccomi alla high school, ora non si torna più indietro.
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Quello che non so di te
Teen FictionIsabelle è una ragazza dolce e insicura, che si trova a frequentare una nuova scuola in una nuova città. Alex è un ragazzo bello e insopportabile, in fuga dal suo passato che cerca in tutti i modi di nascondere. Cosa accadrà quando i destini di que...