Capitolo 13

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Vedo in lontananza Alex e i suoi amici parlare tra loro, Cassidy gli lancia sguardi languidi ma lui non sembra prestarle molta attenzione; questo mi rende felice, ma mi rattrista il fatto che sembri ignorare anche me.

Finite le lezioni è ora di continuare a fare la ricerca di storia con Alex, non ho il coraggio di avvicinarmi a lui, temo che la serata di ieri per lui non significhi più nulla. Alla fine è lui ad avvicinarsi a me. "Allora Isabelle, continuiamo la ricerca?" mi chiede con un sorriso.

"Sì, certo" rispondo io un po' distaccata evitando il suo sguardo.

"Va bene se andiamo nella mia stanza?".

"Non ci penso neanche, non voglio incontrare il tuo simpatico amico" rispondo con rabbia.

"Non abbiamo molte altre possibilità: Cassidy mi ha detto che va in stanza da Daniel, perciò Jason sarà in stanza tua con Evelyn, quindi rimane solo la mia stanza" conclude Alex. Vedendo che io non rispondo guardandolo contrariata aggiunge: "Non ti preoccupare, Eric non ci sarà, è da Katie per la ricerca, abbiamo la stanza tutta per noi" detto quello mi fa un sorriso divertito.

Io continuo a guardarlo seria. "Okay allora andiamo" rispondo dandogli le spalle e dirigendomi verso la sua stanza. Una volta arrivati mi sento alquanto impacciata e imbarazzata nell'essere nella sua stanza: l'occhio mi cade subito sul lato di Eric, ci sono vestiti ammucchiati di ogni genere, scarpe e calzini a terra, mentre il lato di Alex è più ordinato, a parte qualche vestito qua e là. Mi soffermo a osservare uno scaffale in cui tiene vari cd musicali, la sua passione per la musica è chiaramente intuibile.

"Sì lo so la nostra stanza non brilla per l'ordine, soprattutto a causa di Eric, io ho cercato di fare il possibile, accomodati pure" mi dice sedendosi sul suo letto e prendendo il computer. Io mi siedo timidamente senza dire una parola, Alex mi guarda perplesso. "Sei strana Isabelle, qualcosa non va?". Vorrei sputargli addosso tutta la mia rabbia e delusione, ma mi limito a rispondere con voce calma e distaccata: "No, va tutto bene". Alex continua a guardarmi dubbioso, mi sento analizzata dal suo sguardo che cerco di evitare.

"Izzy lo vedo che qualcosa non va, fingi indifferenza, parli a monotono, ed eviti il mio sguardo. Ti conosco, facevi così anche quando da piccoli litigavamo e rimanevi offesa con me, finché non ti chiedevo scusa". Mi viene da sorridere al pensiero, ogni volta che io e Alex parliamo di qualche ricordo dell'infanzia mi sento serena, e mi sembra di ritornare indietro a quei momenti felici.

Poi ritorno alla realtà presente, guardo Alex negli occhi, per un attimo non so cosa dire, poi inizio a parlare, mantenendo un tono di voce calmo che non lasci trasparire troppo le mie emozioni: "Sai cosa c'è? Che non ti capisco più Alex: un momento sei simpatico, dolce e ricordi insieme a me i momenti belli della nostra infanzia. Il momento dopo diventi freddo, antipatico e mi ignori. Io continuo a illudermi e a vedere in te l'Alex a cui ho voluto bene, il mio migliore amico, e poi un nuovo Alex che mi fa provare sentimenti diversi, che sembra provare anche lui dei sentimenti diversi e belli per me." Mi interrompo un attimo prendendo fiato. "E dopo invece mi ritrovo davanti un'altra persona, uno sconosciuto, un Alex antipatico, il leader del gruppo dei popolari, un ragazzo freddo e insensibile che si prende gioco dei sentimenti delle persone. Quindi non posso affezionarmi a un ragazzo che non so chi è, perché si sta troppo male". Dico quelle parole di getto, trattengo con forza le lacrime per non risultare più ridicola di quanto probabilmente già sembro, ma la mia voce tradisce tutte le mie emozioni, e non riesco più a trattenermi dall'essere sincera.

Lui mi guarda per un attimo in silenzio, colpito dalle mie parole, poi inizia a parlare: "Isabelle mi spiace. Certe volte non so più neanch'io chi sono: se l'Alex leader del suo gruppo, quello popolare che si sente forte e invincibile usando le debolezze degli altri, oppure l'Alex che era il tuo migliore amico e che inizia a provare sentimenti per te. Forse sono tutte queste persone insieme o nessuna di queste, e non so neanch'io chi preferisco essere. l'Alex leader e popolare mi fa dimenticare ogni mio dolore, facendomi divertire, circondandomi di amici e facendomi sentire forte, ma non vero." Si interrompe un attimo, fino a quel momento il suo sguardo era perso per la stanza, ora torna a fissarsi su di me. "Mentre l'Alex del passato, quello che hai conosciuto e che ti ha voluto bene e tiene ancora a te, quello mi fa sentire vero, mi fa sentire amato e giusto, ma mi fa anche sentire fragile". Si interrompe e rimaniamo entrambi in silenzio, lo guardo con tristezza ma anche con grande affetto, apprezzo che si sia aperto con me, ora mi sembra di leggere i suoi occhi, di capirlo di più nel profondo. Non è più il bambino, spensierato, allegro e buono nella sua innocenza; ora è un nuovo Alex, più maturo, complicato, un ragazzo che soffre e che non riesce ancora a trovare la sua vera identità, che si nasconde dietro una maschera per paura di essere veramente se stesso e mostrare le sue fragilità e la sua sofferenza.

Quello che non so di teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora