Ci dirigiamo verso il parco, l'atmosfera è davvero tranquilla e silenziosa come l'aveva descritta Alex, tira una fresca brezza notturna che scuote le chiome degli alberi, Alex mi prende la mano e io sorrido mentre camminiamo per il parco. Ci sono altre coppie come noi che passeggiano o siedono su una panchina, anche un gruppo di amici in lontananza che ridono e parlano tra di loro. Troviamo un angolo solitario e ci sediamo sull'erba, guardo verso il cielo, di colore nero con qualche nube grigia, ma ci sono anche delle stelle che lo illuminano e una mezza luna.
"Sembra una serata tranquilla, anche se un po' nuvolosa, le stelle non mancano" commenta Alex.
"Sì è vero, le stelle sono sempre bellissime" concordo. Restiamo un po' in silenzio a contemplare quello spettacolo della natura, poi io prendo parola: "Cosa ti manca di più dell'Italia?".
"Tante cose... Il mare dove andavamo sempre d'estate da bambini, i luoghi familiari, la casa dove sono cresciuto e casa tua, che è stata come una seconda casa per me. Poi mi manca la pizza, quella italiana è impareggiabile".
"Decisamente".
"E mi manca il bosco dove ci piaceva passeggiare e giocare da piccoli, dove volevamo costruire una casa sull'albero e stare a vivere lì per un po'" Alex parla tenendo lo sguardo puntato sulle stelle, mentre io ascolto le sue parole con un sorriso e un po' di nostalgia, guardando il contorno perfetto del suo viso, illuminato dalla luna "a te invece cosa manca?".
"Tutto quello che hai detto tu" commento io guardando a mia volta le stelle "e anche la nostra scuola delle elementari. Nonostante la noia e i brutti momenti, quella scuola ci ha fatto conoscere, è stato l'inizio della nostra amicizia, e ha accompagnato tanti bei momenti che abbiamo vissuto insieme".
"Sì hai ragione. Poi mi manca anche parlare l'italiano come lo parlo ora con te; anche se ormai ci ho fatto l'abitudine a parlare sempre inglese, tanto che a volte mi sembra più strano parlare italiano, o finisco per dire qualche parola in inglese e qualcuna in italiano" dice Alex sorridendo.
"Sì concordo, anche io a volte mi confondo, e nonostante mi piaccia l'inglese e ormai lo parlo naturalmente, l'italiano resta speciale". Cambiamo discorso e ci concentriamo sulle stelle, sdraiandoci a guardarle e divertendoci a dargli nomi e forme come facevamo da bambini, e mi sembra di nuovo di tornare indietro, sentendomi felice e serena.
"Non mi hai mai detto come mai ti sei trasferito a Londra e da quanto" osservo io, tornando su quella domanda che Alex ha sempre messo da parte ma che ora ero determinata a scoprire.
"Neanche tu" ribatte lui.
"Mio padre ha trovato un'offerta di lavoro. Sai, lui lavora per un'azienda inglese e ha trascorso del tempo qui prima di sposarsi con mia madre e restare in Italia. Poi ha ottenuto un'offerta a Londra, così ci siamo trasferiti tre anni fa. Io, Robert e Valery abbiamo studiato per un anno a casa, poi loro sono andati a scuola, mentre io ho preferito studiare a casa per un altro anno, poi ho iniziato quest'anno il liceo".
"Ho rivisto tuo fratello l'anno scorso. Lui non mi ha riconosciuto, in effetti è passato un po' di tempo; io ho sentito il suo nome e ho capito chi era, non ci potevo credere. Ma essendo del terzo anno e lui dell'ultimo non abbiamo avuto molte occasioni di incontrarci, e io in ogni caso ho cercato di evitarlo, tentando di reprimere il mio passato, come sai" commenta lui.
"Quando ho detto a Robert che eri qui, lui mi ha subito chiesto come stavi. Anche lui ti voleva bene, insomma sei stato come un fratello minore per Robert, tante volte da piccoli giocava con noi".
"Sì è vero, anche io gli volevo bene e lo consideravo un fratello maggiore: mi ricordo che quando tu volevi giocare alle barbie, io e Robert andavamo dicendo che volevamo fare cose da maschi, e giocavamo con le macchine e la play station".
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Quello che non so di te
Teen FictionIsabelle è una ragazza dolce e insicura, che si trova a frequentare una nuova scuola in una nuova città. Alex è un ragazzo bello e insopportabile, in fuga dal suo passato che cerca in tutti i modi di nascondere. Cosa accadrà quando i destini di que...