Capitolo 17

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"Sai Isabelle, io le odio quelle come te. Sembri tanto una santarellina, tutta studio e libri, impopolare, in apparenza insipida e innocua, se non per totale mancanza di stile" mentre Cassidy parla mi sento rimpicciolire e sminuire sempre di più, mi fa sentire un insulso moscerino da schiacciare al più presto "ed ecco che quando meno me lo aspetto, diventi la più grande minaccia. Alex mi aveva confidato che vi conoscevate da bambini, ma io non ci ho dato importanza, ora Alex è cresciuto ed è diventato completamente diverso da te, grazie al cielo, quindi non poteva mai provare interesse per te". Senza sapere cosa dire continuo ad ascoltare Cassidy, spaventata all'idea di interromperla e provocare la sua ira. "Era divertente prendersi gioco di te ed Evelyn, soprattutto da quando eravate amiche con i due ragazzi che da sempre erano stati le nostre prede preferite; ed ecco che notavo in Alex una sorta di interesse per te, a volte ti nominava, cercava di incontrarti, io ero convinta fosse solo per divertirsi a prenderti in giro, vedendo come era facile umiliarti" continua Cassidy "e poi ecco che Alex mi lascia e il mondo mi crolla addosso, non so spiegarmelo, lui è tutto per me: il ragazzo più bello e popolare della scuola, il ragazzo perfetto per me, e io ero perfetta per lui, l'ho sempre soddisfatto in tutto, non gli ho fatto mai mancare niente, capisci?". Il tono di Cassidy passa da iroso a piagnucolante. "Cassidy mi spiace, ma...".

"Risparmiatelo per favore. Non immagini la mia reazione quando prima ho casualmente sentito te e Daniel parlare. Nominavate Alex, perciò sono rimasta ad ascoltare, e le cose che hai detto... Io non posso credere che lui ti abbia detto delle cose così, non le ha mai dette a me, la sua ragazza, non ha mai detto di amarmi, e non può averlo detto alla prima insulsa sciacquetta che passa!".

"Non per ferire il tuo ego, ma io Alex lo conosco da 12 anni. Lo conosco meglio di tutti voi, tu lo conoscerai da un anno o due, mentre io so che persona è veramente...".

"L'hai conosciuto da bambino, poi vi siete persi di vista per 5 anni, quindi non sai chi è il nuovo Alex, non è più il tuo fidanzatino di 10 anni. Ora ne ha 17, ed è una persona diversa che tu non conosci" mi interrompe Cassidy.

"E invece lo conosco! Quando frequenti una persona per 5 anni condividi con lei i tuoi segreti, le tue passioni, il tuo essere, quel legame non svanisce come se niente fosse. L'infanzia è il periodo in cui siamo più puri, in cui facciamo le esperienze che ci segnano più nel profondo, conosciamo le persone che ci restano dentro e che ci rendono ciò che siamo" ribatto io.

"Ah sì? E allora se il vostro legame era così forte spiegami, perché appena ti ha visto Alex ti ha trattata come un'insulsa ragazzina qualunque e non è corso a riabbracciare la sua migliore amica?" mi schernisce Cassidy.

"Perché Alex in questi anni ha sofferto, qualcosa lo ha cambiato e lo ha spinto a nascondere i suoi sentimenti più buoni, quindi appena mi ha vista ha tentato di negare quello che c'era stato tra di noi, ma alla fine non ci è più riuscito, l'affetto per me è riemerso e si è trasformato in qualcosa di più" continuo io "Alex con me si è aperto, si è mostrato per quello che è e che vorrebbe essere, in tutta la sua sofferenza, paura e dissidio interiore; è un ragazzo complicato ma migliore di quello che crede e vuole far credere di essere. E mi dispiace dirtelo Cassidy, ma tu non lo conosci, ed è inutile che ti ostini a dire che io lo sto forviando, che lo sto forzando ad essere chi non è. Devi accettare la sua scelta e il suo essere vero e sincero, se vuoi provare a capirlo e conoscerlo davvero". Cassidy tace fissandomi per qualche secondo senza parole, come interdetta, inizio a convincermi di averla convinta e traggo un sospiro di sollievo, ma lei di nuovo esclama: "Parli a vanvera! Ti illudi di conoscere Alex, di capirlo nel profondo, manco fossi la sua psicologa. Invece non sei nessuno per lui, se non uno sbiadito ricordo dell'infanzia a cui crede di tenere, illuso e confuso da te, ma che presto si renderà conto non essere neanche degna di allacciarmi una scarpa" parla con voce alterata dalla rabbia, come un pazzo che si ostina a non accettare la realtà, negandola nonostante sia chiara ed evidente "e se non lo capirà da solo, lo aiuterò io. Se continuerai a stare vicino ad Alex, ti farò pentire di aver messo piede in questo liceo". Detto questo si precipita furiosa verso l'uscita dell'aula, dandomi una spallata che per poco mi fa cadere, e uscendo dalla porta come una furia. Avvilita e intimorita esco a mia volta alla ricerca dei miei amici, una volta trovati gli racconto come sono andate le cose. "Cassidy è proprio una pazza! Non preoccuparti Izzy, ti farò da guardia del corpo; devi continuare a frequentare Alex, lei non ha il diritto di impedirtelo. Se non accetta la realtà, peggio per lei! Si deve solo azzardare a farti qualche sgarbo e nessuno mi potrà più trattenere dal darle una lezione!" mi rassicura Lyn.

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