Capitolo 29

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Evelyn's POV

Lancio i tacchi sul prato, continuando a correre per il parco e inoltrandomi tra gli alberi, sperando di trovare un posto nascosto in cui non mi avrebbero trovato. Mentre corro l'aria gelida della sera invernale mi investe, facendomi provare brividi per tutto il corpo. Nonostante ciò continuo a correre, mi sento insensibile al freddo, il mio dolore è talmente forte da farmi scordare tutto il resto. Le lacrime scorrono sul mio viso e sembrano appesantirsi, come piccoli granelli congelati dal freddo. Sembrava troppo bello per essere vero; Evelyn Price con dei veri amici, una migliore amica e un migliore amico che le vogliono bene e con cui si può confidare ed essere se stessa, e un fidanzato che la ama e che la ritiene unica e speciale. Come ho potuto essere così stupida? Illudermi di poter essere anch'io felice, di poter trovare delle persone che tengano a me. Non sono mai stata abbastanza neanche per i miei genitori, non li ho mai soddisfatti come avrei voluto; ho sempre letto delusione nei loro volti quando mi guardavano, nonostante non me lo abbiano mai detto direttamente. Lo capivo dai loro atteggiamenti, dalle piccole cose. I miei genitori lavorano in un'importante azienda, entrambi hanno avuto un grande successo, sempre brillanti nello studio e nelle relazioni sociali. Io invece a scuola sono sempre stata mediocre, non scarsa ma neanche eccellente. Nonostante cercassi di dare il meglio non era mai abbastanza, restavo sempre anonima, nella media. Poi ho deciso di farmi notare, stanca di non valere abbastanza; ho scoperto un talento per la moda, una passione per i vestiti e così sono riuscita a farmi notare, entrando nella compagnia dei popolari, nonostante alla fine non sono riuscita ad essere abbastanza neanche per loro. I miei genitori non sono rimasti soddisfatti dalla mia passione per la moda e il mio sogno di diventare stilista: dicevano che era importante vestirsi bene e curare il proprio aspetto, ma c'erano cose più importanti. Dovevo applicarmi di più nello studio e diventare come loro, entrare nella loro azienda, saper fare i conti ed essere abile negli affari. Ma io non volevo questo, non riuscivo ad essere come loro e questo mi fece sempre sentire imperfetta, nessuno mi accettava veramente. I miei genitori decisero quindi di mandarmi in questo liceo, dicendo che stare 24 ore su 24 a scuola mi avrebbe motivata di più. Fui felice di allontanarmi da loro, mi faceva male sentire addosso la loro insoddisfazione: penso che mandarmi qui fu in realtà una loro necessità di avermi lontana, in modo da non sentirsi in dovere di fare di tutto pur di migliorarmi. Alla Marcus High School finalmente iniziavo a sentirmi felice, apprezzata dalle persone, di conseguenza iniziavo ad amarmi di più, riscoprendo i miei pregi e i miei punti di forza. Ed ecco che invece si è rivelata un'altra illusione, di nuovo Evelyn Price viene tradita e messa da parte, si illude di essere importante. Mentre la mia testa è invasa da quel vortice di pensieri mi lascio scivolare contro un albero, lasciandomi andare in un pianto a dirotto, sperando di buttar fuori tutto il dolore, anche se sembra impossibile. Resto lì per un tempo che sembra interminabile, sola nel silenzio del parco notturno della scuola. Decido di risistemarmi asciugando le lacrime, poi tiro fuori lo specchietto nella borsetta e i trucchi: cancello le sbavature e mi rimetto mascara, ombretto, eyeliner, fard e rossetto. Dopo aver pianto mi fa sentire meglio truccarmi e farmi bella, mi sento più sicura e rafforzata; se appaio bene esteriormente nessuno si accorgerà del dolore che ho dentro. Quando sono risistemata mi alzo, inizio a camminare sempre più lontano dal liceo; il parco è più grande di quanto pensassi, sento di voler stare sola, ma allo stesso tempo mi piacerebbe che mi cercassero. Invece di sicuro i miei amici si staranno divertendo senza di me.  A un tratto vedo una figura avvicinarsi, non mi ero neanche accorta della sua presenza, tanto ero immersa nei miei pensieri. Riconosco il ragazzo che si avvicina, James Darren, quello che era finito con me, Cassidy e Alex in presidenza, dopo aver fatto una battuta di cattivo gusto su Isabelle e aver ricevuto un pugno da Alex.

"Cosa ci fa una così bella ragazza tutta sola la sera del ballo?" chiede James con un sorrisetto.

"Finiscila James, non sono in vena dei tuoi giochetti" rispondo irritata.

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