Capitolo 34

76 9 50
                                    

Dopo aver parlato ancora un po' inizia a farsi tardi e decidiamo di andare a dormire. Una volta nella mia stanza, con il pigiama addosso, mi stendo nel mio letto, senza riuscire a togliermi il sorriso dal volto, poggiando il regalo di Alex accanto a me e guardandolo con soddisfazione. Cerco di chiudere gli occhi, ma non riesco a prendere sonno. L'idea che Alex sia al piano di sopra, a casa mia, mi rende troppo entusiasta. A un tratto sento la porta della mia stanza aprirsi lentamente, mi volto stupita e vedo Alex fare capolino, sorridendomi e chiudendo la porta alle sue spalle.

"Che ci fai qui Alex?" chiedo ridendo mentre lui si avvicina al mio letto.

"Non riuscivo a prendere sonno al pensiero che tu eri al piano di sotto, sola nella tua stanza, desiderosa di un abbraccio" commenta lui sottovoce.

"Quindi sei venuto solo a darmi un abbraccio?".

"Vorrei restare un po' con te, vedo che neanche tu sei riuscita a prendere sonno" dice infilandosi sotto le coperte accanto a me e stringendomi in un caldo abbraccio.

"In effetti pensavo a te, e a come sarebbe stato bello dormire abbracciati l'uno all'altra". Alex sorride stampandomi un bacio sulla fronte: "Sai, sono stato davvero bene questa sera, con la tua famiglia; è stato bello rivedere tutti, mi sono mancati".

"Anche tu sei mancato a loro. E io sono stata molto felice di rivedere tua madre".

"Anche lei non vedeva l'ora di rivederti; e stasera l'ho vista davvero felice, ed è stato bello. Non solo sei riuscita a portare felicità e luce nella mia vita, Isabelle, ma anche in mia madre, e di questo te ne sono tanto grato".

"Ne sono felice, perché anche tu Alex hai portato tanta gioia in me e nella mia famiglia" dico io a bassa voce, per paura che qualcuno nelle stanze accanto possa sentirci. A un tratto guardo dalla finestra e vedo dei grossi fiocchi di neve cadere dal cielo, bianchi e soffici, non posso fare a meno di rallegrarmi dell'arrivo della neve: "Alex sta nevicando!" esclamo felice come una bambina.

"Hai sempre adorato la neve" risponde lui divertito.

"Anche tu, non puoi negarlo" ribatto io sorridendo.

"Certo. Come dimenticare le epiche battaglie a palle di neve che facevamo tutti gli inverni da bambini, e gli artistici pupazzi di neve che costruivamo con tanto impegno" ricorda Alex.

"E domani mattina rifaremo tutte queste cose insieme, e ci rotoleremo anche nella neve facendo le forme degli angeli" ribatto io allegra.

"Certamente amore mio, non vedo l'ora. Sono sicuro che ti batterò io a palle di neve" dice lui in tono di sfida.

"Non ci conterei troppo, sarò io a vincere" rispondo, mentre lui mi zittisce con un bacio.

"Adesso dormiamo, domani ci aspetta un'intensa giornata sulla neve, tesoro".

"Hai ragione, buona notte Alex".

"Notte amore".

Mi accoccolo fra le sue braccia, e senza quasi accorgermene, rassicurata e riscaldata da quell'abbraccio, mi lascio prendere dal sonno.


EPILOGO

"10, 9, 8..."

"7, 6, 5..."

"4, 3, 2..."

"1... BUON ANNO!"

Il cielo scuro della notte, sopra di noi, inizia ad accendersi di mille fuochi d'artificio di svariati colori, restiamo tutti affascinati ad ammirarli, dopodiché Jason alza il suo calice colmo di spumante: "Propongo un brindisi: al 2017! Che questo nuovo anno ci porti tante gioie e bei momenti come ce ne ha portati il 2016; perché nonostante le difficoltà, restiamo insieme".

Quello che non so di teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora