Sei.

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Presi posto accanto al mio cantante preferito.

Non ci potevo credere, continuavo a strabuzzare gli occhi per capire se stavo realmente vivendo quegli istanti o se ero già completamente fuori di testa.

"Bene." Riccardo prese la parola. "Adesso ci presentiamo come si deve. Abbiamo dei progetti per voi due." Disse guardando me e il ragazzo castano vicino.

L'aveva guardato e mi convinsi che, tranne se non fosse stato anche lui completamente scemo, non poteva guardare il vuoto senza motivo.

Almeno, le persone sane di mente non lo farebbero.

L'uomo accanto a lui si alzò in piedi.
"Sono Bill Frank Lawrence, ma potete chiamarmi solo Bill. Ho 47 anni e sono il manager di Shawn. Lavoro per la Islands Records. Ho contattato io Riccardo per una proposta che tra un po' appureremo. Intanto passo la parola alla signorina qui di fronte."

Mi guardai intorno alla ricerca di signorine, fino a che non realizzai di essere io e di star già facendo una figura fantastica.

Ansia.
Tantissima ansia.
Mi alzai in piedi cercando di stabilizzare le gambe tremolanti. Sospirai, forse troppo rumorosamente.

"Mi chiamo Angelica Castello. Ho 17 anni, quasi 18, e vivo a Roma. Faccio la modella da un anno e mezzo, se non di più. Nonostante questo studio al liceo linguistico. Sono al quarto anno. Non so che altro dire, quindi passo."

Quest'ultima frase suscitò una risata sulle labbra dei tre che mi ascoltavano, ma non ci feci caso. Shawn si era alzato in piedi.

Cercai di mettermi nella posizione migliore per non perdere nemmeno un soffio di fiato che sarebbe uscito dalla sua bocca.

Conoscevo già molto di lui, ma mai abbastanza.

"Sono Shawn Mendes," iniziò mentre io nella mente sorridevo perché aveva saltato gli altri due nomi, "sono nato a Toronto 18 anni fa, tra qualche mese ne compirò 19. Canto. Suono."

Si sedette.
Un ragazzo di poche parole, forse sapeva che non c'era bisogno di troppe informazioni.

Mi sentivo un po' una stalker, ma in quel momento potevo benissimo non badarci.

Poi si presentò Riccardo, che mi diede l'opportunità di distrarmi e di guardare meglio Shawn.

"Bene, ora voi due uscite un po'. Noi dobbiamo parlare di roba importante." Disse, concludendo.

Il canadese si alzò e si avviò verso la porta, io lo seguii.

Mi fidavo, nonostante lo conoscessi da poco meno di quindici minuti. O forse perché sembrava una calamita, ed io ero fisicamente e mentalmente attratta da lui.

Era fin troppo inevitabile, purtroppo.

Sarà davvero innamorata di lui, o solo della sua fama e apparente bellezza?

No promises. [S. M.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora