Sessantasei.

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"Sei già qui da ieri?"
"Sì, e Cameron mi ha portata agli Universal Studios che sono una cosa wow."
Tutti sorrisero.

"C'era anche Matt?" Chiese Mahogany.
"Sì."
"Allora vogliamo la cronaca da lui, comprese le imitazioni." Urlò Jack J.

"Beh, visto che c'è tutta questa richiesta... Allora. Abbiamo fatto un casino di giostre vomitevoli come le montagne russe, grazie ad Angelica che ci ha assillati. E mancava poco che Hayes vomitasse il pranzo addosso a me. Poi ha scelto Cameron e siamo andati su una giostra horror, e lì Angelica stava per morire. Si è attorcigliata a Cameron come un koala e gli stringeva fortissimo la mano. Erano così cariiiini..."

"Mah." Borbottò Shawn.
L'avrei ucciso.
Tutti lo guardarono male.

Matt si interruppe.
"Per evitare qualche rissa... obbligo o verità?"
"Sì!" Urlarono in coro.

"Cam, obbligo o verità?"
"Verità." Sorrise.
"Tocca a... Taylor."
Lui mi guardò con un sorriso maliziossissimo.

Giusto giusto.
Porca miseria.
Iniziai ad imprecare in una lingua sconosciuta, temendo che potesse farmi domande assurde su me e Cameron.

"Da quando ti piace Angelica?"
Lui mi rivolse uno sguardo disperato.
Io gli sorrisi, non sapevo che fare.
Se piacevo a Cameron, sarei stata ancora più confusa di quanto non fossi già.

"Da quando arrivai a Toronto e lei era lì, alla stazione, a giochicchiare con una ciocca di capelli intanto che Shawn tornasse da lei." Sorrise imbarazzato.

"Quindi ti è sempre piaciuta la mia ragazza?" Ringhiò Shawn, che era stato inesistente per tutto il gioco.

"La tua ex ragazza." Puntualizzai io.

Non mi piaceva l'atmosfera che c'era tra me, Shawn e Cameron.
Bastava uno sfiorarsi per far esplodere una bomba.

"Shawn, possiamo parlare?" Mi alzai e mi diressi il cucina.
Lui mi seguì e chiuse la porta.

"Smettila." Fu l'unica cosa che riuscii a dire.
"Di fare cosa?"
"Di essere geloso di qualcosa che non è tuo."
Lui si incupì e uscì dalla stanza, tornando a sedere.

Uscii anche io e mi andai a sedere accanto a Cameron.
"Avete chiarito?" Sussurrò.
"È un bambino."
"Ci sono io, qua." Mi circondò le spalle con il suo braccio.
Gli sorrisi.

"Comunque dopo devi spiegarmi la storia della stazione."
Mi sorrise imbarazzato.
"Va bene."

No promises. [S. M.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora