Cinque.

1.6K 101 11
                                    

*I dialoghi con Shawn naturalmente non saranno in inglese, solo alcune cose.*

"Hi!"
"C...ciao, Shawn."

Non riuscivo a parlare. L'emozione mi sovrastava. Mi tremavano le gambe, le labbra, la lingua si attorcigliava e le corde vocali erano rigidissime.

Non riuscivo a far nulla: parlare, muovermi.

Sorridevo solo come un'ebete nella speranza che non fosse un sogno, che quella voce risuonasse ancora in quella stanzetta.

"Ma stamattina eri all'instore?"

Si ricordava di me.
Si ricordava veramente di me!

"Come fai a ricordarti? Ero tra centinaia di fan come me."
Scoppiavo di felicità.

"Eri sciolta. Strana, direi" rise nervosamente "Non so come spiegarmi, ma tu e altre poche non avete pianto o altro."

Si strofinò la mano dietro il collo. Dio, che carino che era. Amavo quel gesto, nonostante facesse capire che era evidentemente in imbarazzo. Lo capivo benissimo, in fin dei conti, perché anche io ero terribilmente imbarazzata.

"Prendo quello 'strana' come un complimento, allora." Cercai di sdrammatizzare, padroneggiando la mia scarsa capacità di fare battute. Non sapevo fare nemmeno quelle più squallide.

Sorrise.
Era bellissimo.
Caspita, se lo era.
Gli zigomi, gli occhi nocciola, i capelli leggermente scompigliati.
Era perfetto.

Auguro a tutti di vivere un'esperienza del genere, davvero.

"Siediti, sei ancora in piedi." Mi sussurrò Riccardo, come se avesse capito che non mi ero accorta di essere in piedi come una cretina davanti a Shawn, dritta, con le mani dietro la schiena, ondeggiandomi.
Un po' come i bambini.
E mi sentivo proprio così.

Shawn si addossò ad un uomo che gli sedeva accanto e battè la mano contro il pezzo di divanetto libero accanto a lui.
"Se ti va è libero."

Come se non sapesse che avrei dato tutto per sedermi là. Per risentirlo vicino per davvero.

Mi tremavano le gambe. Avevo le farfalle nello stomaco.

Ad un certo punto iniziai a vedere il mio vestito verde acqua troppo corto, i miei capelli troppo spettinati, il mio trucco messo male.
Mi sentivo a disagio.

Avevo paura di non essere abbastanza per la gente che mi circondava.

Vi chiedo scusa se non riesco a modificare e rendere più "leggibili" alcuni capitoli come questo, ma purtroppo ho scelto di non stravolgere la trama e queste sono le conseguenze.

In più oggi, 7 gennaio 2018, abbiamo raggiunto le 25k letture e non sono ancora riuscita a realizzare.

Sei mesi fa, a luglio 2017, eravamo a 3mila e già non riuscivo a crederci.

È un sogno, grazie a tutti.

Questa storia è indice del mio percorso di scrittura, di come sono migliorata in questi anni.

Ho iniziato da una fanfiction sugli 1D che ho cancellato perché quella era -seriamente- orribile.
Ma, per quanto trovi questa storia banale e facile, non avrò mai intenzione di eliminarla.

È un pezzo di me (spero che capiate ahah) e deve rimanere.

Se poi volete vedere quanto sono cambiata in due anni, passate su Just Work, l'altra mia storia su Shawn.

Vi voglio bene, a tutti voi.
Grazie per le 25mila letture.

Ad maiora,
Angelica.

No promises. [S. M.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora