Cinquantotto.

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"Pronto?"
"Buon Natale Shaaaaaaawn!"

Ero felice come una bambina.
Non ero riuscita ad andare da Shawn nemmeno un giorno, ma lo chiamavo ogni mattina per sapere come stava, cosa faceva.

E lui si rallegrava al veder comparire il mio nome sullo schermo, almeno così mi diceva Nash, con il quale mi sentivo sempre.

"Grazie. Pure a te."

Notai subito un tono diverso, una sfumatura cupa.
Qualcosa non andava, e dovevo farlo stare bene, farlo tornare felice come sempre.

"Cosa non va?"
"Tutto."
"Tutto cosa? Ieri eri così felice..."
"Noi non andiamo."

Deglutii.
In quel momento non desideravo altro di aver capito male. Di aver capito 'we' anziché 'tea' o qualsiasi altra parole che avesse un suono simile.

"Cosa?"
"Dobbiamo lasciarci."

Avevo capito bene.
Avevo capito benissimo.

I miei occhi si impregnarono di lacrime, ma non volevo piangere, non potevo piangere. Non in quel momento. Non al telefono con lui.

Dovevo capire perché voleva lasciarmi.

"Perché dovremmo?"
"Perché sto male. Perché è come se fossi single di nuovo. Solo daccapo. E le nostre chiamate quotidiane non mi aiutano. Anzi, mi fanno star bene per quei pochi minuti, e poi mi ributtano nello sconforto.
Ho bisogno di una ragazza da abbracciare, da baciare, da coccolare. E ho bisogno che sia tu quella ragazza. E ti desidero così tanto che ormai mi sto rovinando. E devo smetterla. Dobbiamo smetterla, Ang."

"Non riesco a capirti."
"Poi ho conosciuto una ragazza abbastanza carina, intrigante, che non sarà mai come te, ma ci sta. Ci stiamo sentendo da un paio di settimane ed è già venuta a trovarmi. Ha finito di studiare ed è disposta a viaggiare pur di stare con me."

"State insieme?"
"No.- Deglutì. -Non ancora."

E fu a quelle parole che le lacrime mi si riversarono sulle guance, come la cascata di un fiume in piena.

"Non piangere, ti prego..." Aveva un tono scocciato.
"Non piangere un corno, Shawn! Dimmi tu, come faccio a non piangere? Come faccio a restare impassibile davanti al mio ragazzo da quasi sei mesi che mi pianta il giorno di Natale, al telefono e in più dicendo che frequenta già un'altra?" Singhiozzai.

Lui sospirava senza dire niente.

"Bel Natale di merda. Grazie mille, Shawn, veramente."

Gli chiusi la chiamata in faccia e affondai il mio volto nel cuscino, facendogli assorbire tutte le mie lacrime.

Mia madre entrò in camera e, vedendo quella scena, si sedette accanto a me accarezzandomi i capelli.

"Sono tutti così, i ragazzi famosi. Appena ne vedono una più facile lasciano la precedente."

"Grazie mamma, così sicuramente mi rassicuri dicendo che mi ha lasciata per una ragazza facile." Singhiozzai.

"Troverai di meglio. Tranquilla."

Forse aveva ragione.
Forse tra noi due, quella che amava l'altro ero solo io.

Eppure, in quei pensieri, sperai che anche Shawn mi avesse amata, anche solo per un giorno, anche solo per un istante.

Dan dan daaaaaaan.
Non odiatemi❤️

No promises. [S. M.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora