La vibrazione del mio cellulare, vicino al cuscino, mi svegliò. Cercai il corpo di Shawn tastando il materasso, ma non c'era. Sentii la dispensa chiudersi.
Presi il telefono e controllai: Instagram.
'Shawn Mendes ti ha menzionato nella sua notizia.'Cosa?!
Aprii il post e c'era una foto. Si vedeva dalla sua pancia in giù, quindi si vedeva benissimo il fatto che fosse in mutande, su un letto, e il mio corpo attorcigliato al suo, come una cozza.
-Goodmorning!- C'era scritto in blu.
Screenshottai la foto, dopotutto era abbastanza carina.
I miei followers iniziarono ad aumentare in modo fulmineo e un casino di richieste di direct invasero il mio telefono. Li avrei letti dopo, con Shawn.
Mi alzai, misi i miei occhiali per evitare di non vedere eventuali gradini, tappeti eccetera, e andai in cucina.
"Buongiorno Shaaaaaawn!" Urlai, saltandogli addosso.
"Ma che bimba felice stamattina." Sorrise e mi diede un bacio sulla fronte."Smettila di chiamarmi bimba, Mendes." Dissi mettendo il broncio.
"Dio, piccola, sei così bella anche quando metti il broncio."
Mi alzò il mento con due dita e mi portò a sé, avvolgendomi con le sue braccia rassicuranti."Sono le undici. Ti va di uscire?" Proposi.
"Mh, sì, ma devi scusarmi."
"Perché dovrei?"
"Perché devo indossare questi." Disse infilandosi un cappello con la visiera e degli occhiali da sole.
"Vuol dire che me li metterò anche io." Sorrisi e andai a cambiarmi.Arrivata in cucina, Shawn era di profilo al telefono, in tutta la sua bellezza: aveva dei pantaloni neri aderenti e una t-shirt grigia che gli evidenziavano tutti i tratti di quel meraviglioso corpo.
"Che guardi?" Mi rimproverò.
"Sei bello." Arrossii.
"Di solito sono io a farti i complimenti." Si passò una mano dietro la nuca, era a disagio, ma sorrideva.
"Oh, Raul, per me la locuzione di solito non esiste." Mi pavoneggiai.
Sorrise e mi prese per mano.Per la strada, Shawn non smetteva di sorridere. Nessuno pareva accorgersi di lui, stranamente. Eravamo lì, noi due, una coppietta felice che ammirava i monumenti di Roma, della bellissima Roma.
Il canadese era felice come un bimbo a Natale. Descrivere gli urletti da fangirl che fece alla vista del Colosseo mi risulta difficile, quindi vi lascio immaginare.
Ad un certo punto sentii picchiettarmi su una spalla, e non era sicuramente il ragazzo che mi camminava, disinvolto, al fianco.
Mi voltai."A...Angelica?"
Era una voce fin troppo familiare, un viso conosciuto, che mi riportava a bellissimi ricordi, finiti da tempo.
"Stefano?"
Lui sorrise a quel nome e mi abbracciò.Shawn, intanto, fulminava lui con lo sguardo e mi chiedeva spiegazioni.
"I don't know." Mi scusai.Lui annuii, evidentemente doveva aver capito il disagio perché io, quell'incontro, con lui, non me lo sarei mai aspettato.
Aggiorno ogni morte di papa ahahahah perdonatemi.
Devo studiare e sono molto impegnata a scrivere l'altra storia.
Di questa ho i capitoli pronti e me ne dimentico sempre.
Comunque la sto revisionando e aggiungerò sicuramente un sacco di cose, anche perché sto iniziando ad abituarmi ai capitoli con più di 500 parole.
Non odiatemi ahah

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No promises. [S. M.]
Romance{STORIA COMPLETATA} [...] "Ti ho desiderata così tanto in questi mesi. Sei così importante. Perdonami, sono stato uno stupido." Non parlai. Non sapevo cosa rispondergli. "E se ti dicessi che ti amo?" "E se ti dicessi che preferisco che tu sparisca d...